Essendo io romagnola ed essendo nata in campagna, dove le esternazioni della saggezza popolare erano molto legate alle stagioni e al lavoro dei campi, ho voluto rispolverare i vecchi proverbi in dialetto della mia infanzia.
Ovvio che, alla luce dell'andamento stagionale degli ultimi anni, questi proverbi ormai non sempre ci azzeccano!
Questi sono i proverbi che ricordo, legati al mese di gennaio, e che riporto sia in dialetto romagnolo che nella traduzione in italiano, aggiungendo anche una piccola nota esplicativa.
Ovvio che, alla luce dell'andamento stagionale degli ultimi anni, questi proverbi ormai non sempre ci azzeccano!
Questi sono i proverbi che ricordo, legati al mese di gennaio, e che riporto sia in dialetto romagnolo che nella traduzione in italiano, aggiungendo anche una piccola nota esplicativa.
✿ Ad zner ten e' gren int e' suler.
In gennaio tieni il grano nel solaio.
E' una raccomandazione a conservare con cura e ad usare con oculatezza le granaglie riposte nel solaio della casa colonica.
✿ Zner aver.
Gennaio avaro.
In gennaio, col freddo e il gelo, la natura e la terra offrono ben poco.
✿ Zner e' fa e' pont, fabrer u l' romp.
Gennaio fa il ponte, febbraio lo rompe.
In gennaio il ghiaccio congiunge le rive dei corsi d'acqua; febbraio lo fa sciogliere.
✿ Quand ch' e' vola la mosca de mes d'zner, ten da cont la paja de' pajer.
Quando vola la mosca nel mese di gennaio, non sprecare la paglia del pagliaio.
✿ Quand ch' e' da fura l'êva d' zner, u s' fa pôch pajer.
Quando esce l'ape in gennaio, si fa poco pagliaio.
✿ Se a zner e' zira e' muscon, ten da cont e' pajon.
Se in gennaio gira il moscone, conserva il paglione.
Il rigore invernale uccide le larve e i parassiti, ma un gennaio non abbastanza freddo, tanto da consentire a mosche, api e mosconi, di entrare in attività, influirà negativamente sulle prossime colture, per cui è opportuno risparmiare la paglia dell'anno precedente.
✿ Par l' an nôv tot al galen al fa l'ôv.
Per l'anno nuovo tutte le galline fanno l'uovo.
✿Zner uver.
Gennaio ovaio.
In gennaio le galline ricominciano a fare l'uovo, dopo la sosta di produzione dovuta al cambio di piumaggio.
✿ Quel c' u s' fa e' prem de d' l'ân u s' fa par tot l'ân.
Quello che si fa il primo giorno dell'anno si fa per tutto l'anno.
Questo proverbio rispecchia intenti di previsione e propiziatori, per cui si cercava di iniziare bene l'anno per avere una buona annata.
✿ La not d' la Pasqueta e s-cor e ciù e la zveta.
La notte della Pasquetta (Epifania) parlano l'assiolo e la civetta.
Era credenza popolare che nella notte dell'Epifania gli animali potessero parlare il linguaggio degli uomini.
✿ Par la Pasqueta un'ureta.
Per la Pasquetta un'oretta.
✿ Pasqueta mez'ureta.
Pasquetta mezz'oretta.
Con un calcolo piuttosto approssimativo, questi proverbi si riferiscono all'allungarsi del giorno che già si riscontra dall' Epifania.
✿ Par Sant'Antoni Abêt i de i s' aslonga un'ora e un quêrt.
Per Sant'Antonio Abate i giorni si allungano un'ora e un quarto.
Anche questo proverbio si riferisce all'allungarsi del giorno che aumenta man mano che procede il mese.
✿ Sant'Antoni da la berba biânca, s'un la ja u s' la fa.
Sant'Antonio dalla barba bianca, se non ce l'ha se la fa.
Assimilando la neve alla lunga barba bianca con cui è rappresentato S. Antonio, si ipotizza che se non c'è già la neve, per S. Antonio (17 gennaio) nevicherà.
✿ Par San Bas-ciân, e' trema la coda a e' cân.
Per San Sebastiano trema la coda al cane.
Siamo nel pieno dell'inverno (20 gennaio) ed ovviamente fa freddo, tanto che trema anche la coda del cane.
✿ Par San Bas-ciân e trema la coda a e' can; par Sant'Agnes la i chesca sques.
Per San Sebastiano trema la coda al cane; per Sant'Agnese quasi gli cade.
Riprendendo il precedente proverbio relativo a San Sebastiano, si conferma con Santa Agnese (21 gennaio) il clima rigido della seconda metà di gennaio.
✿ Par San Pêval e' giaz l' e a ca de' gêval.
Per San Paolo il ghiaccio è a casa del diavolo.
Per S. Paolo (25 gennaio) la morsa del gelo dovrebbe allentarsi .
In gennaio tieni il grano nel solaio.
E' una raccomandazione a conservare con cura e ad usare con oculatezza le granaglie riposte nel solaio della casa colonica.
✿ Zner aver.
Gennaio avaro.
In gennaio, col freddo e il gelo, la natura e la terra offrono ben poco.
✿ Zner e' fa e' pont, fabrer u l' romp.
Gennaio fa il ponte, febbraio lo rompe.
In gennaio il ghiaccio congiunge le rive dei corsi d'acqua; febbraio lo fa sciogliere.
✿ Quand ch' e' vola la mosca de mes d'zner, ten da cont la paja de' pajer.
Quando vola la mosca nel mese di gennaio, non sprecare la paglia del pagliaio.
✿ Quand ch' e' da fura l'êva d' zner, u s' fa pôch pajer.
Quando esce l'ape in gennaio, si fa poco pagliaio.
✿ Se a zner e' zira e' muscon, ten da cont e' pajon.
Se in gennaio gira il moscone, conserva il paglione.
Il rigore invernale uccide le larve e i parassiti, ma un gennaio non abbastanza freddo, tanto da consentire a mosche, api e mosconi, di entrare in attività, influirà negativamente sulle prossime colture, per cui è opportuno risparmiare la paglia dell'anno precedente.
✿ Par l' an nôv tot al galen al fa l'ôv.
Per l'anno nuovo tutte le galline fanno l'uovo.
✿Zner uver.
Gennaio ovaio.
In gennaio le galline ricominciano a fare l'uovo, dopo la sosta di produzione dovuta al cambio di piumaggio.
✿ Quel c' u s' fa e' prem de d' l'ân u s' fa par tot l'ân.
Quello che si fa il primo giorno dell'anno si fa per tutto l'anno.
Questo proverbio rispecchia intenti di previsione e propiziatori, per cui si cercava di iniziare bene l'anno per avere una buona annata.
✿ La not d' la Pasqueta e s-cor e ciù e la zveta.
La notte della Pasquetta (Epifania) parlano l'assiolo e la civetta.
Era credenza popolare che nella notte dell'Epifania gli animali potessero parlare il linguaggio degli uomini.
✿ Par la Pasqueta un'ureta.
Per la Pasquetta un'oretta.
✿ Pasqueta mez'ureta.
Pasquetta mezz'oretta.
Con un calcolo piuttosto approssimativo, questi proverbi si riferiscono all'allungarsi del giorno che già si riscontra dall' Epifania.
✿ Par Sant'Antoni Abêt i de i s' aslonga un'ora e un quêrt.
Per Sant'Antonio Abate i giorni si allungano un'ora e un quarto.
Anche questo proverbio si riferisce all'allungarsi del giorno che aumenta man mano che procede il mese.
✿ Sant'Antoni da la berba biânca, s'un la ja u s' la fa.
Sant'Antonio dalla barba bianca, se non ce l'ha se la fa.
Assimilando la neve alla lunga barba bianca con cui è rappresentato S. Antonio, si ipotizza che se non c'è già la neve, per S. Antonio (17 gennaio) nevicherà.
✿ Par San Bas-ciân, e' trema la coda a e' cân.
Per San Sebastiano trema la coda al cane.
Siamo nel pieno dell'inverno (20 gennaio) ed ovviamente fa freddo, tanto che trema anche la coda del cane.
✿ Par San Bas-ciân e trema la coda a e' can; par Sant'Agnes la i chesca sques.
Per San Sebastiano trema la coda al cane; per Sant'Agnese quasi gli cade.
Riprendendo il precedente proverbio relativo a San Sebastiano, si conferma con Santa Agnese (21 gennaio) il clima rigido della seconda metà di gennaio.
✿ Par San Pêval e' giaz l' e a ca de' gêval.
Per San Paolo il ghiaccio è a casa del diavolo.
Per S. Paolo (25 gennaio) la morsa del gelo dovrebbe allentarsi .
Sono sempre belli i proverbi,questa è una bella carrellata!
RispondiEliminaCiao Krilù!
Ancora più belli i proverbi dialettali.
RispondiEliminaKrilù, mi sono permessa di pubblicare la tua bella poesia.
I proverbi legati alla campagna, alle stagioni devono essere in dialetto, hanno un suono e un'accentuazione che l'italiano non riesce a rendere.
RispondiEliminaMi sono piaciuti molto.
E' bello riscoprire questa saggezza popolare:ogni zona dell'Italia ha i suoi proverbi e i suoi detti in dialetto!
RispondiEliminaMari
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaOgni regione, cara Krilù a i suoi proverbi, sempre belli nelle sue definizione che lascano ben sperare...
RispondiEliminaBuona settimana cara amica, un abbraccio,
Tomaso
Bellissimi Krilù! Meno male che c'è ancora qualcuno come te, che fa in modo che non si perdano per sempre queste perle di vecchia saggezza contadina. Ciao!
RispondiEliminaCiao Krilù...
RispondiEliminagustosi i tuoi proverbi gennaioli...
buon inizio di settimana...
mandi mandi ....Loris...
IO CHE HO VISSUTO TUTTA LA VITA IN CAMPAGNA NE POTREI SCRIVERE MOLTI.GRAZIE PER I TUOI E COMPLIMENTI PER LA POESIA. UN SALUTO MARESCO
RispondiEliminaPur essendo romagnola non conoscevo tutti questi proverbi, probabilmente perchè come hai detto sono legati alla vita in campagna, al lavoro dei campi. Molto conosciuto però, magari non in dialetto, è il detto sul primo dell'anno. Mi piace molto quello della Pasquetta che mi ricorda le fiabe popolari in cui gli animali parlano il linguaggio degli uomini o gli uomini riescono comunque a comprenderli. Ciao, Krilù!
RispondiEliminaall'università ho dato un esame di dialettologia italiana...uno tra i più interessanti, persa com'ero a intervistare (e registrare) anziani che parlavano nel loro dialetto...mi hai fatto fare un tuffo di...oddio 11 anni!
RispondiEliminaCHE BELLA CARRELLATA DI PROVERBI!!!
RispondiEliminaIO LI ADORO!!
VOLEVO RINGRAZIARTO PER IL TUO COMMENTO ORA STO UN PO' MEGLIO E SPERO CHE LA SFIGA NON TORNI PIUUU!!!
UN BACIONE GRANDE GRANDE
FEDE
Mi piace tantissimo provare a leggerli direttamente in dialetto, per comprensibilissimo. Mi sembra di sentire la voce del bagnino Faliero, uno strpitoso personaggio, della mia infanzia estiva in Romagna.
RispondiEliminaAlcuni poi sono molto simili a quelli che mi dicevano la nonna e mio papà, anche loro nati e cesciuti in campagna.
ho girato un po nel tuo blog,solo un po e mi è piaciuto.
RispondiEliminaBellissima la poesia dedicata alla tua mamma e credo sia difficile dire addio ad una persona voluta bene.
notte
lu
meno male che li hai tradotti,molto interessante conoscerli,un bacio
RispondiEliminaA proposito di "quando vola la mosca nel mese di gennaio, non sprecare la paglia del pagliaio": un paio di giorni fa c'era una signora mosca sul muro del mio terrazziono! Eppure non è che ultimamente abbia fatto proprio caldo... che dire, visto che c'è aria di proverbi e simili: non è più come una volta!
RispondiEliminaComunque sia passo di qua per augurarti un nuovo anno pieno di grandi e piccole occasioni di gioia!
A presto, ciaociao!
Grazie a tutti voi che con i vostri commenti avete dimostrato di apprezzare la saggezza popolare espressa con i proverbi.
RispondiEliminaCome anche in altre occasioni avete potuto constatare, io ne sono appassionata, così come sono fermamente convinta che i dialetti dovrebbero essere salvaguardati e conservati, in quanto rappresentano un importante patrimonio culturale, soprattutto delle popolazioni rurali.
Vi "propinerò" quindi, mese per mese, tutti i proverbi della mia Romagna, ma niente paura, ci sarà sempre anche la traduzione in italiano. eheh