In occasione delle celebrazioni del 25 Aprile, il Comune di Ravenna - Circoscrizione di Castiglione ha indetto un concorso di poesia inedita avente come tema "La libertà", al quale ho partecipato con una poesia in dialetto romagnolo.
Questa la poesia che ho presentato e che è stata segnalata dalla giuria:
Questa la poesia che ho presentato e che è stata segnalata dalla giuria:
LA LIBARTÊ
E monument a i cadù int e’ mëz dla piaza,
imburnê d’ scaraboc
d’ “viva” e d’ “abbasso”
cun la varnisa sprai,
e’ fa da trampulen
a i zugh d’un brânch d’ tabëc.
E pasa da lè un vec cun la zaneta
e i oc inacvarì, celest coma spec d’acva cêra,
i careza chi nom
scolpì in te merum a culp d’ mitraja
ch’ j éra ste tot i su cumpëgn d’ bataja.
“Tabëc – u j dis – parchè
an andì piò in là a zughêr?
Parchè an purtì rispët
a chi c’le môrt par la nostra libartê?”
“ …azzo vuoi? Mica è il tuo!”
u j fa e’ piò sbrengh de brânch.
“E no, i mi tabëc, acve av sbaglì
parchè ste monument l’ e’ nench e’ mi,
coma ch ‘ l’e’ d’ tot cvi ch’ j a a côr la libartê
mo an ‘n avì colpa vò
se nisòn u v’ l’ a insignê.
Avì stugê la stôria d’ Annibale e d’ Napuliòn
mo d’ la Resistânza av al mai scort nisòn?
E alè int e’ mez d’ la piaza
dacânt a un monument scarabucê
un vec cun la zaneta
e cun j oc celest coma spec d’acva cêra
u j fa una leziòn d’ stôria e d’ libartê.
© Carla Castellani
Krilù
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Opera segnalata
Concorso di poesia inedita
sul tema "La libertà"
anno 2010
Comune di Ravenna - Circ. di Castiglione
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E monument a i cadù int e’ mëz dla piaza,
imburnê d’ scaraboc
d’ “viva” e d’ “abbasso”
cun la varnisa sprai,
e’ fa da trampulen
a i zugh d’un brânch d’ tabëc.
E pasa da lè un vec cun la zaneta
e i oc inacvarì, celest coma spec d’acva cêra,
i careza chi nom
scolpì in te merum a culp d’ mitraja
ch’ j éra ste tot i su cumpëgn d’ bataja.
“Tabëc – u j dis – parchè
an andì piò in là a zughêr?
Parchè an purtì rispët
a chi c’le môrt par la nostra libartê?”
“ …azzo vuoi? Mica è il tuo!”
u j fa e’ piò sbrengh de brânch.
“E no, i mi tabëc, acve av sbaglì
parchè ste monument l’ e’ nench e’ mi,
coma ch ‘ l’e’ d’ tot cvi ch’ j a a côr la libartê
mo an ‘n avì colpa vò
se nisòn u v’ l’ a insignê.
Avì stugê la stôria d’ Annibale e d’ Napuliòn
mo d’ la Resistânza av al mai scort nisòn?
E alè int e’ mez d’ la piaza
dacânt a un monument scarabucê
un vec cun la zaneta
e cun j oc celest coma spec d’acva cêra
u j fa una leziòn d’ stôria e d’ libartê.
© Carla Castellani
Krilù
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Opera segnalata
Concorso di poesia inedita
sul tema "La libertà"
anno 2010
Comune di Ravenna - Circ. di Castiglione
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(Traduzione)
LA LIBERTA'
Il monumento ai caduti in mezzo alla piazza / imbrattato di scarabocchi, / di “viva” e di “abbasso” / con la vernice spray / fa da trampolino / ai giochi di un gruppo di ragazzi. // Passa un vecchio col bastone / e gli occhi annacquati, celesti come specchi d’acqua chiara / accarezzano i nomi / scolpiti nel marmo a colpi di mitraglia / che tutti erano stati suoi compagni di battaglia. // “Ragazzi – dice – perché non andate più in là a giocare? / Perché non rispettate / chi è morto per la nostra libertà?” / “…azzo vuoi? Mica è il tuo!” gli risponde il più sfacciato del gruppo. / “E no, ragazzi miei, qui vi sbagliate / perché questo monumento è anche mio / come di tutti coloro che hanno a cuore la libertà / ma non è colpa vostra se nessuno ve l’ha insegnato. // Avete studiato la storia di Annibale e di Napoleone, / ma della Resistenza vi ha mai parlato nessuno?” // E lì in mezzo alla piazza / accanto a un monumento imbrattato / un vecchio col bastone / e con gli occhi celesti come specchi d’acqua chiara / gli fa una lezione di storia e di libertà.
LA LIBERTA'
Il monumento ai caduti in mezzo alla piazza / imbrattato di scarabocchi, / di “viva” e di “abbasso” / con la vernice spray / fa da trampolino / ai giochi di un gruppo di ragazzi. // Passa un vecchio col bastone / e gli occhi annacquati, celesti come specchi d’acqua chiara / accarezzano i nomi / scolpiti nel marmo a colpi di mitraglia / che tutti erano stati suoi compagni di battaglia. // “Ragazzi – dice – perché non andate più in là a giocare? / Perché non rispettate / chi è morto per la nostra libertà?” / “…azzo vuoi? Mica è il tuo!” gli risponde il più sfacciato del gruppo. / “E no, ragazzi miei, qui vi sbagliate / perché questo monumento è anche mio / come di tutti coloro che hanno a cuore la libertà / ma non è colpa vostra se nessuno ve l’ha insegnato. // Avete studiato la storia di Annibale e di Napoleone, / ma della Resistenza vi ha mai parlato nessuno?” // E lì in mezzo alla piazza / accanto a un monumento imbrattato / un vecchio col bastone / e con gli occhi celesti come specchi d’acqua chiara / gli fa una lezione di storia e di libertà.
Ciao Krilù, grazie per la visita e complimenti vivissimi per la tua poesia.
RispondiEliminaciao Krilù,la poesia lascia l'amaro in bocca e fa pensare.
RispondiEliminaGrazie Milù. Visito volentieri il tuo blog: proponi sempre ricette sfiziose.
RispondiEliminaCiao Graziella. Purtroppo è così: l'episodio è davvero accaduto.
RispondiEliminaKri...sei grande!!!
RispondiEliminaNon avevo alcun dubbio che questa poesia avesse riscontro positivo.
ciaooo
Carla
Bentornata Carletta. E ... grazieeee!!!
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