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sabato 31 dicembre 2016

Addio 2016, benvenuto 2017.


Fra poche ore il 2016 ci lascia. E' stato un anno non proprio eclatante, sia a livello internazionale che a livello mio personale.
Per il 2017 proviamoci con la scopetta spazzaguai e con un ciuffo di vischio portafortuna. Hai visto mai?
Intanto vi saluto, amici miei, con la formula rituale:
Buon anno e buona fortuna 
a tutti voi e ai vostri cari.

sabato 24 dicembre 2016

Il mio augurio di Buon Natale

Mi ero ripromessa di portare ad ognuno di voi, nei vostri blog, il mio augurio di Buon Natale, ma purtroppo sono ancora un po' in difficoltà, perciò vi invio un augurio globale tramite il mio blog.


Auguro a tutti voi ( ma proprio a tutti tutti) di trascorrere in pace un sereno Natale con il calore e l'amore delle vostre famiglie.

martedì 6 dicembre 2016

Forse qualcuno ...

Forse... forse qualcuno fra coloro che ancora seguono questo mio blog (purtroppo sempre meno sono i lettori che seguono i blog), si sarà accorto della mia prolungata assenza e - forse -  se ne sarà chiesto il motivo.
Qualcuno fra i miei amici, preoccupati dal mio silenzio, mi ha contattata per telefono, per e-mail o su Facebook, ma anche su quel network sono stata assente per lungo tempo salvo fugaci accessi, per cui mi scuso con coloro a cui non ho dato  risposta.

Beh il motivo, fra altre cose marginali e superabili come un impegnativo e stressante trasloco, è sempre il solito: il Lupus, mio scomodo compagno di viaggio, che ho ribattezzato "il mio lupaccio cattivo", ha ferocemente colpito ancora e questa nuova riacutizzazione della malattia mi ha messo completamente KO per qualche tempo.
I miei followers recenti, che non mi avevano mai sentito parlare del mio "lupaccio cattivo" forse meritano un chiarimento, che se avranno pazienza di leggere, potranno trovare qui.

Ho appena concluso un periodo di accertamenti in Day Hospital presso una Clinica universitaria della mia Regione, per dare un'identità a questa nuova ricaduta e sto affrontando una terapia di cortisone ad alto dosaggio che spero mi aiuterà a stare meglio.
Ora, pur se ancora sofferente, sto pian piano cercando di riprendere contatto con le mie amicizie virtuali su Blogger e Facebook, consapevole che ogni periodo di lontananza dal Web, come già  è accaduto anche nel corso di precedenti assenze, ci fa perdere (talvolta irrimediabilmente) il contatto con chi ci segue.


Il mio stato di salute è tuttora alquanto instabile e anche dedicarmi al PC mi costa un notevole affaticamento, perciò forse ancora non mi sarà possibile essere molto presente con i miei post, ma sto leggendo il pregresso sui blog amici e leggerò con piacere i vostri prossimi post ed i vostri commenti

Da ciò che a posteriori ho finora letto rilevo che in questi mesi sono accadute molte cose, alcune molto tristi, prima fra tutte la prematura scomparsa della cara Ambra, che in più occasioni avevo avuto la fortuna di incontrare di persona; poi dolorosi lutti familiari di alcuni amici bloggers e problemi di salute di altri. A tutti va la mia affettuosa vicinanza; purtroppo la vita a nessuno  risparmia i suoi colpi.

Ma per fortuna ci sono stati anche alcuni eventi piacevoli, come il recente incontro Blogger a Milano, già programmato dalla cara Ambra con la  consueta meticolosità e al quale, anche dopo la sua  dipartita,  gli amici non hanno voluto rinunciare, in sua memoria. E poi ho letto di molti successi in campo artistico, mostre, premi e riconoscimenti assegnati ad artisti blogger miei amici, coi quali mi congratulo vivamente.

Chiudo questo post con l'auspicio di poter attivamente trascorrere in vostra compagnia le prossime festività natalizie, felicissima di essere nuovamente fra voi.

mercoledì 5 ottobre 2016

Scalogno di Romagna


E' ancora tempo di conserve quindi nella mia cucina continuano i lavori per arricchire la dispensa e stavolta mi dedico allo Scalogno di Romagna da conservare sott'olio.


Dovete sapere che non è così facile trovare il vero scalogno di Romagna e finché mio marito ed io ci siamo presi cura del nostro orticello seguivamo il ciclo completo del prodotto, dall'interramento del bulbo a novembre, alla raccolta a giugno, fino alla conservazione sott'olio, una volta che il prodotto si fosse ben asciugato al sole.
Ora c'è un signore gentile che lo coltiva nel forlivese e tutti gli anni ci procura una cassettina del vero scalogno di Romagna che, badate bene, non è la stessa cosa dello scalogno francese, molto più facile da trovare in vendita e, secondo noi romagnoli, molto meno pregiato.
Lo Scalogno di Romagna si differenzia dalle altre tipologie di scalogno per colore, sapore e aroma, che è più forte e profumato della cipolla e più dolce di quello dell'aglio. I suoi bulbi, avvolti in una buccia molto coriacea, si presentano di forma regolare (a fiaschetto) ed hanno dimensioni non superiori ai 2 cm. mentre lo scalogno francese è più grosso.


La zona tradizionale di produzione dello Scalogno di Romagna IGP comprende i comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme e Solarolo in provincia di Ravenna; Modigliana e Tredozio, in quella di Forlì-Cesena; Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo di Bologna, Dozza, Fontanelice, Imola e Mordano nel bolognese.

Una particolare caratteristica dello Scalogno di Romagna è che non fa fiori, e quindi non c'è scambio di pollini nè di patrimonio genetico. Non è emozionante pensare che conserva ancora il suo corredo genetico di quando fu portato in Europa da Ascalona in Palestina migliaia di anni fa?
E' quindi fondamentale per la sua sopravvivenza conservare una parte dei bulbi dell'anno da poter piantare per ottenere una nuova produzione nell'anno successivo, altrimenti il tipico Scalogno di Romagna scomparirebbe.

Questa è la mia ricetta per lo


Scalogno di Romagna sott'olio


Occorrente:

Kg.1 di scalogno sbucciato
hg. 3 di sale grosso
aceto di vino,
olio di semi q.b.


Dopo aver liberato i bulbi dalla loro corteccia (operazione piuttosto complessa) metterli per 12 ore sotto sale in un contenitore con coperchio.
Liberarli dal sale (senza lavarli) e metterli a bagno per 3-4 ore in aceto (se è troppo forte allungarlo con vino).
Dopo averli tolti lasciarli scolare per un'ora in un colapasta, poi asciugarli con un canovaccio pulito e disporli nei vasetti di vetro, coprendoli con olio di semi e facendo in modo che restino ben sommersi.

Sono molto indicati come accompagnamento per il bollito.



domenica 2 ottobre 2016

L'autunno






L 'AUTUNNO

L’equinozio d’autunno abbrevia il giorno
e nell’incipiente sera
una bruma leggera
vela dei colli il contorno.

Esplode la natura
di toni rossi e gialli
che accendono le valli
dal monte alla pianura.

Ma al freddo che s’avanza
ogni pianta si spoglia
e nell’estrema danza
plana l’ultima foglia.


© Carla Castellani


sabato 1 ottobre 2016

Alberi da frutto: il melograno



Il melograno (nome botanico: Punica granatum L.) è un arbusto o piccolo albero che appartiene alla famiglia delle Lythraceae e i cui esemplari adulti raggiungono dai 2 ai 6 metri di altezza.

E' una bellissima pianta, con foglie lanceolate, che spesso viene coltivata anche a scopo ornamentale, per la bellezza dei suoi frutti e dei suoi fiori rossi o arancioni.


Originario dell'Asia meridionale è presente da epoca preistorica nell'area costiera del Mediterraneo, dove storicamente risulta vi sia stato diffuso dai Fenici, dai Greci, e poi dagli Arabi ed è coltivato fin dalla più remota antichità nel Caucaso e nel Medio Oriente. Attualmente la coltivazione del melograno è largamente estesa anche in Messico, California e Arizona.

Il nome "melograno" deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi”).

Esiste una varietà nana del melograno (Punicum granatum nana) caratterizzata da dimensioni molto più contenute in ogni parte della pianta (altezza, dimensione di foglie, fiori, frutti), i cui frutti non sono commestibili perché molto acidi e astringenti e che viene utilizzata esclusivamente come pianta ornamentale o per farne bonsai.


Il frutto del melograno, tipico della stagione autunnale e definito botanicamente balausta, è la melagrana o granata, una falsa bacca colma di piccole gemme color granata che forniscono un sapore unico, un poco acidulo, ma molto apprezzato anche in cucina.
A questa pianta vengono riconosciute diverse proprietà benefiche (antinfiammatorie, antiossidanti ed ha perfino positivi effetti sul controllo della glicemia nei diabetici).

Un unico frutto può contenere 600 semi e ognuno di essi racchiude vitamina K, C, B, proteine, potassio, ferro e fosforo. Pochissime sono invece le calorie: solo 60 per 100 grammi di prodotto.

La particolare struttura della melagrana, così ricca di semi e di succhi, oltre che la forma tondeggiante e il colore rosso vivo, la rendono il simbolo per eccellenza delle fertilità già in tempi molto antichi e in culture lontane tra di loro, dal cristianesimo alle credenze dell'antica Grecia fino ai culti indiani e mediorientali.

Può essere consumata come frutta a fine pasto ma anche usata per usi culinari in risotti aggiungendo i chicchi di melagrana a fine cottura insieme a parmigiano e pepe. I grandi chef oggi inseriscono la melagrana in primi, secondi e dessert eccellenti e di grande effetto scenico.




Col succo della melagrana si prepara la granatina, una bevanda molto dissetante, ma anche gelatine, sorbetti, gelati e succhi. Inoltre, qualche chicco di melagrana sparso in un piatto ha un effetto decorativo di grande impatto.



TORTA DI MELAGRANA

Occorrente:

Il succo di tre melagrane (circa un bicchiere)
125 g di burro fuso
125 g di farina 00
125 g di zucchero semolato
2 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci
la scorza grattugiata di 1 limone
100 g di zucchero a velo

Esecuzione:
Tagliare a metà le melagrane e con lo spremiagrumi spremerne i chicchi, poi filtrarlo attraverso un colino a maglie fitte o una pezzuola bianca.
Con le fruste elettriche sbattere le uova insieme allo zucchero semolato fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso poi incorporare il burro facendolo bene amalgamare, quindi unire la farina setacciata insieme al lievito e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere metà del succo di melagrana, la scorza di limone grattugiata e continuare a mescolare con cura. Versare il composto in una tortiera da 22 cm. di diametro, imburrata e infarinata, e far cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti, verificandone la cottura con uno stecchino che a giusta cottura dovrà rimanere asciutto.
Mentre la torta cuoce mescolare il resto del succo di melagrana con lo zucchero a velo setacciato cercando di evitare la comparsa di piccoli grumi.
Appena la torta sarà cotta sformarla, poi rimetterla dentro la tortiera praticando con uno stecchino tanti fori sulla superficie e versarci sopra la bagna che verrà così assorbita dalla torta.
Lasciarla raffreddare e solo poco prima di servirla spolverizzare di zucchero a velo e decorarla con alcuni chicchi di melagrana.


martedì 27 settembre 2016

Hanno detto: sull'autunno

L'autunno è stagione molto feconda per poeti e letterati, dei cui pensieri autunnali vado ad offrirvi un breve florilegio.

Di queste citazioni la mia preferita è la prima, quella di Giuseppe Ungaretti, che in quattro concisi, ma profondissimi versi sottolinea la precarietà della vita.

E voi quale di queste citazioni sentite più vostra?





✿ Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
(Giuseppe Ungaretti)

✿ In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno.
(Tonino Guerra)

✿ L’autunno è la primavera dell’inverno.
(Henri de Toulouse-Lautrec)

✿ Ognuno dovrebbe trovare il tempo per sedersi e guardare la caduta delle foglie.
(Elizabeth Lawrence)

✿ Come un sentiero d’autunno: appena è tutto spazzato, si copre nuovamente di foglie secche.
(Franz Kafka)

✿ D’autunno l’infermità si addensa, come le nuvole in cielo, e molti mali che l’estate aveva assopito si risvegliano.
(Theodore Francis Powys)

✿ L’autunno è un andante grazioso e malinconico che prepara mirabilmente il solenne adagio dell’inverno.
(George Sand)

✿ Di tutte le stagioni, l’autunno è quella che offre di più all’uomo e chiede di meno.
(Hal Borland)

✿ Se io preferisco tanto l'autunno alla primavera, è perché in autunno si guarda il cielo — in primavera la terra.
(Søren Kierkegaard)

✿ L'autunno è cattivo per i sofferenti di consunzione.
(Ippocrate)


giovedì 22 settembre 2016

Equinozio d'autunno.


Con l'Equinozio d'autunno oggi siamo ufficialmente entrati nell'autunno astrologico.
E io l'autunno lo adoro, sia per la variegata gamma dei suoi caldi colori ma anche perchè finalmente riesco a respirare, dopo aver patito le calure di una lunga estate in città.


Godiamoci quindi questa stagione, che in teoria dovrebbe essere mite, (una mezza stagione per antonomasia), prima di addentrarci nelle nebbie e nei rigori dell'inverno, augurandoci che sia un autunno vero, di quelli di un tempo, e non un prolungamento dell'estate o un anticipo dell'inverno!

lunedì 12 settembre 2016

Purtroppo succede.

Eh si, succede. Ogni tanto succede. Così come nella vita reale, accade anche in questo mondo virtuale dove ci siamo immersi, facendolo diventare quasi parte integrante della nostra vita.
Ogni tanto qualcuno ci lascia e noi ne restiamo sconvolti, perché la persona che ci ha lasciato, per un tempo più o meno lungo ha fatto parte del nostro quotidiano e insieme abbiamo condiviso pensieri, emozioni, opinioni, e così ci sentiamo un po' orfani, come se il nostro legame, per il solo fatto di essere virtuale, avesse dovuto durare per sempre.
Qualche giorno fa è venuta a mancare Graziella, la Gabe del blog Colori e parole di Gabe . Avevamo aperto i nostri blog quasi contemporaneamente nel 2010 e fin da subito lei è stata una dei miei primi followers, così come io lo sono stata per lei. Poi, quando lei non ce l'ha fatta più a seguire il suo blog abbiamo continuato ad incontrarci su Facebook.
Mi piacevano i suoi dipinti, ma ancora di più le sue poesie, così dense di ricordi e di tenerezza. Era stata anche insegnante di matematica e così le scrissi nei primi tempi della nostra conoscenza: """Ho sempre pensato alla matematica come ad una scienza rigorosa, schematica, arida, fatta di logica e razionalità e, in quanto tale, materia che non lascia spazio alla creatività e alla fantasia. Difficile quindi, per me, immaginarti nelle vesti di prof. di matematica, dopo averti conosciuta artista a tutto tondo. Artista che sa mirabilmente esprimere la bellezza che porta in sè, sia con l' immagine che con la parola e non saprei dire quale delle due espressioni artistiche prevalga sull'altra: immagini che sono poesia o versi che evocano la magia dell'immagine? Comunque sia, il mio sincero apprezzamento per entrambe.""" Graziella mi rispose: "la matematica come scienza arida e solo razionale è una opinione molto diffusa,ma la matematica è anche armonia:il creato armonia per eccellenza, si basa su leggi matematiche.Come prof di matematica,detto dalla stragrande maggioranza dei miei alunni,ormai divenuti adulti,ero molto rigorosa,una tedesca,ma era a me che si rivolgevano,quando avevano problemi,perchè ero una mamma,che usava il bastone e la carota.Chiusa questa parentesi troppo personale,ti ringrazio Krilù per i tuoi apprezzamenti,veramente molto lusinghieri."

Questo recente luttuoso evento mi ha fatto ripensare a quante, troppe, persone conosciute nei forum, nei blog e nei social network, in questi 12 anni di frequentazione del Web mi sono persa per strada. E per tutti è stato un rimpianto grande.

Voglio ricordare Graziella con questa sua delicata poesia, e insieme a lei tutti gli altri miei amici che hanno lasciato le strade del Web per percorrere altre vie, più luminose, e che mi mancano ... sì ... mi mancano.



                                    Nel silenzio
Cocci di luce
traghetta la sera
dal tramonto dietro le colline
all’incerto bagliore della luna.
Sotto le fronde
ombrate dal silenzio
di un ulivo vetusto
arrivano sorrisi di memorie
e ritrovo carezze infarinate
profumo di ragù e di ciambelle
e le corse nel sole
al frinir di cicale
quando coglievo steli di speranza
come fiori di campo
e li annodavo ai sogni
di un futuro migliore.
In queste zolle buone come il pane
affonda le radici il mio presente,
ora che non divido più ciambelle
e le calze non hanno più rattoppi,
mi resta per  retaggio
l’amore per la vita
e nel silenzio ne ascolto ogni sussurro.
(G.C.)

venerdì 9 settembre 2016

Salsina piccante di pomodori verdi

Per la serie "non si butta mai via niente", anche quest'anno ho preparato la mia solita salsina di pomodori verdi, da usare durante l'inverno come accompagnamento per il bollito.

E' una salsa che preparo da molti anni in questa stagione, utilizzando gli ultimi pomodori che non sono riusciti a maturare sulla pianta e quindi sarebbero da buttare.

Ho constatato che i miei commensali la apprezzano perciò, se vi incuriosisce, eccovi la ricetta:





SALSINA PICCANTE DI POMODORI VERDI

Occorrente:
pomodori acerbi
sale grosso
aceto di vino bianco
origano secco
peperoncino tritato
aglio tritato
olio

Tritare finemente i pomodori verdi e metterli sotto sale per 24 ore con un peso sopra.
Farli scolare bene in un colino poi metterli a bagno nell'aceto per 2-3 ore (il tempo dipende dalla robustezza dell'aceto).
Scolarli di nuovo, asciugarli leggermente con un canovaccio pulito e condirli con un misto di abbondante origano, un poco di aglio e del peperoncino (quantità a vostro piacere).
Mescolare bene perché i pomodori si insaporiscano e riempire dei piccoli vasetti, coprirli con olio di semi (perché l'olio d'oliva irrancidisce più in fretta) e chiuderli bene. Si conservano a lungo.


domenica 4 settembre 2016

Il vento nei proverbi in dialetto romagnolo




Michele Placucci nel suo libro "Usi e pregiudizi de' contadini della Romagna" - Titolo VI, capitolo II, illustra le credenze relative all'osservazione dei venti:
"" De venti
3) Essendo per i villani giornate d'osservazione le quattro tempora dell'anno, osservando quale de venti spiri a mezzanotte di detti giorni, e lo credono dover dominare tutto quel trimestre. 
4) Li venti dominatori nella notte di Santa Catterina e di San Michele, cioè al 29 settembre, domineranno tutto l'anno; se soffia il vento il 15 gennaro accaderanno nell'anno molti infortunj di mare. 
5) Se sul mezzogiorno s'alza il vento borea, presagiscono per cosa certa il buon tempo. 
6) Dicono altresì, che quando soffia la corina è segno che la fucina di Vulcano è occupata a gran travaglio per fabbricare fulmini. 
7) Nel sabato della settimana di Passione ad un'ora prima dell'Ave Maria osservano per vedere li campioni, ché sono i venti dominatori per l'anno venturo; onde predire il bene, od il male, che può accadere in detto anno ai prodotti della campagna.""

Non era dunque solo l'osservazione degli eventi meteologici quali pioggia, neve, freddo, caldo, che induceva i contadini a pronosticare il buono o cattivo andamento delle stagioni e quindi delle coltivazioni, ma anche i venti avevano una loro valenza nei proverbi.
Eccovene alcuni:


✿ La bura tri de la dura, e s'la fa e' palòt, inveci ad tri la dura ot.
La bora dura tre giorni, ma se si aggroviglia invece di tre ne dura otto.

✿ La bura la pôrta e' sren.
La bora porta il sereno.

✿ La bura la chêva i nuvlòn.
La bora toglie i nuvoloni.

✿ La bura la pôrta la nev in muntegna.
La bora porta la neve in montagna.

Se la nèv l'ariva d' bura, la s'instèca dètar e fùra.
Se la neve arriva con la bora si infila dappertutto dentro e fuori.


✿ Vent d' bura usël in so.
Vento di bora gli uccelli vanno verso la montagna.

✿ Se da e' prem a i dis d' loj u n' piov ad curena, fena a setèmbar u n' s'impines la sculena.
Se dal primo al dieci luglio non piove di libeccio fino a settembre non si riempie lo scolo.

✿ Dop a la curena e fa la pisadena.
Dopo il libeccio piove.

✿ La curéna la j à la damigiana in t' la schéna.
Il libeccio ha la damigiana nella schiena.

✿ Mai imbucè e' be cun la curena.
Mai imbottigliare il vino quando soffia il libeccio.

(Sulla costa romagnola il libeccio viene anche chiamato garben.)

✿ E' sarnèr e pôrta e sren mo le nec e bab dla nev.
Il maestrale porta il sereno ma è anche il padre della neve.

(Il maestrale d'estate porta il bel tempo mentre d'inverno tempeste di neve)

✿ E' siròch e cambia parer da e de a la not.
Lo scirocco cambia parere dal giorno alla notte.

✿ E' vent ad Ros e bagna l'os.
Il vento che soffia da Russi bagna l'uscio.

✿ E vent furles e begna e paes.
Il vento che soffia da Forlì bagna il paese.




venerdì 26 agosto 2016

Top all'uncinetto

E rovistando rovistando sono sbucati fuori tutti i miei lavori all'uncinetto di quando questo era il mio hobby preferito.
C'è stato un lungo periodo in cui, nel tempo libero, ho lavorato chilometri e chilometri di filo, da cui sono scaturiti centri e centrini di varie dimensioni, pizzi per lenzuola ed asciugamani, coperte, tende, cuscini, che ho ritrovato ordinatamente riposti, avvolti in carta velina e chiusi in scatole.
Sono consapevole che ormai sono tutte cose inutilizzate ma ... dopo tanto lavoro dovrei forse disfarmene? Giammai! così sono finiti nel reparto delle cose da traslocare.

Quando mi sarò sistemata nella mia nuova casa, forse riuscirò a mostrarvi qualcuno dei miei lavori dei quali -devo ammettere- ero a suo tempo molto soddisfatta.


E ho ritrovato anche questo: un top all'uncinetto che avevo fatto per me tanti anni fa, quando ero molto più giovane e snella.

Mia figlia si è prestata ad indossarlo per farmi da modella e, poichè è esattamente della sua taglia voglio sperare che almeno questo non finirà di nuovo in fondo ad un cassetto.



giovedì 18 agosto 2016

Rovistando ...



Ormai da mesi sto rovistanto in armadi e cassetti, facendo una cernita fra " ... questo lo conservo  ... questo lo butto ..." stipando scatoloni su scatoloni di indumenti, suppellettili, oggetti, libri,   in vista di un prossimo trasloco, ormai diventato imminente.
Avete un'idea di quello che si riesce ad accumulare in una casa, quando ci si è vissuto per quasi 47 anni? Quando poi la suddetta abitazione è singola e molto grande e per il futuro ci si dovrà adattare in un appartamento che è metà di quello spazio, è giocoforza operare drastici tagli a tutto il suo contenuto, non solo in termini di arredamento ma anche di  tutto ciò che fa parte del corredo di ricordi di una intera vita matrimoniale.


Chi non l'ha provato non può credere a quello che può scaturire dalle profondità di armadi, cassepanche e cassetti, oltre che dai meandri della soffitta: cose obsolete e dimenticate da tempo ma che ora risvegliano ricordi, belli o brutti, ma sempre importanti testimonianze di vita.
Senza la collaborazione dei miei figli non avrei mai saputo districarmi nel caos che questo "frugare" nel passato ha provocato e senza la loro ferma determinazione sarei ancora disperatamente aggrappata a tutte le mie cose che ancora adesso non vorrei "mollare".



E' stata una scelta molto sofferta quella di cambiare casa, ma una scelta obbligata perchè già da qualche anno non sono più in grado di gestire uno spazio così grande e soprattutto non sono più in grado  di salire le scale, a causa della mia salute sempre più precaria.
Stress, insonnia continua e lacrime ... ebbene sì, anche molte lacrime, mi accompagnano da mesi in questa dolorosa operazione, ma ormai "il dado è tratto" e presto inizierò la mia nuova vita in un luogo che per il momento sento ancora estraneo ma che spero riuscirò ad amare come ho visceralmente amato la casa che sto lasciando.

domenica 14 agosto 2016

Buon Ferragosto



Con il frutto più allegro dell'estate

ovunque voi abbiate deciso di trascorrerlo

vi auguro un rilassante e


felice Ferragosto


domenica 7 agosto 2016

Non è compito mio.

In questa sonnolenta domenica d'agosto, con tutti i blog chiusi per ferie o languenti nell'inerzia estiva, (come sta accadendo anche a questo mio blog), giusto per scrivere qualcosa voglio raccontarvi una storiella che sicuramente già tutti conoscete, che potrà anche strappare un sorriso ma non è scevra da un pizzico di amarezza, perché purtroppo rispecchia la realtà dei fatti.


Questa è la storia di 4 persone chiamate OGNUNO, QUALCUNO, CIASCUNO, NESSUNO.

C’era un lavoro importante da fare e OGNUNO era sicuro che QUALCUNO l’avrebbe fatto.
CIASCUNO avrebbe potuto farlo, ma NESSUNO lo fece.
QUALCUNO si arrabbiò perché era un lavoro di OGNUNO.
OGNUNO pensò che CIASCUNO poteva farlo, ma NESSUNO capì che OGNUNO non l’avrebbe fatto.
Finì che OGNUNO incolpò QUALCUNO perché NESSUNO fece ciò che CIASCUNO avrebbe potuto fare.

giovedì 21 luglio 2016

Fane Alm a Valles


Alto Adige, sopra Rio di Pusteria. Non ero più andata su a Fane Alm dal lontano 1987. E quante volte, nei 12 anni in cui abbiamo avuto casa in un paesino all'inizio della Val Pusteria, abbiamo attraversato quello che noi chiamavamo "il paese di legno" diretti alla Brixner Hütte (Rifugio Bressanone) per poi fermarci al ritorno, stremati di fatica, a ritemprarci con una fetta di strudel e un bicchiere di latte fresco appena munto.



Dopo tanto tempo, in una sorta di pellegrinaggio nei miei luoghi del cuore, ci sono tornata a luglio dell'anno scorso, in una bellissima ed assolata domenica, e nel rivedere quei luoghi amati sono stata assalita da una grande commozione.



Negli anni della mia gioventù, con mio marito e i miei bambini, affrontavo spavalda il lungo cammino, con scarpe da trekking e zaino in spalla ... stavolta mio marito e i miei figli mi ci hanno portata ... con la sedia a rotelle, ma rivedere quei luoghi è stata ugualmente una emozione indicibile... un misto di gioia e tristezza. Gioia nel ricordo del bel tempo che fu, tristezza nella consapevolezza che non potrò mai più ripetere gli exploit di un tempo.



Quel giorno lassù fra le malghe di Fane Alm c'era una festa campestre, una folla di gente che saliva a piedi per la stretta stradina tutta tornanti, un'orchestrina che suonava allegri motivetti tirolesi, gente che ballava. Ed era tutta una gara per accaparrarsi un tavolo dove farsi servire un boccale di birra e i tipici piatti alto-atesini.



mercoledì 6 luglio 2016

La mia famiglia, tutta la mia vita. By Frida.


Ciao gente! io sono Frida. C'è ancora qui qualche amico della mia nonna umana Krilù che si ricorda di me? Ero venuta a trovarvi due anni fa, quando ero solo una minuscola cucciolina. Se volete rinfrescarvi la memoria guardate qui.
Non che le mie dimensioni nel frattempo siano aumentate, ma adesso ho due anni in più ... insomma sono una signorinella.



Intanto negli ultimi 8 mesi nella mia famiglia la situazione ha subito un grosso cambiamento, con l'arrivo di un cucciolo d'uomo, il mio fratellino Michelangelo, per il quale stravedo. Io gli sto sempre vicina-vicina e mi sono autonominata suo angelo custode, abbaiando furiosamente se qualcuno che non sia un membro della nostra famiglia osa avvicinarglisi, anche solo per fargli le coccole.



Insomma il mio bellicoso temperamento di chihuahua emerge, ma con lui sono paziente e dolcissima e mi lascio "martirizzare" dalle sue manine paffutelle che mi afferrano con forza le orecchie e mi tirano il pelo (che per mia fortuna è cortissimo).
Adesso che lui ha compiuto 8 mesi è molto più grande di me, e io sembro uno dei suoi peluches, ma resto comunque la sua sorellina maggiore e mi sento investita da grande responsabilità nei suoi confronti.



I miei parenti umani in seguito a questo importante evento non è che mi abbiano messa in disparte, tutt'altro; ci sono ancora tante coccole anche per me, perché nella nostra famiglia c'è tanto amore per tutti, grandi e piccini, a 2 o a 4 zampe.




E adesso che è arrivata l'estate penso con dolore ai tanti cani di ogni dimensione che non sono stati fortunati come me nel trovare una famiglia così amorevole e vengono abbandonati sul ciglio di una strada da persone crudeli che non hanno cuore nè sentimenti.
Ma ditemi voi, come è possibile che accadano cose simili?


lunedì 27 giugno 2016

Acquerelli in fiore

Quella dell'acquerello è una raffinata tecnica pittorica, assai delicata, che non permette errori di esecuzione in quanto non può essere corretta tramite la sovrapposizione di altro colore, come invece accade con pennello o spatola.
In questo mondo virtuale ho avuto il piacere e l'onore di conoscere ed ammirare molti artisti del pennello che con la loro arte "fiorita" mi hanno rallegrato nel corso del tempo la vista ed il cuore.
E poichè adoro i fiori e gli acquerelli è proprio ad alcuni di questi amici/artisti (che vi presento in ordine alfabetico) che voglio dedicare questo post, tramite una carrellata dei fiori da loro dipinti con questa tecnica.


Acquarellista di Airuno (Lecco)

Rose rosse (2010)


Cascata profumata (2008)

Peonie rosa (2007)

Delicati iris (2005)


Il sorriso della primavera (2013)


Acquarellista di Olgiate Molgora (Lecco)

Giaggioli in vaso (2007)



Delicate melodie (2010)


Un dono d'amore (2015)


Tocco di colore (2010)


Papaveri e fiordalisi (2010)



Carla Colombo

Pittrice e poetessa di Imbersago (Lecco)

Basta un fiore (2012)

Delicatezza in fiore (2012)

Calle da amare ... (2011)

E' vita in blu (2011)


Risveglio del giorno 2012)




Acquarellista di Rho (Milano)

Vaso di peonie (2011)

Papaveri su fondo verde (2013)

Fiori in controluce (2011)

Papaveri bianchi (2013)

Tulipani gialli (2011)