Un poeta da ricordare:
Salvatore Quasimodo
Modica (Ragusa), 20 agosto 1901
Napoli, 14 giugno 1968
Una poesia da non dimenticare:
Alle fronde dei salici
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Claude Monet
"Salice piangente" (1918)
Una poesia da non dimenticare:
Alle fronde dei salici
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Claude Monet
"Salice piangente" (1918)
Cara Krilù, io naturalmente non ricordo del bravo poeta Salvatore Quasimodo, ma la poesie che ho il piacere di leggere ! molto bella.
RispondiEliminaCiao e buona giornata cara amica.
Tomaso
Bellissima!
RispondiEliminaGrazie per la condivisione. Buona giornata
RispondiEliminaBella lirica! Qualche volta, per motivi sconosciuti, i nostri bravi poeti passano quasi in secondo piano.
RispondiEliminaBuon fine settimana, un abbraccio
enrico