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giovedì 26 aprile 2012

Parole da scordare

In occasione di questo 25 aprile appena trascorso, ho letto con vero piacere, girando per i vari blog, una profusione di post e di commenti molto in sintonia con il mio sentire.
Anche se quel 25 aprile 1945 in cui l'Italia si scrollò di dosso il giogo dell'oppressione nazi-fascista io ancora non ero nata, la mia infanzia è stata costellata dai racconti delle terribili esperienze di chi la guerra e la Resistenza le ha vissute in prima persona. E quelle storie, tragiche e vere, sono state le mie "fiabe".





Parole da scordare


Affondare vorrei nei gorghi del tempo
le voci dell'infanzia
che d'incubo vestivano i miei sogni.

Parole come guerra, rappresaglia,
morte, paura, bombe, distruzione.
Parole da scordare.

Orchi temibili e reali delle mie fiabe
che il ricordo dei sopravvissuti rievocava
in un rigurgito di dolore e rabbia.

Orchi che mai furono sconfitti
dal prode cavaliere delle fiabe

orchi che ancora tornano a sbranare.

© Carla Castellani (Krilù)



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opera segnalata al 1° Concorso "Donna portatrice di pace"
Comune di Ravenna - 2005
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mercoledì 25 aprile 2012

Quel 25 aprile

Voglio ricordare questa significativa ricorrenza con le parole del poeta Alfonso Gatto:


25 Aprile

La chiusa angoscia delle notti, il pianto
delle mamme annerite sulla neve
accanto ai figli uccisi, l'ululato
nel vento, nelle tenebre, dei lupi
assediati con la propria strage,
la speranza che dentro ci svegliava
oltre l'orrore le parole udite
dalla bocca fermissima dei morti
"liberate l'Italia, Curiel vuole
essere avvolto nella sua bandiera":
tutto quel giorno ruppe nella vita
con la piena del sangue, nell'azzurro
il rosso palpitò come una gola.
E fummo vivi, insorti con il taglio
ridente della bocca, pieni gli occhi
piena la mano nel suo pugno: il cuore
d'improvviso ci apparve in mezzo al petto.

(Alfonso Gatto)

(da La storia delle vittime. Poesie della Resistenza (1943-47 1963-65), Milano, Mondadori, 1966)

sabato 21 aprile 2012

Hanno detto: sul matrimonio

Ancora presa dall'atmosfera festosa del mio 42° anniversario di nozze, sono andata in cerca di citazioni sul tema "matrimonio" e devo confessarvi che non ho apprezzato per nulla quelle che ho trovato.
Evidentemente questi illustri personaggi hanno voluto spingere al massimo grado il loro cinismo, oppure hanno avuto esperienze matrimoniali pessime ... poveretti loro!




✿ Giudico il matrimonio uno scambio di cattivi umori di giorno e di cattivi odori di notte.
(Guy de Maupassant)


✿ Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.
(Giovanni Verga)


✿ Il matrimonio è una catena così pesante che a portarla bisogna essere almeno in tre.
(Alexandre Dumas padre)


✿ Il matrimonio è un combattimento ad oltranza, prima del quale gli sposi domandano al cielo la sua benedizione.
(Honorè De Balzac)


✿ I primi anni di matrimonio sono spesso burrascosi perché ancora non ci si conosce; quelli che seguono spesso lo sono ancora di più perché ci si conosce troppo.
(Jacques Normand)


✿ Il matrimonio è una promessa di felicità e un'accettazione di martirio.
(Giovanni Papini)


✿ Matrimonio! Che bruttissima parola! Di quelle che ti fanno capire in che guaio ti sei ficcato!
(George Bernard Shaw)


✿ Il matrimonio è per la donna la più comune modalità di sostentamento, e la quantità totale di sesso indesiderato subita dalle donne è probabilmente maggiore nel matrimonio che nella prostituzione.
(Bertrand Russell)


✿ Il matrimonio, dopo l'amore, sarebbe il compimento d'un bel sogno, se troppo spesso non ne fosse la fine.
(Alphonse Karr)


✿ Il matrimonio, nella vita, è come un duello nel mezzo di una battaglia.
(Edmond About)

mercoledì 18 aprile 2012

Sposa d'aprile


"... nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia ..."
Da quel lontano 19 aprile di 42 anni fa, quando davanti all'altare ci siamo consapevolmente scambiati questa solenne promessa, abbiamo percorso fianco a fianco un lungo cammino, condividendo la gioia dei momenti belli e sostenendoci vicendevolmente nei momenti di difficoltà.

Dopo aver superato il recente brutto periodo della mia malattia, siamo molto grati al destino che ci vede ancora insieme, permettendoci di festeggiare ancora una volta il nostro anniversario.

Anche se già noto ad alcuni fra miei lettori, ripropongo questo riconoscente pensiero, dedicato al mio amorevole e solidale compagno di tutta la vita.




© Carla Castellani

sabato 14 aprile 2012

Libri "gialli"


Vi piacciono i "gialli"?
A me moltissimo. Ancora adesso, quando mi capita, li leggo molto volentieri, ma per un certo periodo della mia vita, quando ero ancora molto giovane, sono davvero stata una accanita lettrice di romanzi gialli: ne leggevo uno ogni giorno (o meglio, uno ogni notte, visto che soffrivo d'insonnia).
Poi, al momento di affrontare il trasloco in vista del matrimonio, regalai intere casse di libri gialli Mondadori. E ancora adesso li rimpiango.

Mi diverte molto cimentarmi, insieme all'investigatore di turno, alla ricerca del colpevole.
Questi gli autori di romanzi polizieschi che preferisco (citati in rigoroso ordine alfabetico e non in ordine di preferenza), con i personaggi da loro creati:
Andrea Camilleri (Il commissario Montalbano)
Agatha Christie (Hercule Poirot, Miss Marple)
Sir Arthur Conan Doyle (Sherlock Holmes)
Ellery Queen
Giorgio Scerbanenco
Georges Simenon (Il commissario Maigret)
Erle Stanley Gardner (Perry Mason)
Rex Stout (Nero Wolfe)

Ma, lo sapete perché si chiamano "gialli"? che poi, solo in Italia i romanzi polizieschi vengono chiamati gialli. Perché giallo era il colore di copertina della prima collana di polizieschi pubblicata nel nostro Paese, dalla Casa Editrice Arnoldo Mondadori.
Da allora tutti i libri di questo tipo, anche quelli non editi da Mondadori, furono detti "gialli".

La Collana "I libri gialli" Mondadori esordì nel settembre 1929 con la pubblicazione, in quel primo anno, di quattro volumi:


La strana morte del signor Benson
di S.S. Van Dine


L'uomo dai due corpi
di Edgar Wallace


Il club dei suicidi:
- Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
- L'isola delle voci
- Il tesoro di Franchard
di R.L. Stevenson


Il mistero delle due cugine
di A.K. Green


Questi primi libri, pubblicati nel 1929, avevano una copertina cartonata a sfondo giallo, con il disegno racchiuso in un esagono rosso.
Solo nell'anno successivo il poligono fu sostituito dal classico cerchio rosso, giunto fino ai nostri tempi, mentre non cambiò mai il colore giallo dello sfondo.



In seguito a decreto del Ministero della Cultura Popolare dell'ottobre 1941 la Mondadori fu costretta a sospendere la pubblicazione dei romanzi gialli e fu solo nel dopoguerra, nell’Aprile del 1946, che la Collana riprese le pubblicazioni, sotto la denominazione di "I Gialli Mondadori", successivamente modificata in "Il Giallo Mondadori".

martedì 10 aprile 2012

Mostra: Miseria e splendore della carne - Ravenna

Michelangelo Merisi detto il Caravaggio
"Ragazzo morso dal ramarro"


Miseria e splendore della carne
Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon...
Testori e la grande pittura europea


Sede: M.A.R. Museo d'Arte della città
Via di Roma, 13 - Ravenna

Periodo: dal 19 febbraio al 17 giugno 2012


Theodore Gericault
"Ritratto di Jamàr""


Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon, sono solo alcuni dei Maestri esposti in questa rassegna, che è un omaggio a Giovanni Testori e agli artisti più amati dallo storico e critico d'arte milanese.
Il percorso si articola in diverse sezioni, ripercorrendo gli ultimi cinque secoli dell'arte europea, con opere appartenute anche allo stesso Testori, dagli approfondimenti e le riscoperte sulla linea della pittura di realtà in Lombardia del ‘500 (Gaudenzio Ferrari, Foppa, Savoldo, Romanino, Moretto) e del ‘600 (Moroni, Ceresa, Fra Galgario, Ceruti), i “manieristi” lombardo piemontesi (Cerano, Morazzone, Tanzio da Varallo, Daniele Crespi, Cairo,) accompagnati da Caravaggio, grande passione di Testori, con il famoso "Ragazzo morso dal ramarro", passando attraverso l' Ottocento francese con Géricault e Courbet che per Testori era secondo solo a Caravaggio.


Gustave Courbet
"Uomo con la pipa - Autoritratto"


La sezione sul Novecento propone i pittori della Nuova Oggettività (Dix, Grosz, Radzwill), Nuovi Selvaggi (Fetting, Hodicke, Zimmer, Salomè) e Nuovi Ordinatori (Albert, Chevalier, Schindler, Merkens), e artisti come Bacon, Giacometti, Sutherland, Sironi, Guttuso, Gruber, Marini, Vacchi, Varlin, Jardiel, Vallorz, Rainer – per citare alcuni nomi - per giungere fino a Cucchi e Paladino.
Di ognuno di questi artisti saranno esposte diverse opere, in alcuni casi quelle stesse scelte e possedute da Testori.



Ennio Morlotti
"L'Adda a Imbersago"


La rassegna presenterà anche un omaggio Testori con selezione di ritratti fra i tanti eseguiti da diversi pittori per lo studioso.


Alberto Giacometti
"Portrait du prof.Corbetta"

domenica 8 aprile 2012

Buona Pasqua



In questa settimana ho saltellato da un blog all'altro per lasciare gli auguri di Buona Pasqua, ma a un certo punto ho perso il filo ... forse qualcuno li ha ricevuti doppi o tripli e qualcun altro invece niente. Per farmi perdonare eccovi qui i miei più sentiti auguri di

Buona Pasqua e Pasquetta

insieme alla dolcezza di un uovo di cioccolato.


sabato 7 aprile 2012

Per la tavola di Pasqua


Per la tavola pasquale di quest'anno ho preparato dei segnaposto e un centro tavola, usando uova di gallina che ho svuotato tramite una piccola apertura praticata nella parte superiore del guscio.

Dopo averle lavate accuratamente, le ho lasciate immerse per alcune ore in acqua e aceto per eliminare il tipico odore di uovo. Infine le ho fatte asciugare bene all'aria, infilandole capovolte in bastoncini di legno.



Utilizzando come piedistallo i contenitori da uova in cartone pressato, ho poi trasformato questi gusci in rustici vasetti, fissandoli nella nicchia con una goccia di colla a caldo.

Per i segnaposto ho tagliato ogni singola nicchia con il cutter, mentre per il centro tavola ho eliminato solo il coperchio, lasciando integre le 6 nicchie portauovo.

Nei mini vasetti poi si potrà inserire un pezzettino di spugna sintetica imbevuta d'acqua (o acqua direttamente) e vi si disporranno piccoli fiori primaverili.

venerdì 6 aprile 2012

Donna de Paradiso


Crocifissione
Andrea Della Robbia
Santuario La Verna - Cappella delle Stimmate


In questa drammatica Lauda del Duecento, Jacopone da Todi ci emoziona con il pianto di una Madre che vede morire il Cristo suo Figlio.



Donna de Paradiso

ovvero

Il pianto della Madonna




«Donna de Paradiso,
lo tuo figliolo è preso
Iesù Cristo beato.

Accurre, donna e vide
che la gente l’allide;
credo che lo s’occide,
tanto l’ò flagellato».


«Como essere porria,
che non fece follia,
Cristo, la spene mia,
om l’avesse pigliato?».



«Madonna, ello è traduto,
Iuda sì ll’à venduto;
trenta denar’ n’à auto,
fatto n’à gran mercato».


«Soccurri, Madalena,
ionta m’è adosso piena!
Cristo figlio se mena,
como è annunziato».



«Soccurre, donna, adiuta,
cà ’l tuo figlio se sputa
e la gente lo muta;
òlo dato a Pilato».


«O Pilato, non fare
el figlio meo tormentare,
ch’eo te pòzzo mustrare
como a ttorto è accusato».



«Crucifige, crucifige!
Omo che se fa rege,
secondo nostra lege
contradice al senato».


«Prego che mm’entennate,
nel meo dolor pensate!
Forsa mo vo mutate
de que avete pensato».



«Traiàn for li latruni,
che sian soi compagnuni;
de spine s’encoroni,
ché rege ss’è clamato!».


«O figlio, figlio, figlio,
figlio, amoroso giglio!
Figlio, chi dà consiglio
al cor me’ angustiato?

Figlio occhi iocundi,
figlio, co’ non respundi?
Figlio, perché t’ascundi
al petto o’ sì lattato?».



«Madonna, ecco la croce,
che la gente l’aduce,
ove la vera luce
déi essere levato».


«O croce, e que farai?
El figlio meo torrai?
E que ci aponerai,
che no n’à en sé peccato?».



«Soccurri, plena de doglia,
cà ’l tuo figliol se spoglia;
la gente par che voglia
che sia martirizzato».


«Se i tollit’el vestire,
lassatelme vedere,
com’en crudel firire
tutto l’ò ensanguenato».



«Donna, la man li è presa,
ennella croc’è stesa;
con un bollon l’ò fesa,
tanto lo ‘n cci ò ficcato.

L’altra mano se prende,
ennella croce se stende
e lo dolor s’accende,
ch’è plu multiplicato.

Donna, li pè se prènno
e clavellanse al lenno;
onne iontur’aprenno,
tutto l’ò sdenodato».


«Et eo comenzo el corrotto;
figlio, lo meo deporto,
figlio, chi me tt’à morto,
figlio meo dilicato?

Meglio aviriano fatto
ch’el cor m’avesser tratto,
ch’ennella croce è tratto,
stace descilïato!».



«O mamma, o’ n’èi venuta?
Mortal me dà’ feruta,
cà ’l tuo plagner me stuta,
ché ’l veio sì afferato».


«Figlio, ch’eo m’ aio anvito,
figlio, pat’e mmarito!
Figlio, chi tt’à firito?
Figlio, chi tt’à spogliato?».



«Mamma, perché te lagni?
Voglio che tu remagni,
che serve mei compagni,
ch’êl mondo aio aquistato».


«Figlio, questo non dire!
Voglio teco morire,
non me voglio partire
fin che mo ’n m’esc’ el fiato.

C’una aiàn sepultura,
figlio de mamma scura,
trovarse en afrantura
mat’e figlio affocato!».



«Mamma col core afflitto,
entro ’n le man’ te metto
de Ioanni, meo eletto;
sia to figlio appellato.

Ioanni, èsto mea mate:
tollila en caritate,
àginne pietate,
cà ‘l core sì à furato».


«Figlio, l’alma t’è ’scita,
figlio de la smarrita,
figlio de la sparita,
figlio attossecato!

Figlio bianco e vermiglio,
figlio senza simiglio,
figlio, e a ccui m’apiglio?
Figlio, pur m’ài lassato!

Figlio bianco e biondo,
figlio volto iocondo,
figlio, perché t’à el mondo,
figlio, cusì sprezzato?

Figlio dolc’e placente,
figlio de la dolente,
figlio àte la gente
mala mente trattato.

Ioanni, figlio novello,
morto s’è ’l tuo fratello.
Ora sento ’l coltello
che fo profitizzato.

Che moga figlio e mate
d’una morte afferrate,
trovarse abraccecate
mat’e figlio impiccato!»

martedì 3 aprile 2012

"Io ci sono" collettiva di mail art

Mostra collettiva di mail art dal titolo "Io ci sono"
che vi invito a visitare sul blog
La vostra arte di Carla Colombo.
Da lì, cliccando sulla scritta posta sotto ognuna delle mail art, avrete poi la possibilità di visualizzare anche l'intera personale del suo autore.


Ma che ci faccio io, che artista non sono, in compagnia di tanti bravi artisti?
Io, che mi trovo molto più a mio agio con penna e tastiera che non con matite e pennelli?
Io, che non posseggo né colori, né attrezzature idonee a pitturare?
(Infatti non potrete mai immaginare con che cosa ho realizzato questo mio disegnino).



domenica 1 aprile 2012

Sui pesci: proverbi e modi di dire

Oggi facciamo attenzione ai "pesci d'aprile". 
A proposito di pesci, mi sono divertita a raccogliere un po' di proverbi e modi di dire a tema, che qui vi propongo, anche se sicuramente già li conoscete tutti.


Chi dorme non piglia pesci.
(Chi perde tempo non combina niente).


L'ospite è come il pesce, dopo tre giorni puzza.
(E' bene che il soggiorno dell'ospite non si prolunghi troppo, perché spesso possono venirsi a creare problemi di convivenza).


Il pesce grosso mangia quello piccolo.
(Davanti allo strapotere e all'arroganza del più forte, il debole soccombe sempre).


Sentirsi come un pesce fuor d'acqua.
(Trovarsi in imbarazzo in determinate situazioni o in certi ambienti).


Avere un occhio al pesce e un altro alla gatta.
(Si dice di persona strabica).


Non essere né carne né pesce.
Si dice di persona con una personalità non ben definita.


Fare il pesce in barile.
(Restare neutrale tra due parti opposte).


Fare l'occhio di triglia.
(Essere innamorato).


Prendere a pesci in faccia.
(Comportarsi in maniera villana).


Buttarsi a pesce.
(Cogliere al volo le occasione propizie).


Non sapere che pesci pigliare.
(Non sapersi decidere).


Essere un pesce grosso.
(Essere persona di una certa importanza).


Essere un pesce piccolo.
(Rivestire un ruolo secondario).


Essere sano come un pesce.
(Godere di buona salute).


Essere muto come un pesce.
(Saper mantenere un segreto).


Nuotare come un pesce.
(Essere un ottimo nuotatore.)


Essere una balena.
(Si dice di persona corpulenta).


Essere uno squalo.
(Si dice di persona aggressiva e priva di scrupoli).

Oggi 1° aprile

Buona Domenica delle Palme



e ... attenzione ai pesci d'aprile!