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giovedì 21 luglio 2016

Fane Alm a Valles


Alto Adige, sopra Rio di Pusteria. Non ero più andata su a Fane Alm dal lontano 1987. E quante volte, nei 12 anni in cui abbiamo avuto casa in un paesino all'inizio della Val Pusteria, abbiamo attraversato quello che noi chiamavamo "il paese di legno" diretti alla Brixner Hütte (Rifugio Bressanone) per poi fermarci al ritorno, stremati di fatica, a ritemprarci con una fetta di strudel e un bicchiere di latte fresco appena munto.



Dopo tanto tempo, in una sorta di pellegrinaggio nei miei luoghi del cuore, ci sono tornata a luglio dell'anno scorso, in una bellissima ed assolata domenica, e nel rivedere quei luoghi amati sono stata assalita da una grande commozione.



Negli anni della mia gioventù, con mio marito e i miei bambini, affrontavo spavalda il lungo cammino, con scarpe da trekking e zaino in spalla ... stavolta mio marito e i miei figli mi ci hanno portata ... con la sedia a rotelle, ma rivedere quei luoghi è stata ugualmente una emozione indicibile... un misto di gioia e tristezza. Gioia nel ricordo del bel tempo che fu, tristezza nella consapevolezza che non potrò mai più ripetere gli exploit di un tempo.



Quel giorno lassù fra le malghe di Fane Alm c'era una festa campestre, una folla di gente che saliva a piedi per la stretta stradina tutta tornanti, un'orchestrina che suonava allegri motivetti tirolesi, gente che ballava. Ed era tutta una gara per accaparrarsi un tavolo dove farsi servire un boccale di birra e i tipici piatti alto-atesini.



mercoledì 6 luglio 2016

La mia famiglia, tutta la mia vita. By Frida.


Ciao gente! io sono Frida. C'è ancora qui qualche amico della mia nonna umana Krilù che si ricorda di me? Ero venuta a trovarvi due anni fa, quando ero solo una minuscola cucciolina. Se volete rinfrescarvi la memoria guardate qui.
Non che le mie dimensioni nel frattempo siano aumentate, ma adesso ho due anni in più ... insomma sono una signorinella.



Intanto negli ultimi 8 mesi nella mia famiglia la situazione ha subito un grosso cambiamento, con l'arrivo di un cucciolo d'uomo, il mio fratellino Michelangelo, per il quale stravedo. Io gli sto sempre vicina-vicina e mi sono autonominata suo angelo custode, abbaiando furiosamente se qualcuno che non sia un membro della nostra famiglia osa avvicinarglisi, anche solo per fargli le coccole.



Insomma il mio bellicoso temperamento di chihuahua emerge, ma con lui sono paziente e dolcissima e mi lascio "martirizzare" dalle sue manine paffutelle che mi afferrano con forza le orecchie e mi tirano il pelo (che per mia fortuna è cortissimo).
Adesso che lui ha compiuto 8 mesi è molto più grande di me, e io sembro uno dei suoi peluches, ma resto comunque la sua sorellina maggiore e mi sento investita da grande responsabilità nei suoi confronti.



I miei parenti umani in seguito a questo importante evento non è che mi abbiano messa in disparte, tutt'altro; ci sono ancora tante coccole anche per me, perché nella nostra famiglia c'è tanto amore per tutti, grandi e piccini, a 2 o a 4 zampe.




E adesso che è arrivata l'estate penso con dolore ai tanti cani di ogni dimensione che non sono stati fortunati come me nel trovare una famiglia così amorevole e vengono abbandonati sul ciglio di una strada da persone crudeli che non hanno cuore nè sentimenti.
Ma ditemi voi, come è possibile che accadano cose simili?