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lunedì 28 maggio 2012

"Il Porto dei Poeti"

Barche storiche sul Porto Canale di Cesenatico



E' iniziata il 18 maggio e terminerà il 16 giugno 2012 la Vª edizione de "Il Porto dei Poeti", evento culturale nato cinque anni fa a Cesenatico (FC), con l'obiettivo di dar voce ad un momento importante dedicato alla poesia italiana.
Nella cittadina romagnola, che ha dato i natali al poeta Marino Moretti, si sono svolte tutte le precedenti edizioni de "Il Porto dei Poeti", mentre quest'anno la manifestazione spazia in più vasto ambito fra Cesenatico, Cesena, Rimini, Forlì, Pennabilli, Acqualagna, Venezia, Roma.
Questo il programma degli eventi.

Perché ve ne parlo?
Perché al recital di poesie di domenica 3 giugno, che avrà luogo presso Casa Moretti a Cesenatico, prenderò parte anch'io insieme alle altre componenti della Società Poetica Arte della Lingua Materna, il gruppo di poete di cui faccio parte.


domenica 3 giugno
ore 18.30

Recital di poesie
con
Roberto Mercadini
e
Maria Laura della Rosa Antonellini
Monica Barducci, Carla Castellani
Miriam Colinelli, Benedetta Davalli
Lea Francesconi, Maria Lasi
Rosanna Righi, Roberta Zoffoli

musica
Allievi Scuola Musicale “Italo Caimmi” – Cesenatico
direzione Marzio Zoffoli

Sede: Casa Moretti – Cesenatico



L'emozione nostra è grande, e così pure la soddisfazione per questo invito così importante.

Se vi trovate in zona, se amate la poesia e se non avete qualcosa di meglio fare, perché non venite ad ascoltarci?


Sullo sfondo la casa del poeta Marino Moretti,
affacciata sul Porto Canale di Cesenatico



Le immagini di questo post sono state reperite nel Web.

domenica 27 maggio 2012

Award ricevuti

Anche se con riprovevole ritardo (mi rendo conto che ultimamente sono sempre in ritardo su tutto, perfino sulle risposte ai vostri graditi commenti) rivolgo un doveroso ringraziamento a chi mi ha offerto questi award.




Ringrazio la dolce Simo, del blog Valzer di emozioni per avermi invitata a ritirare il Premio Portafortuna.
Come tutti i premi, anche questo ha delle regole:
1. Linkare il banner in bacheca
2. Citare 3 cibi preferiti
3. Girare il premio ad altri 10 blog, augurando così loro buona fortuna.

Punto 1 = OK
Punto 2 = Io apprezzo tutto il buon cibo, ma dovendo citarne solo 3 dico: le tagliatelle al ragù, la pizza, qualunque tipo di dolce.
Punto 3 = posso forse augurare buona fortuna soltanto a dieci blog? Nooo! e quindi metto il premio a disposizione di tutti i miei lettori, che possono così liberamente fare provvista di tanta buona fortuna.


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Un grazie di cuore anche a Lella del goloso blog ... E alla fine un dolce! per avermi conferito questo premio, che prevede due semplici regole:
- Linkare il blog dal quale lo avete ricevuto
- Premiare altri 10 blog meritevoli
ma, come al solito sono in imbarazzo nel rispettare la seconda regola, perché vorrei poterlo conferire a tutti i miei affezionati lettori (che per fortuna sono molto più di dieci), per cui lascerò facoltà di fregiarsi del premio a chi si ritrovasse in questa descrizione:
"Questo premio è stato creato con l'intento di premiare quei blog che colpiscono lo spettatore per la grafica, la simpatia e in particolare l'impegno di rendere il proprio blog migliore".


Su, non siate timidi e autopremiatevi!!



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Infine ringrazio Tiziano, pittore autodidatta ma assai bravo, del blog Non tutto ma di tutto per aver messo a disposizione questo premio nato come riconoscimento per i blog che ci appassionano di più, per coloro tanto bravi a scrivere che ci fanno emozionare.
Le regole di questo premio sono le seguenti:
1° Scrivi tre frasi che ti rappresentino
2° Scrivi il titolo di tre canzoni che ami
3° Esprimi un desiderio
4° Scrivi una parola che rispecchi il tuo desiderio
5° Assegna il premio ad altri 7 blog

Mi piacciono molto i premi quando, richiedendo di dare qualche notizia su di sé, ci permettono di conoscerci meglio, perciò ho voluto approfittare della gentile offerta di Tiziano, e passo ad ottemperare alle regole previste dal premio:

Punto 1)
- Se accendi una lanterna per un altro, la sua luce illuminerà anche il tuo cammino. (Nichiren Daishonin)
- Il ricordo è un modo d'incontrarsi. (Kahlil Gibran)
- Dammi due cose, Signore, nella vita, una casa piena di libri e un giardino colmo di fiori e non avrò più nulla da chiederti. (Confucio)

Punto 2)
- Samarcanda
- La canzone di Marinella
- Caruso

Punto 3) Vorrei che il mondo intero fosse avviluppato in una rete di pace e fratellanza, da cui non potesse mai più districarsi.

4) Speranza.

5) Io sono sempre molto in imbarazzo dovendo nominare altri blog cui assegnare un premio e, come ha fatto Tiziano in questo caso, lo metto a disposizione di tutti i miei lettori (anche se poi va quasi sempre a finire che nessuno lo prende ...) perciò coraggio amici miei, fatevi avanti!!


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mercoledì 23 maggio 2012

A Santarcangelo, che bello attaccar bottone

Quando, con un anticipo di circa due mesi, fui informata sull'ipotesi di attuare un incontro Blogger a Santarcangelo di Romagna, previsto per il 20 maggio, ero ancora in pessime condizioni di salute, dopo un anno veramente disastrato, ma ce l'ho messa tutta, proprio tutta, per riprendere possesso delle mie forze e delle mie capacità motorie, in tempo utile per poter esserci anch'io.
Nella peggiore delle ipotesi, se proprio fossi stata costretta a rinunciare alla visita al Museo del Bottone, avrei potuto essere presente almeno al ristorante, per rivedere le amiche già incontrate a Bologna e per trasformare in realtà conoscenze finora solo virtuali.
Come potevo rinunciare ad una così ghiotta occasione? un raduno Blogger ad un tiro di schioppo da casa mia! considerando poi che potrebbe anche essere l'ultimo cui riesco a partecipare perché i prossimi incontri saranno certamente in località ormai troppo lontane per me.


E così domenica 20 maggio, pur con la mente turbata dai recentissimi tragici eventi italiani (attentato di Brindisi e terremoto in Emilia) eccoci, mio marito ed io, a Santarcangelo, alla ricerca di un parcheggio il più vicino possibile al luogo dell'incontro.
Un colpo di fortuna ce lo ha fatto trovare proprio davanti al Ristorante Lazaroun dove ci dovevamo incontrare per il pranzo e lì ci siamo imbattuti anche in un gruppetto dei nostri, impegnati nel giro turistico alle caratteristiche grotte di Santarcangelo, con la guida gentilmente messa a disposizione dal sig. Gallavotti.


Incoraggiata dalla loro premurosa sollecitudine ho provato ad affrontare anch'io l'erta per raggiungere il Museo del Bottone, una visita che non volevo proprio perdermi. Salita forse abbastanza agevole per tutti gli altri, ma molto ostica per le mie forze e per le mie gambe, però ci sono riuscita! e all'arrivo Giorgio Gallavotti molto premurosamente mi ha subito messo a disposizione una comoda poltroncina.


Che dire di questo originalissimo Museo e dell'entusiasmo e profonda competenza con cui il nostro anfitrione ci ha accolti e guidati?
Io ne sono veramente rimasta incantata e se la salute mi assiste conto di ritornarci ancora, per meglio approfondire questo affascinante argomento.
Giorgio Gallavotti, ideatore e curatore del Museo del Bottone, è un vero affabulatore e ha saputo trasformare la visita al museo in un interessante viaggio all'interno della Storia e del costume.
Sarei rimasta ore ad ascoltarlo, ma era ormai arrivata l'ora di pranzo ed eravamo attesi al ristorante.


Molto piacevole è stata la compagnia dei convitati e la conversazione attorno alla tavola imbandita nell'ottimo Ristorante Lazaroun e squisite le pietanze di un abbondante menù tipicamente romagnolo:
* crostini assortiti e affettati misti con piadina
* tagliatelle con ragù e piselli
* strozzapreti con gli stridoli
* salsicce, spiedini e costolette alla griglia
* erbette di campo ripassate in padella e patate arrosto
* zuppa inglese
* caffé
Nulla posso dire del vino, perché sono astemia.

Volendo sorvolare su qualche intermittente spruzzatina di pioggia, posso dire che per me è stata una giornata davvero perfetta sotto tutti gli aspetti, ma ciò che più mi ha gratificata è stato rivedere le amiche che già avevo incontrato l'anno scorso a Bologna (Ambra, Sandra, Mirta e Ninfa), conoscere di persona e non più solo via Web Adriana, Alessandra, Claudia, Giuseppe, Patrizia, e incontrare tre nuove blogger che ancora non frequentavo (Cristina, Laura, Patrizia) ma che da adesso mi vedranno spesso come loro lettrice.

Graditissimi e molto apprezzati anche i gadget offerti come ricordo della giornata da Giorgio Gallavotti e da alcune blogghine dalle mani d'oro:


ecco qui i cartellini identificativi che Ambra e Sandra hanno allestito per tutti i partecipanti, la profumata farfalla viola di Patrizia Z, l'angioletto bambinoso di Alessandra, il biglietto turrito e bottonoso di Ninfa, la frase e il cuore di Mirta


e la graziosa borsetta di carta, personalizzata per ogni blogger, contenente oltre a tanto materiale sul Museo del Bottone anche un'interessante pubblicazione sulle colline riminesi, di cui Giorgio ci ha fatto omaggio al termine della visita al museo.






Ho voluto elencare qui, a mia futura memoria, tutti i partecipanti a questo incontro:

Adriana con Filippo
ri-presa nella rete

Alessandra
Dal cielo in su ...

Ambra
Tra sogni e realtà

Claudia
Mamma Claudia e le avventure del Topastro

Giorgio con Giulia
I bottoni al museo

Giuseppe
Soffio
con
Patrizia
Civetta Canterina

Krilù con Sergio
Nel mondo di Krilù

Mirta con Mauro
Luce nel cuore

Ninfa
Diario figurato

Patrizia con Michele e i figli Diego, Fabio, Zaira
Farfalle viola

Sandra con Franco
lasandramacca

mentre erano presenti solo al Museo del Bottone ma non al pranzo:

Cristina con la figlia Elisa
Via dei Tigli

Laura con Stefano e la piccola Giorgia
Crea Family







Come già feci dopo la festa Blogger del 22 maggio 2011 a Bologna, per mia (ed eventualmente anche vostra comodità nel ritrovarli) ho pensato di raccogliere qui i link di tutti i post che anticipano o celebrano questo incontro, a cominciare dai primi post organizzativi di Ambra e Sandra:

Ambra - Tra sogni e realtà
Non vogliamo attaccarvi un "bottone"
post del 14 marzo 2012
Torniamo a noi. E' tempo di "musei"
post del 8 maggio 2012
E quattro...
post del 23 maggio 2012

Sandra - la sandramacca
Non vogliamo attaccarvi un "bottone"
post del 14 marzo 2012
Torniamo a noi. E' tempo di "musei"
post del 8 maggio 2012
E quattro...
post del 23 maggio 2012

Giuseppe - Soffio
Prenotarsi necesse est
post del 24 marzo 2012

Giorgio - I bottoni al museo
Maggio in festa al Museo del Bottone
post del 11 aprile 2012
Gli amanti dei bottoni
post del 24 maggio 2012

Patrizia - Farfalle Viola
Chi viene al Museo dei Bottoni?
post del 9 maggio 2012

Ninfa - Diario figurato
brutti con l'anima
post del 20 maggio 2012
bloggers a Santarcangelo
post del 24 maggio 2012

Patrizia - Civetta Canterina
Gli attaccabottoni- Santarcangelo 20 maggio 2012
post del 20 maggio 2012

Mirta - Luce nel cuore
La frase della settimana (65) e incontro bloggers nel museo dei bottoni
post del 21 maggio 2012

Adriana - ri-presa nella rete
A pranzo con gli attaccabottoni
post del 21 maggio 2012
Foto di domenica con Ambra
post del 23 maggio 2012

Laura - Crea Family
Gita al museo del bottone
post del 21 maggio 2012

Claudia - Mamma Claudia e le avventure del Topastro
L'incontro
post del 22 maggio 2012

Alessandra - Dal cielo in su ...
Il Museo del Bottone
post del 22 maggio 2012

Cristina - Via dei Tigli
Un'insolita domenica tra colline e bottoni
post del 23 maggio 2012

Krilù - Nel mondo di Krilù
A Santarcangelo, che bello attaccar bottone
post del 23 maggio 2012



A cominciare dall'antefatto, i link sono raggruppati per Blog ed elencati in base alla data di pubblicazione del primo post in ogni blog.Spero di non aver dimenticato niente e nessuno, ma chi riscontrasse errori e/o omissioni mi renderà un favore nel segnalarmelo.

martedì 15 maggio 2012

Nel mondo di Emily



Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino.
Di immensa gioia riempire
il nostro spazio.





Il rosso sopra il colle
annulla la mia volontà -
se qualcuno sogghigna
stia attento - perché Dio è qui -





E' tutto ciò che ho da portare oggi -
questo, e il mio cuore insieme -
questo, e il mio cuore, e tutti i campi -
e l'immensa distesa dei prati.




Posso guardare, vero,
l'oriente che si tinge di rosso?
Le colline hanno dei modi
allora che dilatano il cuore.






Esultanza è l'andare verso
il mare di un'anima vissuta sempre a terra,
che supera le case, i promontori,
per sprofondare nell'eternità




Quando sorrido, una luce
cordiale risplende sulla valle,
come se un viso vulcanico
d'un tratto esprimesse
tutta la sua gioia.





Uno squarcio d'azzurro -
un tratto di grigio - qualche
chiazza di rosso sulla strada -
così è fatto il cielo della sera.




Una grande speranza crollò
senza rumore,
la rovina fu interna.
Scaltro naufragio, che non si narrò
né ammise testimoni.





Cercare di parlare, e smarrire la via
e chiederla alle lacrime,
è della gratitudine la dolce povertà,
gli stracci ch'ella indossa -





Com'è morbida questa prigione,
come son dolci le sue cupe sbarre,
un re delle piume non un despota
inventò questo riposo.





ஐ ஐ ஐ ஐ ஐ ஐ




Il 15 maggio 1886 moriva a Amherst (Massachusetts USA) la poetessa statunitense Emily Dickinson, considerata una delle voci più rappresentative della poesia del XIX secolo.

Emily Elizabeth Dickinson era nata a Amherst (Massachusetts) il 10 dicembre 1830 da Edward Dickinson e Emily Norcross.
Di famiglia borghese, trascorse un'esistenza priva di vicende rilevanti. Ebbe non pochi amici, ma negli ultimi venticinque anni della sua vita visse quasi in volontaria reclusione nella sua stanza.
Non volle pubblicare nessuna delle molte poesie che compose (circa un migliaio), e le diverse raccolte uscirono postume.
L'intera sua opera poetica fu raccolta nel 1955 col titolo "Le poesie di Emily Dickinson".
Lo stupore di fronte ai mutamenti delle stagioni e ai fatti della vita quotidiana osservati nella ristretta cerchia della sua casa e del suo giardino, i palpiti dell'animo irrequieto, le meditazioni sul mistero della vita e della morte sono i grandi temi della poesia della Dickinson. Il suo linguaggio limpido ed essenziale, delicato e ricco d'immagini, per l'ardito analogismo risulta spesso affine a quello dei grandi poeti europei del simbolismo e del decadentismo.
(Fonte: Enciclopedia Rizzoli Larousse)



Emily Dickinson ritratta in un dagherrotipo del 1847 che, a tutt'oggi, resta l'unica immagine certa della poetessa.


Le immagini che affiancano i versi le ho trovate qui

lunedì 14 maggio 2012

Hanno detto: sulla mamma

Ci avete mai fatto caso che anche in età molto avanzata, anche quando la mamma non c'è più da molto tempo, nel momento del dolore o del bisogno, si invoca la mamma?



✿ Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono.
(Honorè De Balzac)

✿ Una madre non può che nuocere ai suoi figli se fa di loro l’unico scopo della sua vita.
(William Somerset Maugham)

✿ “Mamma” la parola più bella sulle labbra dell’umanità.
(Kahlil Gibran)

✿ Sempre una madre aspetta il ritorno di suo figlio sia se questi se n’è andato in un paese vicino o in uno molto lontano.
(Joseph Roth)

✿ I figli sono per la madre ancore della sua vita.
(Sofocle)

✿ Le madri sono gli unici lavoratori che non hanno mai vacanze.
(Anne Morrow Lindbergh)

✿ Dio non può essere ovunque: è per questo che ha creato le madri.
(Leopold Kompert)

✿ Tutti vorrebbero salvare il pianeta. Nessuno vorrebbe aiutare la mamma a lavare i piatti.
(Patrick Jake O'Rourke)

✿ Ogni uomo senza saperlo, cerca nella donna soprattutto il ricordo del tempo in cui lo abbracciava sua madre.
(Marguerite Yourcenar)

✿ Una buona madre vale cento maestri.
(Papa Giovanni XXIII)

domenica 13 maggio 2012

Auguri mamme!


La forza di una madre è la forza
della terra.
Come la terra nutre le piante e gli alberi,
fa sbocciare i fiori e maturare i frutti,
una madre è il terreno da cui germogliano
l'educazione e la creatività.
Quando lei mette in moto la sua energia,
tutto cambia.
E' la madre che trasforma la famiglia
e la comunità.
E' la madre che trasforma la società
e l'epoca in cui viviamo.
E' la madre che trasforma il nostro mondo
in un mondo di pace.

(Daisaku Ikeda)

giovedì 10 maggio 2012

Robinie in fiore



Sono da poco fiorite le robinie e le api bottinatrici stanno impazzendo attorno alla dolcezza di quei fiori penduli, ricchi di nettare.

Erroneamente da molti chiamata acacia, la robinia (nome botanico: Robinia pseudoacacia L.), che appartiene alla famiglia delle Fabacee, deve il suo nome a Jean Robin, botanico, erborista e farmacista di Enrico IV re di Francia, che nel 1601 ricevette dall'America settentrionale i semi di questa specie e li piantò, favorendone così la diffusione in Europa.

Originaria del Nord America questa pianta, introdotta in Italia circa due secoli più tardi, si è poi diffusa ed egregiamente ambientata in tutta la penisola, grazie alla sua capacità di adattarsi a molteplici condizioni climatiche, al punto da essere considerata addirittura pianta infestante, per la sua velocità di crescita, andando a soffocare le piante autoctone nei boschi di latifoglie decidue.



La robinia è un albero che può raggiungere un'altezza fino a 25-30 metri, ha corteccia profondamente screpolata, rami muniti di robuste spine e foglie caduche composte imparipennate; il suo legno è duro, elastico e resistente all'umidità e i suoi frutti sono legumi contenenti 10-12 semi neri reniformi.
E' una specie molto frugale, che si adatta a qualsiasi tipo di terreno e per il suo sviluppatissimo apparato radicale, strisciante e molto pollonante, viene spesso impiegata per il consolidamento di scarpate e pendici franose.


I suoi bianchi fiori a grappolo sono commestibili e se ne possono fare delle deliziose frittelle, dolci e profumate.
Ecco come:
Raccogliete i grappoli fioriti, quando non sono ancora completamente sbocciati, lavateli e asciugateli delicatamente. Tenendoli per il picciolo, tuffateli a uno a uno nella pastella e quindi nell'olio bollente.
Serviteli caldi spolverizzati di zucchero a velo.
(Poiché il raspo non si mangia, qualcuno preferisce staccare i fiori, prima di passarli nella pastella).
Ricordate però che il resto della pianta (radici, semi, corteccia e foglie) contiene una sostanza tossica per l'uomo.

Usando lo stesso procedimento si possono fare le frittelle anche con le ombrelle fiorite del sambuco.




Di questa specie sono state create anche molte varietà ornamentali, fra cui:
Robinia pseudoacacia "Frisia" = dal bel fogliame dorato.
Robinia peudoacacia "Casque Rouge" = che ha fiore rosso con sfumature lilla.
Robinia pseudoacacia "Bessoniana"
Robinia pseudoacacia "Umbraculifera" = piccola pianta dal portamento
globoso.
Robinia pseudoacacia "Pyramidalis" = con chioma di forma colonnare
Robinia pseudoacacia "Monophilla"

lunedì 7 maggio 2012

Son tornate a fiorire le rose

Scatti "rubati" oltre il cancello
e frammenti di versi



... Nessuno è mai riuscito a dire
cos' è, nella sua essenza, una rosa.
(Giorgio Caproni)



... l’ardente e cieca rosa che non canto,
la rosa irraggiungibile.
(Jorge Louis Borges)






... forse il tuo cuore sente crescere la rosa
di ieri, l'ultima rosa di ieri, la rosa nuova. ...
(Pablo Neruda)






... Erano le sue rose erano le mie rose ...
(Dino Campana)






Con una fronda di mirto giocava
ed una fresca rosa...
(Archiloco)






Coltivo una rosa bianca
in luglio come in gennaio
per l'amico sincero
che mi dà la sua mano franca ...
(José Martì)






Un sepalo, un petalo e una spina
in un comune mattino d’estate ...
(Emily Dickinson)






... E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea.
(Hermann Hesse)






Perché la rosa, oh, la rosa! è dei fiori pupilla ...
(Saffo)






O Rosa, tu fiore dei fiori, tu odorosa meraviglia ...
(Christina Georgina Rossetti)

venerdì 4 maggio 2012

Coltivare rose


Maggio mese delle rose? Forse un tempo era così... ora non è solo a maggio che possiamo inebriarci delle splendide fioriture della regina dei fiori.
Esistono infatti centinaia di varietà di rose rifiorenti e floricoltori ed ibridatori continuano a ricercare ed a produrre varietà sempre nuove e curiose.
Quintessenza di bellezza ed eleganza la rosa, che appartiene al Genere Rosa e alla Famiglia delle Rosaceae, viene coltivata in tutto il mondo, per il suo valore ornamentale e per la produzione di fiori recisi.




Come coltivare le rose



Scelta della posizione:

Le rose necessitano di almeno 5-6 ore di sole al giorno, quindi nel metterle a dimora, è consigliabile scegliere un luogo che risponda a questa loro esigenza, evitando posizioni in cui vi sia un'eccessiva competizione con altre piante o alberi.
E' preferibile non piantare mai le rose nello stesso terreno dove recentemente ne siano state coltivate altre.
Se ciò non fosse possibile, è opportuno procedere alla sostituzione del terreno sino ad una profondità di almeno 50 cm. con un terriccio di buona qualità, incorporandovi una buona quantità di concime o di letame ben maturo.






Periodo di piantagione:

La stagione più indicata per procedere alla piantagione delle rose vendute in pane di terra è indubbiamente l'autunno, ma le piante oggi in vendita nei vivai specializzati assicurano un buon attecchimento durante tutto l'anno.
Invece, per le piante vendute a radice nuda, il periodo di piantagione è strettamente limitato alla sola stagione invernale.





Terreno:

Le rose non amano né i terreni paludosi poco drenanti né quelli molto calcarei, ma apprezzano buone quantità di humus mischiate in modo omogeneo al terreno.
La soluzione migliore è costituita da concime organico o letame ben maturo.
In caso di terreni eccessivamente calcarei è preferibile mischiare una buona quantità di torba, sabbia, pomice o pozzolana, più o meno spessa a seconda del grado di compattezza della terra.
Invece, in presenza di terreno acido (ph inferiore a 7) è bene miscelare 1 Kg di carbonato di calcio per metro cubo di terreno per ogni grado di acidità sotto il 7.






Composizione del terriccio:

La composizione del terriccio è determinante per ottenere buoni risultati ed esistono in commercio ottimi terricci specifici per le rose.
Chi invece volesse provvedere da sè alla sua preparazione tenga presente che la rosa vuole un terriccio composto da circa tre parti di torba bionda grossolana e fibrosa ammendata a ph 5,5 - 6 (la migliore è importata dalla Svezia) e di una parte tra argilla e pomice o vulcanite. Se non si dispone di torba a ph 5,5-6 si dovrà aggiungere, per ogni litro di terriccio, due grammi di carbonato di calcio per portare il ph naturale della torba che generalmente è 3,5 - 4, a circa 6 e un'adeguata dose di fertilizzante organico a lenta cessione.






Come piantare:

Poiché le rose amano sviluppare le loro radici in profondità è consigliabile preparare una buca di circa 50 cm nel terreno. Stendere sul fondo uno strato di concime organico a lenta cessione (esempio: cornunghia) in quantità pari a 300 grammi per pianta.
Coprire poi lo strato di concime con una quantità di terriccio sufficiente affinchè il pane di terra, una volta sistemato nella buca, resti a 5-6 cm al di sotto del livello del terreno.
A questo punto, togliere la pianta dal vaso, sbriciolare un po' la parte esterna del pane di terra e posizionarla nella buca così preparata.
Riempire la buca, coprendo il pane di terra con il terriccio, pressare bene, pareggiando la superficie del terreno e irrigare, attendendone l'assorbimento. A questo punto potrebbe essere necessario aggiungere nuovo terriccio, per la stabilizzazione del terreno.
Quando la messa a dimora è terminata, applicare uno strato di concime o letame ben maturo. In mancanza di questo va bene anche una pacciamatura con paglia, foglie, corteccia o erba tagliata.





Tutte le foto di questo post le ho scattate qualche anno fa, presso il Garden Mondo Verde di Cervia (RA) nel corso di una esposizione del Vivaio Nino Sanremo a cui devo tutte le informazioni sopra riportate inerenti la coltivazione delle rose.