Entra anche tu NEL MONDO DI KRILU',
un viaggio nel mio mondo che potrai continuare visitando anche
il mio sito

domenica 5 agosto 2012

5 agosto 1962: Muore Marilyn Monroe


Capelli biondo platino, un neo sulla guancia sinistra, lunghe ciglia e labbra carnose: bastano pochi tratti per evocare Marilyn Monroe, intramontabile diva e indiscussa icona sexy del XX secolo.

Norma Jeane Baker, in arte Marilyn Monroe, nacque a Los Angeles il 1 giugno 1926 e a Los Angeles morì nella notte fra il 4 e il 5 agosto 1962, in circostanze mai chiarite.
Il suo mito è ancora attuale, perchè è stata, insieme, sex-symbol, clichés dell'America del dopoguerra, nonchè ambasciatrice della Hollywood dorata degli anni Cinquanta. Tuttavia, da sempre, la stampa si è nutrita delle sue due facce, quella della diva famosa e quella della donna tormentata, sedotta dalla celebrità e poi abbandonata alla solitudine. Anche per questo, forse, Marilyn cercò incessantemente un amore che potesse darle quell'affetto e quella stabilità che non aveva mai avuto, e la malinconia che segnò la sua esistenza affonda le radici nella sua travagliata infanzia, fatta di miseria e priva di attenzioni.
Quando era ancora giovanissima, cominciò a posare come modella, poi si schiarì i capelli e cambiò nome, dando inizio a quella metamorfosi che l'avrebbe portata a diventare il sex-symbol del XX secolo.
Celebre è la foto scattata il 26 maggio 1949 dal fotografo Tom Kelley, in cui Marilyn posò nuda, sul velluto rosso, per un famoso calendario e Hugh Hefner comprò il diritto di usare quella fotografia per il primo numero della sua rivista "Playboy".
Dopo aver recitato in diversi film che la resero celebre, decise di abbandonare quella immagine di bionda svampita e superficiale che le stava ormai stretta.

Nel corso della sua breve vita si legò a numerosi uomini, da Frank Sinatra ai fratelli John e Robert Kennedy, ma chi, forse, l'amò davvero, fu il suo ex marito Joe di Maggio, che alla sua morte organizzò il funerale facendosi carico di tutte le spese e che per vent'anni, tre volte la settimana, fece recapitare sulla sua tomba un mazzo di rose rosse.


Nella foto:
Marilyn Monroe bacia il suo secondo marito Joe di Maggio.
Il loro matrimonio, fra continue liti, durò appena nove mesi (da gennaio a ottobre 1954) e naufragò a causa del temperamento eccessivamente geloso del campione di baseball.


Il commediografo Arthur Miller, suo terzo marito, disse di lei:

"Risplende di bellezza, di umanità. È il genere di artista che non va in scena ogni santo giorno che viene. Dopotutto, è una creatura fuori dall'ordinario."

e ancora ...

"È la donna più donna che si possa immaginare. La maggior parte degli uomini esprime al meglio la propria mascolinità accanto a lei... è una sorta di calamita che fa emergere gli istinti primordiali dell'animale maschio."






Nella foto:
Arthur Miller con Marilyn Monroe all'epoca del loro matrimonio (durato dal 1956 al 1960).
Per sposarsi con lui l'attrice si convertì all'ebraismo.




Sebbene la sua prematura morte, causata secondo la versione ufficiale da un cocktail di alcool e barbiturici, sia stata classificata come probabile suicidio, è stata oggetto di numerose congetture, arrivate fino ad ipotizzare un possibile omicidio, e resta tuttora avvolta nel mistero.
L'unica certezza è che quella ragazza fragile e insicura, dalla sensualità disarmante, ha regalato alla storia un mito che non sfiorirà mai.


11 commenti:

  1. Un mito che non si dimentica...

    Baci, Krilù.

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Ciao Krilù!
    Marilyn Monroe, forse per la sua bellezza e il suo fascino, forse per quella morte ancora oggi coperta da mistero, è rimasta un mito.
    Anni fa trovai in un libro del teatro di Arthur Miller, appartenuto a mio padre, un ritaglio di giornale, ormai ingiallito, con una foto simile a questa che hai postato tu e il titolo che riferiva del matrimonio fra la Monroe e Miller.
    Ancora adesso mi sembrano una coppia particolare...

    Scusami se ultimamente sono venuta pochissimo sul tuo blog.
    Mi godo l'estate e poco il blog.
    E i miei commenti scarseggiamo dovunque.
    Un caro abbraccio, Krilù e buona domenica,
    Lara

    RispondiElimina
  4. ciao Krilu' un grande abbraccio e complimenti come sempre per questo ricordo della bellissima ma tanto sfortunata Marilyn

    RispondiElimina
  5. un mito che rimarra nella storia
    ciao Krilù

    RispondiElimina
  6. Il tempo vola ma i ricordi restano! Una donna, un mito che vivrà sempre!!!! Un bel modo per ricordarla kri! Bacio e abbraccio

    RispondiElimina
  7. Marilyn Monroe che bella donna...bell'articolo complimenti, l'ho letto volentieri, un abbraccio se tiva di venire a trovarmi nel blog,io sono una mamma di due gemelle!

    RispondiElimina
  8. Ciao Carla,
    come stai?
    Spero bene.
    Proprio l'altro giorno parlavo con mio marito del fascino incredibile di questa donna. Le foto che la ritraggono sono uniche, ci trasmettono un'alchimia irripetibile.
    Un grande abbraccio,
    Marina

    RispondiElimina
  9. Mi sembra ieri. Avevo 12 anni. Lessi poi subito su "Vie Nuove" note sulla sua vita che, pur nella loro sintesi, anticipavano un giudizio critico oggi corrente sull'attrice.

    RispondiElimina
  10. “Non c’è donna al mondo che possa farti sentire uomo come Marilyn. Peccato abbia letto un solo libro – mi pare di Colette – e non l'ha nemmeno finito”.

    Anche questo purtroppo disse quel sotto-maschio di Miller in cui Marilyn aveva riposto amore, fiducia e speranza.

    RispondiElimina
  11. E' stata una faticosa estate che mi ha tenuta spesso lontana dal PC. Vorrete scusarmi quindi per il ritardo con cui vengo a ringraziarvi per i commenti che avete lasciato sotto questo post in ricordo del mito Marilyn.
    Vi ringrazio tanto Gianna, Lara, Carla, Tiziano Simo, Debora (benvenuta nel mio blog), Marina Spada, Adriano, Dony (sono felice di rivederti qui).

    RispondiElimina

Vi prego di scusarmi se non sempre riuscirò a rispondervi e Vi ringrazio fin d'ora per la gradita visita e per i commenti che vorrete eventualmente lasciarmi.