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lunedì 27 giugno 2016

Acquerelli in fiore

Quella dell'acquerello è una raffinata tecnica pittorica, assai delicata, che non permette errori di esecuzione in quanto non può essere corretta tramite la sovrapposizione di altro colore, come invece accade con pennello o spatola.
In questo mondo virtuale ho avuto il piacere e l'onore di conoscere ed ammirare molti artisti del pennello che con la loro arte "fiorita" mi hanno rallegrato nel corso del tempo la vista ed il cuore.
E poichè adoro i fiori e gli acquerelli è proprio ad alcuni di questi amici/artisti (che vi presento in ordine alfabetico) che voglio dedicare questo post, tramite una carrellata dei fiori da loro dipinti con questa tecnica.


Acquarellista di Airuno (Lecco)

Rose rosse (2010)


Cascata profumata (2008)

Peonie rosa (2007)

Delicati iris (2005)


Il sorriso della primavera (2013)


Acquarellista di Olgiate Molgora (Lecco)

Giaggioli in vaso (2007)



Delicate melodie (2010)


Un dono d'amore (2015)


Tocco di colore (2010)


Papaveri e fiordalisi (2010)



Carla Colombo

Pittrice e poetessa di Imbersago (Lecco)

Basta un fiore (2012)

Delicatezza in fiore (2012)

Calle da amare ... (2011)

E' vita in blu (2011)


Risveglio del giorno 2012)




Acquarellista di Rho (Milano)

Vaso di peonie (2011)

Papaveri su fondo verde (2013)

Fiori in controluce (2011)

Papaveri bianchi (2013)

Tulipani gialli (2011)

martedì 14 giugno 2016

Tempo di ciliegie


Giugno è arrivato e con lui è arrivato anche il tempo delle ciliegie.
Si sa che quando le ciliegie sono mature si deteriorano facilmente quindi o se ne fanno scorpacciate da farsi venire il mal di pancia o si adotta un modo di conservarle per poterle usare anche quando il tempo delle ciliegie sarà passato, il chè significa farne marmellate o conservarle in sciroppo o in alcool.


Siccome io non amo troppo fare marmellate, che richiedono un certo impegno in termini di tempo e di fatica, e non mi piace nemmeno conservarle sotto spirito perché assumono un gusto troppo alcoolico, utilizzo un sistema velocissimo e pratico che ho sperimentato ormai da anni.
Quindi ecco a voi la mia ricetta per conservare le ciliegie:


CILIEGIE AL RHUM

Ingredienti:
1 Kg. di ciliegie
500 g. di zucchero semolato
200 g. di acqua
rhum



Lavare le ciliegie (belle e grosse, preferibilmente i duroni).
Farle asciugare su un canovaccio pulito poi tagliare loro il picciolo a metà della sua lunghezza.
Disporle in vasetti di vetro di piccole dimensioni, così che quando si aprono si possano consumare in breve tempo.
Riempire il vaso per metà con lo sciroppo ancora caldo preparato con l'acqua e lo zucchero e completare il riempimento fino all'orlo con il rhum.
Tappare i vasetti e conservarli al buio per 3 mesi prima di utilizzarli.
Non è necessario farli bollire a bagno-maria perché già l'alcool contenuto nel rhum ne consente la conservazione.


martedì 7 giugno 2016

Quei favolosi anni Sessanta


Indimenticabili quegli anni e chiunque li abbia vissuti con la spensieratezza della sua prima giovinezza non può non rimpiangerli.

Le canzoni di Domenico Modugno ci avevano appena traghettato fuori dal melodico mondo che fino ad allora avevamo conosciuto e Gianni Morandi, Rita Pavone, Adriano Celentano, Mina, erano fra i cantanti nostrani che andavano per la maggiore tra i teen agers, oltre ai Beatles, ai Rolling Stones e ai tanti altri cantanti italiani e stranieri che all'epoca inondarono il nostro nuovo panorama musicale.
Mentre Juke-box e mangiadischi ingoiavano i 45 giri in vinile i primi apparecchi televisivi ci portavano in casa il mondo.
Fu un decennio di grandi avvenimenti a livello mondiale, che abbiamo conosciuto attraverso il piccolo schermo in bianco e nero: a Dallas viene assassinato J.F. Kennedy; muore il Papa Buono Giovanni XXIII, lasciando un grande rimpianto nel mondo cattolico; l' astronauta sovietico Yuri Gagarin è il primo uomo a compiere un volo fuori dall'atmosfera aprendo la via alla conquista dello spazio; la tragica guerra del Viet Nam vede il diretto coinvolgimento nel conflitto degli Stati Uniti d'America; scoppia la crisi dei missili di Cuba e il mondo sfiora la catastrofe; viene costruito il "Muro di Berlino" che fino al 1989 separerà fisicamente le due Germanie.

Una buona parte degli italiani si erano ormai motorizzati e le utilitarie Fiat e Volkswagen costituivano la maggioranza del traffico sulle strade.
Si ballava il twist, i capelli dei ragazzi si allungavano e le gonne delle ragazze si accorciavano; maschi e femmine portavano i pantaloni "a zampa d'elefante" e l'eskimo divenne il simbolo delle lotte studentesche del '68.

Anche se nel 1960 ero appena adolescente, già mi affacciavo al mondo degli adulti e lasciavo la campagna per trasferirmi in città con la famiglia. Per fortuna nei primi anni '60 non c'era un grande divario fra il rustico paesino dove ero nata e cresciuta e la sonnolenta cittadina di provincia che ancora si stemperava nella campagna, così non risentii troppo del distacco.

A quel tempo il lavoro non era difficile da trovare, bastava volerlo, e per agevolarmi nella ricerca di un impiego i miei genitori decisero di trasferirci in città.
E fu proprio nel mio primo luogo di lavoro che a 16 anni conobbi colui che poi sarebbe diventato mio marito e mentre gli anni '60 si dipanavano lentamente, io ero già fidanzata ufficialmente e portavo con orgoglio il mio piccolo ma prezioso anello di fidanzamento col classico brillantino.

Sulla Vespa del mio fidanzato nelle domeniche d'estate raggiungevamo le dune lambite dal mare, oppure facevamo brevi gite di un giorno in compagnia di amici a bordo del loro Maggiolino: assolutamente proibito dai miei genitori passare la notte fuori casa.

Poi con la patente arrivò la mia prima auto, una Fiat 600 grigia di seconda mano, di cui avevo grande cura e con la quale facevamo escursioni domenicali su e giù per l'appennino tosco-romagnolo, in cerca di piccole osterie fuori mano dove gustare piadina e prosciutto o pane toscano e pecorino.
Fu forse quello il motivo per cui da "formato grissino" mi trasformai in  "formato pagnottella".


Ah quei mitici anni '60 ...! Furono gli anni più divertenti  di tutta la mia vita e sull'onda della colonna sonora di quel tempo, li ricordo sempre con piacere e nostalgia ... poi arrivò il 1970 che pose fine alla mia vita spensierata di ragazza  anni '60, trasformandomi in moglie e mamma.

giovedì 2 giugno 2016

Quando la natura non si arrende.


Recentemente ho acquistato un appartamento, situato al secondo piano di un condominio, dove presto mi dovrò trasferire.
Mentre ispezionavo i locali, disabitati da circa un anno, ho notato nascosta in un angolino riparato di uno dei balconi, una piccola forma di vita: una graziosa piantina di echeveria, che incredibilmente era cresciuta così, semplicemente appoggiata al pavimento, con appena una minuscola briciolina di terra alla radice.
E per di più era anche fiorita.
Non ho saputo capacitarmi di come fosse arrivata lassù e soprattutto come avesse fatto a sopravvivere.
Incantata ed emozionata per la sua tenacia e la sua palese volontà di vivere, l'ho raccolta con cura e l'ho portata a casa, regalandole un vasetto tutto per lei.
Se l'è ben meritato, non credete?