Un piccolo, timido fiore, la violetta, che non ha lasciato indifferente la sensibilità di tanti artisti, che l'hanno celebrata in dipinti, poesie e canzoni.
Eccovi un delicato acquerello che la cara amica Carla Colombo, pittrice di Imbersago (CO) mi ha gentilmente messo a disposizione: non pare anche a voi di sentirne il profumo?
Eccovi un delicato acquerello che la cara amica Carla Colombo, pittrice di Imbersago (CO) mi ha gentilmente messo a disposizione: non pare anche a voi di sentirne il profumo?
Carla Colombo
"Profumo di violetta"
acquerello su carta Fabriano gr.300 grana grossa
"Profumo di violetta"
acquerello su carta Fabriano gr.300 grana grossa
Ma anche poeti di rilievo hanno citato nelle loro liriche questo modesto fiore che annuncia la primavera:
Da: "L'Aquilone" di Giovanni Pascoli
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole [...]
~ ° ~
Da: "Il sabato del villaggio" di Giacomo Leopardi
La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine [...]
~ ° ~
"Le violette" di Ada Negri
Anche quest’anno andrai per violette
lungo le prode, nel febbraio acerbo.
Quelle pallide, sai: che han tanto freddo,
ma spuntano lo stesso, appena sciolte
l’ultime nevi; e fra uno scroscio e un raggio
ti dicono: «Domani è primavera.»
Ogni anno ti confidi al tuo tremante
cuore: «È finita», e pensi: «Non andrò
per violette, non andrò mai più
per violette – ché passò il mio tempo –
lungo le prode, nel febbraio acerbo.»
Invece (e donde ignori, e da qual bocca)
una voce ti chiama alla campagna:
e vai; e i piedi ti diventano ali,
sì alta è la promessa ch’è nell’aria.
E per amor dell’esili corolle
quasi senza fragranza, ma beate
d’esser le prime, avidamente schiacci
con gli steli la zolla entro le dita.
O sempre nuova, o non guarita mai
dell’inquieto mal di giovinezza,
a chi dunque darai le tue viole?
A nessuno: a te stessa: o, forse, ad una
fanciulla che ti passi, agile, accanto,
e ti domandi dove tu l’hai colte:
sola n’è degna, ella che fresca ride
come il febbraio; e non si sa qual sia
più felice, se ella, o primavera.
~ ° ~
"Filastrocca di primavera" di Gianni Rodari
Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno,
più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà la prima violetta.
O prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
E ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole [...]
~ ° ~
Da: "Il sabato del villaggio" di Giacomo Leopardi
La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine [...]
~ ° ~
"Le violette" di Ada Negri
Anche quest’anno andrai per violette
lungo le prode, nel febbraio acerbo.
Quelle pallide, sai: che han tanto freddo,
ma spuntano lo stesso, appena sciolte
l’ultime nevi; e fra uno scroscio e un raggio
ti dicono: «Domani è primavera.»
Ogni anno ti confidi al tuo tremante
cuore: «È finita», e pensi: «Non andrò
per violette, non andrò mai più
per violette – ché passò il mio tempo –
lungo le prode, nel febbraio acerbo.»
Invece (e donde ignori, e da qual bocca)
una voce ti chiama alla campagna:
e vai; e i piedi ti diventano ali,
sì alta è la promessa ch’è nell’aria.
E per amor dell’esili corolle
quasi senza fragranza, ma beate
d’esser le prime, avidamente schiacci
con gli steli la zolla entro le dita.
O sempre nuova, o non guarita mai
dell’inquieto mal di giovinezza,
a chi dunque darai le tue viole?
A nessuno: a te stessa: o, forse, ad una
fanciulla che ti passi, agile, accanto,
e ti domandi dove tu l’hai colte:
sola n’è degna, ella che fresca ride
come il febbraio; e non si sa qual sia
più felice, se ella, o primavera.
~ ° ~
"Filastrocca di primavera" di Gianni Rodari
Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno,
più dolce la sera.
Domani forse tra l’erbetta
spunterà la prima violetta.
O prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
E ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo
E non mancano le viole nelle canzoni, come per esempio, in questo tango di Padilla - Montesinos - Lombardo
La violetera
I.
La siepe di viole
e' rifiorita...
Chi mai da Carmencita
comprar le vuole?
Ne ho colmi i cesti.
Venite, siate lesti!
Orsu', signori,
comprate i fiori!
O señores, señoritas
le violette mi comprate,
che la man di Carmencita
ha raccolte ed intrecciate
per recarle alla città.
Adornatevi, signore,
del sereno fior gentile:
nel silenzio, al vostro cuore,
in un fascino sottile
dolci cose vi dirà.
II.
Voi, bella signorina
cosi' galante,
sareste piu' carina
ed elegante,
se sulla veste
a profusion metteste
i fiorellini
dei miei cestini
O mia bella señorita,
dalla man di Carmencita
accettate la violetta
col color della toeletta
assai ben si sposerà.
Dalle ceste ancora piene
un bouquet prendete almeno
e colui che vi vuol bene
poi, guardandole sul seno,
queste viole invidierà.
III.
Señor, voi siete triste
ed annoiato.
Cercate far conquiste?
Volete a lato
un cuore amante?
E' cosa assai seccante.
cosi soletto,
andare a letto
Señor senza señorita,
dalla man di Carmencita
accettate la violetta
nella vostra cameretta
tante cose vi dirà
In mancanza di signora,
alle viole un bacio date!
Pria che spunti in ciel l'aurora
forse mentre voi sognate,
donna il fior diventerà.
IV.
E voi, bel giovanotto
ben pettinato,
perche' così soletto?
Guardate a lato
c'è una signora
che vi sorride e implora
e chiede e vuole
delle viole
Bei señor e señoritas,
dalla man di Carmencita
ora vola in tutta fretta
fin quest'ultima violetta:
ben felice chi l'avrà.
Mi dovete perdonare,
non ho altro questa sera;
cosa mai vi potrei dare?
La piu bella violetera
può dar solo quel che ha.
I.
La siepe di viole
e' rifiorita...
Chi mai da Carmencita
comprar le vuole?
Ne ho colmi i cesti.
Venite, siate lesti!
Orsu', signori,
comprate i fiori!
O señores, señoritas
le violette mi comprate,
che la man di Carmencita
ha raccolte ed intrecciate
per recarle alla città.
Adornatevi, signore,
del sereno fior gentile:
nel silenzio, al vostro cuore,
in un fascino sottile
dolci cose vi dirà.
II.
Voi, bella signorina
cosi' galante,
sareste piu' carina
ed elegante,
se sulla veste
a profusion metteste
i fiorellini
dei miei cestini
O mia bella señorita,
dalla man di Carmencita
accettate la violetta
col color della toeletta
assai ben si sposerà.
Dalle ceste ancora piene
un bouquet prendete almeno
e colui che vi vuol bene
poi, guardandole sul seno,
queste viole invidierà.
III.
Señor, voi siete triste
ed annoiato.
Cercate far conquiste?
Volete a lato
un cuore amante?
E' cosa assai seccante.
cosi soletto,
andare a letto
Señor senza señorita,
dalla man di Carmencita
accettate la violetta
nella vostra cameretta
tante cose vi dirà
In mancanza di signora,
alle viole un bacio date!
Pria che spunti in ciel l'aurora
forse mentre voi sognate,
donna il fior diventerà.
IV.
E voi, bel giovanotto
ben pettinato,
perche' così soletto?
Guardate a lato
c'è una signora
che vi sorride e implora
e chiede e vuole
delle viole
Bei señor e señoritas,
dalla man di Carmencita
ora vola in tutta fretta
fin quest'ultima violetta:
ben felice chi l'avrà.
Mi dovete perdonare,
non ho altro questa sera;
cosa mai vi potrei dare?
La piu bella violetera
può dar solo quel che ha.
Che bello questo post mia cara, sembra veramente sentire odore di viole sparse intorno... e le poesie il mio Rodari, Pascoli, Leopardi..straordinario..e le musiche..
RispondiEliminagrazie , in questa nottata che arriva fin dopo mezzanotte, con questo bel post mi fermo qui..ho profumo di primavera addosso.
Grazie Krilù..vado a nanna , ti stringo forte!
Bello questo profumatissimo e poetico post primaverile. Quando avevo il giardino c'era un posto in cui spuntavano le profumatissime violette selvatiche viola ed un altro in cui spuntavano solo violette bianche.
RispondiEliminaFelice fine settimana.
Un abbraccio
enrico
Delicatezza di primavera.
RispondiEliminaIl profumo amato dalla mia nonna.
Ora i prati sono un tripudio, qui da me.
Adorabile Primavera.
Bell'omaggio alle violette, umili e timidi fiori che io amo, cara Kry.
RispondiEliminaAbbraccio.
Un bel omaggio alla primavera.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ciao Louise!Che meraviglia questo post!Bello l'acquarello della Carla e le poesie che mi riportano indietrissimo, poi "la violetera" , me lo ricordo sai, lo ballavano in casa per scherzare la mamma e la zia, giovanissime belle e sorridenti come la primavera!Emozioni!
RispondiEliminaBaci tua Thelma!!!
ciao
RispondiEliminabuona domenica. Belle le violette
bella carrellata con i fiori giusti al momento giusto :-)
RispondiEliminaCiao cara buona settimana!
Profumata delicatezza primaverile...di colori..versi..e note, un bellissimo omaggio alla stagione che stiamo vivendo. Ciao Stefania
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