In un tardo pomeriggio domenicale di fine estate, nell'atmosfera rarefatta di un bar semi-deserto in cui pochi personaggi (alcuni presenti ed alcuni solamente evocati) si muovono appena, Philippe Besson dipana questo romanzo che, nonostante la lentezza dell'andamento narrativo, non ho trovato affatto noioso.
Merito certamente della penna felice dell'autore, più che della storia, in definitiva molto lieve.
Merito certamente della penna felice dell'autore, più che della storia, in definitiva molto lieve.
Titolo: E le altre sere verrai?
Titolo originale:
L'arrière-saison
Autore: Philippe Besson
Traduzione: Francesco Bruno
Editore: Ugo Guanda
Trama:
Una donna e un uomo in un bar di Cape Cod. Lei indossa un abito rosso e sorseggia un Martini. Lui pulisce con cura il bancone. Sono Louise, autrice teatrale, e Ben, barman del Phillies. Louise non rinuncia da anni al suo cocktail in quel locale un po' appartato dalla folla, Ben non si perde nessuna messa in scena delle pièce di lei. Ma è anche lo spettatore, discreto e intelligente, della vita e degli amori della donna. Conosce Norman, attore passionale e uomo sposato, e sa che è da lui che Louise sta attendendo una telefonata, un cenno. Ma quando si apre la porta e sulla soglia compare Stephen Townsend, ex di Louise, il Phillies si affolla dei ricordi di un grande amore finito. Ma è finito davvero?
Una donna e un uomo in un bar di Cape Cod. Lei indossa un abito rosso e sorseggia un Martini. Lui pulisce con cura il bancone. Sono Louise, autrice teatrale, e Ben, barman del Phillies. Louise non rinuncia da anni al suo cocktail in quel locale un po' appartato dalla folla, Ben non si perde nessuna messa in scena delle pièce di lei. Ma è anche lo spettatore, discreto e intelligente, della vita e degli amori della donna. Conosce Norman, attore passionale e uomo sposato, e sa che è da lui che Louise sta attendendo una telefonata, un cenno. Ma quando si apre la porta e sulla soglia compare Stephen Townsend, ex di Louise, il Phillies si affolla dei ricordi di un grande amore finito. Ma è finito davvero?
Affascinato da questo famosissimo quadro di Edward Hopper, Philippe Besson ne acquista la riproduzione e una sera, per caso, inizia a immaginare la vita dei personaggi che vi sono ritratti, mescolando con grande sapienza narrazione e suggestioni pittoriche.
E' così che è nato questo romanzo.
E' così che è nato questo romanzo.
grazie per il suggerimento,ciao cara,buonanotte
RispondiEliminaUna serena notte anche a te, Graziella.
RispondiEliminaUn quadro che amo particolarmente !!!
RispondiEliminaDeve essere un bel romanzo...lo cerco...e lo voglio proprio leggere!!
Ciao!!!!
Ciao Bruna!! Evviva, sei ricomparsa in circolazione!
RispondiEliminaMa guarda un po' ... anche a me piace Hopper.
I suoi dipinti spingono ad immaginare storie ed è proprio quello che ha magistralmente fatto Besson, con un modo di scrivere elegante e raffinato.
Molto interessante..Hopper poi è la meraviglia delle meraviglie.
RispondiEliminaCiao Kri.bacione
Allora Carletta, benvenuta nel club degli estimatori di Hopper :D.
RispondiEliminaDolce notte mia cara.
Mi piace molto Hopper,il mistero delle sue "storie" dipinte !Ci credo che abbia ispirato uno scrittore e il romanzo mi incuriosisce! Grazie Louise! Un bacione dalla tua Thelma!
RispondiEliminaCiao Thelma, finito di bisticciare col PC?
RispondiEliminaUn originale spunto, quello di partire da un dipinto per creare un racconto.
Del resto Besson non è stato il solo; per esempio, anche la scrittrice Tracy Chevalier ha scritto così due best-seller: “La ragazza con l’orecchino di perla”, ispirato al quadro di Vermeer e “La dama e l’unicorno” traendo spunto dagli arazzi conservati al Musée du Moyen Age di Parigi. E sicuramente ce ne saranno altri .
Kiss.
Non ho finito col Pc Louise,vado a saltelli!Vedremo cosa mi consigliano Jan ed esperti!
RispondiEliminaVero quanto dici sui dipinti che ispirano scrittori e direi che succede anche il contrario,a volte viene voglia di dipingere dopo aver letto qualcosa che ti colpisce in modo particolare! Baci!