Entra anche tu NEL MONDO DI KRILU',
un viaggio nel mio mondo che potrai continuare visitando anche
il mio sito

domenica 24 febbraio 2013

Il passero ferito

Chiedo preventivamente scusa a chi dovesse sentirsi urtato da questa irriverente ma simpatica poesiola comunemente attribuita al poeta romano Trilussa, ma che risulta essere invece la traduzione in italiano di una poesia scritta in dialetto romanesco dal meno noto poeta Natale Polci.
I versi delle ultime due sestine, (che compaiono anche in molti testi in circolazione su Internet), pare non siano stati scritti da Natale Polci ma aggiunti da un autore anonimo.




IL PASSERO FERITO

Era d'agosto. Un povero uccelletto
ferito dalla fionda di un maschietto
andò, per riposare l'ala offesa
sulla finestra aperta di una chiesa.

Dalle tendine del confessionale
il parroco intravide l'animale
ma, pressato da molti peccatori
che pentirsi dovean dei loro errori
rinchiuse le tendine immantinente
e si rimise a confessar la gente.

Mentre in ginocchio oppur stando a sedere
diceva ogni fedele le preghiere,
una donna, notato l'uccelletto,
lo prese, e al caldo se lo mise in petto.

Ad un tratto improvviso un cinguettio
ruppe il silenzio: cìo, cìo, cìo, cìo.

Rise qualcuno, e il prete, a quel rumore
il ruolo abbandonò di confessore;
scuro nel volto, peggio della pece
s'arrampicò sul pulpito, poi fece:
"Fratelli, chi ha l'uccello, per favore
vada fuori dal tempio del Signore".

I maschi, un po' stupiti a tali parole,
lesti s'accinsero ad alzar le suole,
ma il prete a quell'errore madornale,
"Fermi, gridò, mi sono espresso male!
Rientrate tutti e statemi a sentire:
sol chi ha preso l'uccello deve uscire!"

A testa bassa, la corona in mano,
cento donne s'alzaron piano piano
Ma, mentre se n'andavano di fuora
il prete rigridò: "Sbagliato ho ancora;
rientrate tutte quante, figlie amate,
che io non volevo dir quel che pensate!"

Poi riprese; "Già dissi e torno a dire
che chi ha preso l'uccello deve uscire.
Ma mi rivolgo, a voce chiara e tesa,
soltanto a chi l'uccello ha preso in chiesa!"

A tali detti, nello stesso istante,
le monache s'alzaron tutte quante;
quindi col viso pieno di rossore
lasciarono la casa del Signore.

(Natale Polci)

"Oh Santa Vergine! - esclamò il buon prete -
Sorelle orsù rientrate e state quiete,
poiché voglio concludere, o signori,
la serie degli equivoci ed errori;
perciò, senza rumori, piano piano,
esca soltanto chi ha l'uccello in mano".

Una fanciulla con il fidanzato,
ch'eran nascosti in un angolo appartato
dentro una cappelletta laterale,
poco mancò che si sentisser male.
Quindi lei sussurrò col viso smorto
"che ti dicevo, hai visto? Se n'è accorto!".

(aggiunta di anonimo)



19 commenti:

  1. Eccezionale questa poesia direi un po' boccaccesca. E divertente la testardaggine del prete che teme di non essersi espresso bene ...

    RispondiElimina
  2. ciao... bè... è simpatica perché è semplice e ingenua...ciao..luigina

    RispondiElimina
  3. Bella e divertente cara Krilù! La conosceva ma è sempre un piacere leggerla!!! Buona notte cara amica.
    Tomaso

    RispondiElimina
  4. Ahahah! Ma quanto è cocciuto quel prete,non si arrende proprio!

    RispondiElimina
  5. Ahahah...bella Krilù...davvero divertente, fantasiosa e come dice Ambra...boccaccesca!...ma non volgare!
    Ciao e buona giornata!

    RispondiElimina
  6. Un moderno Boccaccio tra queste simpatiche ed ironiche righe...che ci regalano un sorriso. ciaooooo Krilu'

    RispondiElimina
  7. Molto divertente! Grazie Krilù per everla condivisa. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  8. Perché scandalizzarsi? Io trovo molto simpatica questa storiella. In rete c'è anche la versione recitata da Andrea Bocelli.
    Una risata migliora la giornata.
    Buona giornata, un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  9. Ciao krilu' fortissima questa poesia di Trilussa, divertentissima e molto ironica, grazie d'averla riproposta e' sempre bella.)) ciao buona settimana a presto rosa.))

    RispondiElimina
  10. Ciao Krilù.... conscevo questo testo, ma è troppo divertente per non rileggerlo ancora e ancora ahahahha!!!
    Un abbraccio a te e buona settimana

    RispondiElimina
  11. a me l'avevano fatta passare per barzelletta...e invee è una poesia!
    Buon lunedì
    Lu

    RispondiElimina
  12. Sempre divertente leggerla.
    Ciao e buona settimana.

    RispondiElimina
  13. La conoscevo già, ma fa sempre piacere rileggerla.Buona giornata

    RispondiElimina
  14. Non la conoscevo ma é degna di un'antologia, certo non scolastica.

    RispondiElimina
  15. ciao
    avevo già sentito questa poesia. Devo dire che è sempre divertente leggerla. :-)

    RispondiElimina
  16. Ah...gli equivoci...ah..ah..ah...MOLTO DIVERTENTE, ho riso proprio di gusto.

    RispondiElimina
  17. Mi fa piacere che vi siate divertiti, anche a me è questa poesiola è parsa molto divertente.
    Certo, il povero Natale Polci non sarebbe stato molto contento del "saccheggio" perpetrato ai danni di questo suo lavoro. eheh

    RispondiElimina

Vi prego di scusarmi se non sempre riuscirò a rispondervi e Vi ringrazio fin d'ora per la gradita visita e per i commenti che vorrete eventualmente lasciarmi.