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martedì 25 gennaio 2011

Gennaio millenovecentosessanta


GENNAIO MILLENOVECENTOSESSANTA
(dedicata a Diana)


L’inverno ricamava di merletti
le scabre nudità dei biancospini
e di freddo l’aria profumava
e di fumo di legna dei camini.

Un pettirosso ardito sopra il pero
curioso spiava il nostro andare
sopra il fango rappreso di un sentiero
che d’altri passi serbava orme gelate.

Nell’aria sottile di gennaio
l’affanno della corsa sollevava
acerbi seni e scarmigliati crini
e con dita di brina accarezzava
gote arrossate e illividite membra.

Il correre giocoso s’arrestava
sull’argine gelato del Lamone
e di lassù l’orizzonte del mondo
valicando frontiere quotidiane
raggiungeva il pensiero e l’illusione.

Inconfessato un sogno nascondevi
sotto frange di palpebre socchiuse
e domande sottese e silenziosa
ascoltavi il fragore del silenzio.

Ma il soffio della notte il sogno spense
e l’ala dolce della tua breve vita
mai ti condusse oltre quell’orizzonte.

Io sola percorsi sconosciute strade
raccogliendo i detriti della vita
ma dietro palpebre grevi ancora conservo
il ricordo dell’ultimo tuo inverno.


© Carla Castellani
(Krilù)

13 commenti:

  1. Che bella poesia cara Carla "Krilù" Diana sarà sicuramente contenta.
    Buona serata cara amica, un abbraccio,
    Tomaso

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  2. Cara Krilù,è bellissima la tua poesia ...pungente come una scheggia che trapassa il cuore .

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  3. Una bella poesia...triste...in memoria di...

    Ciao,buona serata!!!

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  4. Versi superbi e raffinati che cantano all'unisono la memoria di una persona amata ed una natura che quasi presagisce il triste ricordo.

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  5. Tutte le volte che la leggo mi "immergo" in questa tua poesia .
    Versi delicati per un ricordo che è sempre vivo.
    ciaoo Kri

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  6. Ciao Krilù...

    Davvero bella!

    Traspare un animo dolce e sensibile.

    Amabile!

    Kisses. NI

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  7. Bella la tua poesia, con un finale struggente e le tue parole sono piene di dolcezza.

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  8. " Io sola percorsi sconosciute strade
    raccogliendo i detriti della vita"...

    Non so quanto sia stata breve la vita di Diana, ma so anche fin troppo bene quanto i sogni infranti ti facciano morire dentro, mentre cerchi di raccoglierne i cocci per continuare ad andare avanti...
    Tu sola ce l'hai fatta a proseguire, io invece no, hai ragione tu, mi sto arrendendo...

    Sono dei versi stupendi, raccontare un ricordo della propria vita in una poesia puo' riuscire unicamente a chi possiede una spiccata sensibilita', e tu ne hai da vendere...
    Un abbraccio commosso.
    Dony

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  9. Molto bella la tua poesia,con parole che vengono dal cuore.Felice serata a presto

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  10. Forse solo tu riesci a mettere insieme tanta dolcezza e delicatezza, e allo stesso tempo dare quella "pugnalata",e trasmettere un dolore così improvviso, violento, indimenticabile.
    E anche tanta dignità nel dolore. I tuoi versi mi dicono che Diana non è mai stata dimenticata.
    Ti abbraccio,
    Giada

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  11. Le immagini, le sensazioni di questa poesia mi entrano dentro, come quell'aria sottile di gennaio, che tu descrivi così nitidamente. Poi il dolore colpisce all'improvviso, freddamente,come una lama, una disperazione senza lacrime e un ricordo dolce, per Diana. Come sei brava a scrivere le poesie, Krilù!

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  12. ciao..1960 è l'anno in cui sono nata pure io.... con la tua poesia hai dato parole di vita a chi se n'è andato in un inverno .... ciao..struggente...ciao..luigina

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Vi prego di scusarmi se non sempre riuscirò a rispondervi e Vi ringrazio fin d'ora per la gradita visita e per i commenti che vorrete eventualmente lasciarmi.