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lunedì 5 dicembre 2011

Proverbi di dicembre in dialetto romagnolo

Con i proverbi di dicembre in dialetto romagnolo si conclude questo excursus lungo un anno, che attraversando tutto il calendario ci ha accompagnato alle radici delle credenze popolari della mia terra.

Per me si è trattato di un emozionante tuffo nel passato, nel ricordo di quando, ancora piccina, vedevo gli anziani tenere sotto controllo le situazioni climatiche attenendosi poi rigorosamente alle prescrizioni dei proverbi.

Per voi, che avete avuto la costanza di seguirmi spero sia stata una lettura se non proprio interessante, perlomeno gradevole.



Se e' piov e' de d' Sânta Bibiana e' piov cvarânta de e una stmâna.
Se piove il giorno di Santa Bibiana, piove quaranta giorni e una settimana.

Anche in dicembre non manca una previsione meteorologica, legata stavolta al giorno di Santa Bibiana (2 dicembre).



E' de d' Sânta Luzeja l' e e' piò curt ch' si seja.
Il giorno di Santa Lucia è il più corto che ci sia.

Sânta Luzeja, la not piò longa ch' si seja.
Santa Lucia la notte più lunga che ci sia.


Riferito che sia al giorno o alla notte il significato non cambia.
Prima della riforma gregoriana del 1582, che ha corretto lo sfalsamento del calendario giuliano, il solstizio invernale era anticipato e cadeva proprio nel giorno di Santa Lucia (13 dicembre) . Di qui l'origine di questi proverbi che nonostante la riforma gregoriana abbia riportato il solstizio d'inverno al 21 dicembre, continuano a ricordare il 13 dicembre come il giorno più corto (o la notte più lunga) dell'anno.




Par Sân Tmês la gozla a e' nês.
Per San Tommaso la goccia al naso.

Per San Tommaso (21 dicembre) è pieno inverno ed è quindi tempo di raffreddori.


Par Sân Tmês e' cuntaden e' ciapa e' pôrch pr e' nês.
Per San Tommaso il contadino prende il maiale per il naso.

Visto che un tempo non esistevano frigoriferi e freezer, la stagione fredda era il periodo più adatto per uccidere il maiale e macellarne le carni che così si sarebbero conservate più a lungo.



Chi n' arnôva la camisa e' de d' Nadêl e' môr int un fos cma un animêl.
Chi non rinnova la camicia il giorno di Natale muore in un fosso come un animale.

A rnuvê chicôsa la not d' Nadêl u s' sparâgna un mêl.
A rinnovare qualcosa la notte di Natale si evita un male.

La tradizione (o superstizione?) vuole che nel giorno (o notte) di Natale (25 dicembre)si indossi un capo di vestiario nuovo, credendo con ciò di preservarsi da una malattia durante l'anno.



Nadêl e' pôrta l'ân.
Natale porta l'anno.

Questo proverbio evidenzia che il Natale e il successivo Capodanno cadono nello stesso giorno della settimana.

16 commenti:

  1. Cara Krilù, sono diversi mesi che sono lontana (a parte qualche sporadicissimo e rapidissimo sguardo) dal mio blog e da quelli amici.
    In questi giorni sono tornata a curiosare, ora sono passata anche da te e, anche se un po' di corsa, ho letto che anche tu non sei stata presente come avresti voluto.
    Io credo d'aver sistemato i miei intoppi (niente di grave, solo che ho dovuto dedicare parecchio tempo ad altro) e a te auguro di ritrovare sempre più energia per farci compagnia e per dedicarti a tutto ciò che ti appassiona!
    Un abbraccio e a presto...

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  2. Ciao Krilù, quasti proverbi in dialetto sono bellissimi specialmente se riesci a leggreli in romagnolò con quelli accenti,
    grazie, buona serata a presto.

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  3. Ciao Krilù, sempre interessanti i proverbi
    Buona serata e buon tutto

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  4. Molto gradevoli, Krilù!

    A presto sul blog di poesia.

    Baci

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  5. Mi sono piaciuti parecchio,hai fatto una bella cosa!
    Ciao,buona serata!!

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  6. Cara Krilù, li aspettavo proprio i tuoi proverbi! Ancora una volta li leggo sempre con grande piacere, leggendo la traduzione solo se non riesco a capire il dialetto, perché questo ha una pregnanza che l'italiano non ha.

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  7. Ho immaginato di ascoltare i tuoi proverbi nel loro dialetto, che bel suono!!

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  8. I proverbi che ci hai fatto conoscere Krilù, ci hanno tenuto compagnia per tutto l'anno. E'stata una compagnia gradevolissima e visto che poi si tratta anche del mio dialetto, sembrava anche a me quasi di sentirli recitare dagli anziani fermi davanti al bar del paese...Tra questi di dicembre avevo sentito, forse in italiano, quello sul giorno più corto dell'anno. Curioso quello di rinnovare superstiziosamente qualcosa per Natale...in fondo esistono detti del genere anche per la notte di Capodanno. Ciao!

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  9. A me, inutile dirlo, sono piaciuti tantissimo!!
    E poi, il dialetto romagnolo è bellissimo, più "simpatico" come suono rispetto, per esempio, al mio.
    Un abbraccio!!

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  10. Carissima Krilù, ho pubblicato la tua poesia natalizia.

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  11. Krilù, mi dispiace che i mesi siano finiti.....non avrò più modo di leggere i saggi proverbi romagnoli!!
    Un abbraccio!

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  12. Non era mai successo...tutti, ma proprio tutti quanti...tutti tutti, li diceva la mia nonna. Sai che io sono praticamente cresciuta con lei ne mi ritengo fortunata per aver appreso da lei il dialetto: lo capisco e lo so parlare. Leggendo questo tuo post sento la sua voce e mi viene una tenera nostalgia...

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  13. Il tuo dialetto è difficile, cara Krilù. Grazie per aver condiviso con noi questi detti. Ti auguro una serena settimana.

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  14. Mi dispiace che tu finisca questa serie di proverbi in dialetto.

    Proprio come ha scritto Sandra, anch'io li conosco quasi tutti, essendo cresciuta praticamente con mia nonna.

    Spero che inauguri una la'tra serie simile a questa.
    Grazie,
    Lara

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  15. Grazie infinite a tutti voi che avete seguito con simpatia e molto carinamente commentato questa mia carrellata di proverbi lunga un anno.

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Vi prego di scusarmi se non sempre riuscirò a rispondervi e Vi ringrazio fin d'ora per la gradita visita e per i commenti che vorrete eventualmente lasciarmi.