Ieri ho perduto un caro amico. Se n'è andato così ... all'improvviso. E la notizia mi è arrivata addosso come una doccia gelata.
Ciao Giancarlo, amico mio generoso e sincero. Con tutto il mio rimpianto accompagno il tuo viaggio con le parole di questa struggente canzone, che sembra scritta apposta per te.
L'arcobaleno
Io son partito poi così d'improvviso
che non ho avuto il tempo di salutare
istante breve ma ancora più breve
se c'è una luce che trafigge il tuo cuore
L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore
può darsi un giorno ti riesca a toccare
con i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore
Son diventato sai il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso
Io quante cose non avevo capito
che sono chiare come stelle cadenti
e devo dirti che è un piacere infinito
portare queste mie valige pesanti
Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
Son diventato sai il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso
Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire.
Io son partito poi così d'improvviso
che non ho avuto il tempo di salutare
istante breve ma ancora più breve
se c'è una luce che trafigge il tuo cuore
L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore
può darsi un giorno ti riesca a toccare
con i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore
Son diventato sai il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso
Io quante cose non avevo capito
che sono chiare come stelle cadenti
e devo dirti che è un piacere infinito
portare queste mie valige pesanti
Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
Son diventato sai il tramonto di sera
e parlo come le foglie d'aprile
e vivrò dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso più bello e più denso
esprime con il silenzio il suo senso
Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire.
Aggiornamento del 2 dicembre 2012
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Ieri c'è stato il suo funerale (per problemi burocratici un po' ritardato rispetto alla norma) e pur nell'angoscia dell'evento, sono rimasta piacevolmente colpita e profondamente commossa per la grande partecipazione dei miei concittadini alle esequie di quest'uomo a dir poco originale e dalla poliedrica personalità che, avendo perduto da anni i suoi affetti familiari, aveva fatto della "gente" la sua famiglia.
Qui uno dei tanti articoli apparsi in questi giorni sul Web e sulla stampa cittadina, a testimonianza del rimpianto che il Prof. Giancarlo ha lasciato in tutti coloro che lo avevano conosciuto.
Nei commenti all'articolo di cui sopra, così anch'io l'ho ricordato:
Giancarlo lo conobbi nel 2001, quando acquisì una quota nel nostro capanno da pesca sull'United River (come lo chiamava lui). Poiché lì ci veniva ogni giorno, per accudire alla colonia felina presente intorno al capanno e, in seguito, anche alle papere da lui introdotte, ebbi modo di trascorrere intere giornate in sua compagnia e posso dire che non sempre era l’ironico, spaccone e confusionario personaggio che voleva apparire esteriormente. In tante ore passate a discorrere in riva al fiume, spogliatosi del suo "pittoresco" aspetto esteriore, mi si era rivelato come una persona dotata di profonda sensibilità umana e di grande intelligenza e cultura, un amico sincero, generoso e sempre disponibile. Io lo chiamavo, scherzosamente ma con tenerezza, "il mio amico matto", lui mi chiamava affettuosamente Carli'.
Ciao Giancarlo, mi mancherai davvero tanto. Ora andare al capanno senza trovarti lì ad accoglierci con calore o senza vederti arrivare, carico di sportine piene di cibo per gatti e papere, non sarà mai più la stessa cosa.
Qui uno dei tanti articoli apparsi in questi giorni sul Web e sulla stampa cittadina, a testimonianza del rimpianto che il Prof. Giancarlo ha lasciato in tutti coloro che lo avevano conosciuto.
Nei commenti all'articolo di cui sopra, così anch'io l'ho ricordato:
Giancarlo lo conobbi nel 2001, quando acquisì una quota nel nostro capanno da pesca sull'United River (come lo chiamava lui). Poiché lì ci veniva ogni giorno, per accudire alla colonia felina presente intorno al capanno e, in seguito, anche alle papere da lui introdotte, ebbi modo di trascorrere intere giornate in sua compagnia e posso dire che non sempre era l’ironico, spaccone e confusionario personaggio che voleva apparire esteriormente. In tante ore passate a discorrere in riva al fiume, spogliatosi del suo "pittoresco" aspetto esteriore, mi si era rivelato come una persona dotata di profonda sensibilità umana e di grande intelligenza e cultura, un amico sincero, generoso e sempre disponibile. Io lo chiamavo, scherzosamente ma con tenerezza, "il mio amico matto", lui mi chiamava affettuosamente Carli'.
Ciao Giancarlo, mi mancherai davvero tanto. Ora andare al capanno senza trovarti lì ad accoglierci con calore o senza vederti arrivare, carico di sportine piene di cibo per gatti e papere, non sarà mai più la stessa cosa.