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martedì 29 luglio 2014

Un poeta da ricordare: Marino Moretti


Un poeta da ricordare:


Marino Moretti
Cesenatico, 18 luglio 1885
Cesenatico, 6 luglio 1979


Una poesia da non dimenticare: 

Giardino di casa tua

Prima che scenda tacita la sera
nel salottino piccolo e discreto
fa che il tuo piano celi un suo segreto .
al mezzo lutto della sua tastiera,

e noi accorti come fidanzati
che cercan di sfuggire a un guardo attento
corriamo nel giardino sonnolento
che seppe i nostri amori e i tuoi bucati.

Uno, due, tre... Chi arriva prima: là!
(Ma guarda chi ci viene dietro... Il gatto!)
Prima tu, brava!... Ma la corsa ha fatto
palpitare la tua gracilità.

Di là dal muro suona la ghironda
un' aria malinconica. Non pare
che queste note facciano tremare
quei rari fili d'erba sulla gronda?

Or non cercar con lunghi sguardi voli
d'allodole, di fuchi, di farfalle:
vieni con me tra le giorgine gialle,
vieni tra i fiori rossi dei fagiuoli;

vieni a veder s'è asciutto il fazzoletto
spiegato sul convolvolo fiorito,
fermati lieve all'odoroso invito
che sul pozzo ti fa l'umil vasetto;

e vieni dove il gelsomino tenta
di far coi lunghi rami una capanna,
e là ti canterò la ninna-nanna
per il tuo cuore che non s'addormenta!

Una tristezza tacita e profonda
ti scende già sugli occhi e sulla gota,
e gira gira ancora la sua ruota
di là dal muro la vecchia ghironda.

Sospiri e piangi, ti treman le spalle
e non sai nemmen tu di che ti duoli...
Vieni con me tra le giorgine gialle,
vieni tra i fiori rossi dei fagiuoli!

(da: Poesie di tutti i giorni)


Gustave Caillebotte
"Il giardino" 1878

venerdì 25 luglio 2014

Proverbi e modi di dire in dialetto romagnolo

Mentre un tempo il dialetto era l'idioma corrente delle classi più umili e l'italiano era appannaggio esclusivo delle classi più elevate, oggi gran parte dei romagnoli più giovani non parlano e/o non comprendono il dialetto.
E' perciò doverosa la traduzione e relativa spiegazione di questa nuova serie di detti e proverbi romagnoli che vado a presentarvi, non solo ad uso dei non romagnoli ma anche per i romagnoli più giovani.


Caveja campanéna
uno dei simboli della Romagna



✿ A e' lom dla candilèna nech e' rèmal e' pê farèna.
(Alla luce della candelina anche la crusca sembra farina.)
o anche
✿ Da lunten nech una câgna la pê un cân.
(Da lontano anche una cagna sembra un cane.)

Praticamente stanno a significare che l'apparenza inganna.


✿ U j è una nèbia c' l' as taja cun e' curtèl.
(C'è una nebbia che si taglia col coltello.)
o anche
✿ U j è una nèbia ch' us j apogia la biciclèta.
(C'è una nebbia che  ci si può appoggiare la bicicletta.)

Per sottolineare la presenza di nebbia talmente fitta  che più di così non si può.

✿ La va par te ch' t' an capès gnit.
(Va bene per te che non capisci niente.)
o anche
✿ L' a una tësta che s'u l' a un sardon u s' anega.
(Ha una testa che se ce l'ha un sardone annega.)

Si dice di qualcuno della cui intelligenza si ha scarsa considerazione.



✿ Bona faza l'an s' muré mai da la fâm.
(Buona faccia non morì mai di fame.)
o anche
L' a una faza ch' us j amàca  in so i pignùl.
(Ha una faccia che gli si ammaccano sopra i pinoli).

Si dice di chi non si vergogna di niente e ha una bella faccia tosta.


E' piòv a zil rot.
(Piove a cielo rotto)
o anche
E' piòv  che Dio la manda.
(Piove che Dio la manda)

Si dice quando piove a dirotto.




mercoledì 23 luglio 2014

L'estate fra arte e poesia


Silvestro Lega
"Pagliai al sole"




Dies

Il sole brucia implacabile,uguale,
le stoppie gialle del pian vaporoso,
L'azzurra volta del ciel luminoso
riflette in terra la fiamma estivale.
Non move foglia. La vita animale
langue in un grave sopor neghittoso.
Turba la pace al meriggio affannoso
solo un modesto frinire di cicale.

(Olindo Guerrini)




Jean-Baptiste Camille Corot
"Estate"




Sensazione

Le sere blu d'estate,andrò per i sentieri
graffiato dagli steli, sfiorando l'erba nuova:
ne sentirò freschezza, assorto nel mistero.
Farò che sulla testa scoperta il vento piova.
Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo:
ma l'infinito amore l'anima mia avrà colmato,
e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo,
guardando la Natura, come un innamorato.

(Arthur Rimbaud)




Vincent Van Gogh
"Raccolto nella piana di La Crau"




L’estate sui campi

Splende a distesa il giorno
rosato alla pianura,
la tremula calura
richiama a lungo intorno
dall’alto il visibilio
dei passeri nel sole.
...Il grano trema e nere
si schiudono farfalle
all’afa azzurra; d’oro,
riversa a quel ristoro
di luce, nelle gialle
stoppie bisbiglia l’aria...
...Così morbido e solo
scorre sul fiume il verde
silenzio che alle valli
odoroso si perde.
Restano i campi gialli,
monotona campagna
dei grilli e della sera...

(Alfonso Gatto)




Claude Monet
"I papaveri"




Notte d'Estate

L'acqua della fonte
suona il suo tamburo
d'argento.
Gli alberi
tèssono il vento
e i fiori lo tingono
di profumo.
Una ragnatela
immensa
fa della luna
una stella.

(Federico Garcia Lorca)




Giovanni Fattori
"Riposo in Maremma"




Meriggio d'estate

 Silenzio! Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria, o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli, poi tacciono, vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora pace
e silenzio...Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.

(Umberto Saba)




domenica 6 luglio 2014

Blog vs social network

Forse non è stata solo questa ulteriore riacutizzazione della mia malattia che ultimamente mi ha tenuta lontana dal mio blog e da quelli degli amici.
Forse mi sono fatta un po' contagiare anch'io da questa epidemia di "stanca" che ha colpito questo nostro mondo blogger, con blog che hanno annunciato la definitiva chiusura, blog ufficialmente in pausa, blog in pausa "di fatto"... Per stanchezza, per malattia, per sopraggiunti impegni, per ferie, per interessi più coinvolgenti, per mancanza di idee, o semplicemente perché Facebook , Twitter, Pinterest con la loro velocità di approccio (ma anche con la loro superficialità di argomenti) hanno avuto il sopravvento?
Dicevo che ora questa aria di smobilitazione generale sta un po' contagiando anche me, non perché io mediti l'abbandono del mio blog, una creatura che ancora amo, e nonostante sia talvolta costretta, soccombendo all'aggressione del mio subdolo Lupus, a rendermi latitante per qualche tempo, sempre sono tornata con rinnovato entusiasmo, anche se ad ogni assenza si paga sempre un piccolo prezzo in termini di perdita di lettori.
Inutile dire che mi rattrista molto perdere per strada dei "piezz'e core", perché tali sono divenute nel tempo le conoscenze/amicizie sin qui instaurate fra i bloggers, che mi auguro comunque di ritrovare prima o poi, qui o altrove.

In questo momento ciò che più mi turba, oltre alla preoccupazione per il mio precario stato di salute, è una sorta di vuoto mentale, di mancanza di entusiasmo ad applicarmi nella ricerca di argomenti che possano rivestire un qualche interesse nei lettori che ancora mi seguono.

Che sia questa specie di saturazione, che potrei definire anche apatia mentale, la ragione che ha spinto anche molti altri bloggers a rivolgere la loro attenzione più ai social network che ai blog?


Ora, dopo un mese e mezzo di totale assenza, e augurandomi per il prosieguo di riuscire ad essere più presente, vi lascio con questa citazione che ho raccolto su Facebook e che trovo molto condivisibile.