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martedì 29 gennaio 2013

Filastrocche e acquerelli: La neve


Alcuni anni fa (forse 2006) ho ricevuto in dono una serie di dodici allegri e variopinti acquerelli, frutto della giocosa vena artistica di una mia cara amica, la pittrice naif Mariarita Brunazzi, ideati come premio per una gara di rime a tema obbligato, in un forum che allora entrambe frequentavamo con assiduità.
A quella gara avevo partecipato anch'io, anche se non amo eccessivamente scrivere i miei versi in rima ma ... una filastrocca se non è in rima che filastrocca è?

Ognuno di questi acquerelli, che custodisco gelosamente e che mese per mese, da gennaio a dicembre, mi riprometto di presentarvi accompagnati dalle mie rime, rappresentano una caratteristica peculiare di ogni mese dell'anno che per GENNAIO  è:


LA NEVE

Mille e mille eteree farfalle
si rincorron nell’aria leggera
ricamando un gelido scialle
che avvolge il paese nella bufera.

Dietro i vetri col naso all’insù
guarda il bimbo con occhi incantati
mentre fitta la neve vien giù
e già i colli son tutti imbiancati.

In cuor suo già pregusta l’ebrezza
della slitta che scende in volata
sul pendio verso la lucentezza
di un villaggio di panna montata.


© Carla Castellani
(Krilù) 






LA NEVE
Acquerello della pittrice naif


domenica 27 gennaio 2013

Hanno detto: sulla filosofia

Ebbene sì, lo confesso: la filosofia mi annoia da morire. Sarà forse perché non ci capisco nulla?
Comunque sia, delle citazioni sotto riportate trovo le prime quattro pienamente in accordo con il mio sentire.
E voi, quanto vi sentite in sintonia con questa astrusa materia?



✿ Quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa sta dicendo: questa è la filosofia.
(Voltaire)

✿ La filosofia è fatta di risposte incomprensibili a problemi insolubili.
(Henry B. Adams)

✿ Filosofia: strada con molte diramazioni, che conduce dal nulla a nessun posto.
(Ambrose Bierce)


✿ Se un filosofo vi dà una risposta, non siete più in grado di capire nemmeno la domanda che avevate posto.
(André Gide)

✿ Prendersi gioco della filosofia è fare davvero filosofia.
(Blaise Pascal)

✿ La scienza è ciò che sappiamo e la filosofia è ciò che non sappiamo.
(Bertrand Russell)

✿ Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo.
(Aristotele)

✿ Gira, rigira, da Talete in poi la filosofia pesta l'acqua nel mortaio.
(Gesualdo Bufalino)

✿ Se si deve filosofare, si deve filosofare e se non si deve filosofare, si deve filosofare; in ogni caso dunque si deve filosofare. Se infatti la filosofia esiste, siamo certamente tenuti a filosofare, dal momento che essa esiste; se invece non esiste, anche in questo caso siamo tenuti a cercare come mai la filosofia non esiste, e cercando facciamo filosofia, dal momento che la ricerca è la causa e l'origine della filosofia.
(Aristotele)

✿ L'arte di trovare cattive ragioni a ciò che si crede in virtù di altre cattive ragioni; questo è la filosofia.
(Aldous Huxley)



sabato 26 gennaio 2013

27 Gennaio: Giornata della Memoria


Il 27 gennaio 1945 veniva liberato dalle truppe alleate, il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz, situato nei pressi della cittadina polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz).
Nel 1979 quel che resta di quel famigerato luogo è stato proclamato dall'UNESCO "patrimonio dell'umanità", tragico monumento a perenne ricordo della follia umana..

Della Giornata della Memoria ho già parlato diffusamente qui e qui ma anche quest'anno non posso non ricordare l'Olocausto e lo farò tramite questi angoscianti versi, con cui Salvatore Quasimodo, ad alcuni anni dala liberazione di Auschwitz,  ne rievocava tutto l'orrore.


AUSCHWITZ

Laggiù, ad Auschwitz, lontano dalla Vistola,
amore, lungo la pianura nordica,
in un campo di morte: fredda, funebre,
la pioggia sulla ruggine dei pali
e i grovigli di ferro dei recinti:
e non albero o uccelli nell’aria grigia
o su dal nostro pensiero, ma inerzia
e dolore che la memoria lascia
al suo silenzio senza ironia o ira.

Tu non vuoi elegie, idilli: solo
ragioni della nostra sorte, qui,
tu, tenera ai contrasti della mente,
incerta a una presenza
chiara della vita. E la vita è qui,
in ogni no che pare una certezza:
qui udremo piangere l’angelo il mostro
le nostre ore future
battere l’al di là, che è qui, in eterno
e in movimento, non in un’immagine
di sogni, di possibile pietà
E qui le metamorfosi, qui i miti.
Senza nome di simboli o d’un dio,
sono cronaca, luoghi della terra,
sono Auschwitz, amore. Come subito
si mutò in fumo d’ombra
il caro corpo d’Alfeo e d’Aretusa!

Da quell’inferno aperto da una scritta
bianca: "Il lavoro vi renderà liberi"
uscì continuo il fumo
di migliaia di donne spinte fuori
all’alba dai canili contro il muro
del tiro a segno o soffocate urlando
misericordia all’acqua con la bocca
di scheletro sotto le docce a gas.
Le troverai tu, soldato, nella tua
storia in forme di fiumi, d’animali,
o sei tu pure cenere d’Auschwitz,
medaglia di silenzio?
Restano lunghe trecce chiuse in urne
di vetro ancora strette da amuleti
e ombre infinite di piccole scarpe
e di sciarpe d’ebrei: sono reliquie
d’un tempo di saggezza, di sapienza
dell’uomo che si fa misura d’armi,
sono i miti, le nostre metamorfosi.

Sulle distese dove amore e pianto
marcirono e pietà, sotto la pioggia,
laggiù, batteva un no dentro di noi,
un no alla morte, morta ad Auschwitz,
per non ripetere, da quella buca
di cenere, la morte.


(Salvatore Quasimodo)

 (da Il falso e vero verde, 1954)


venerdì 25 gennaio 2013

Un poeta da ricordare: Diego Valeri



Un poeta da ricordare:

Diego Valeri
(Piove di Sacco (PD) 25 gennaio 1887 -
 Roma 27 novembre 1976)



Una poesia da non dimenticare:


Riva di pena, canale d'oblio ...
(Da: Poesie, Parte Prima 1910-1930)

Ora è la grande ombra d'autunno:
la fredda sera improvvisa calata
da tutto il cielo fumido oscuro
su l'acqua spenta, la pietra malata.

Ora è l'angoscia dei lumi radi,
gialli, sperduti per il nebbione,
l'un dall'altro staccati, lontani,
chiuso ciascuno nel proprio alone.

Riva di pena, canale d'oblio ...
Non una voce dentro il cuor morto.
Solo quegli urli straziati d'addio
dei bastimenti che lasciano il porto.


Venice
Acquerello di
J. M. William Turner

lunedì 21 gennaio 2013

Tre anni di blog

  Arrivata al compimento del terzo anno di vita  del mio blog mi viene spontaneo ricordare il cammino fin qui percorso, risalendo agli inizi, ripensando alle persone che ho conosciuto strada facendo, rivivendone gli episodi salienti.

Sono capitata nel mondo Blogger per continuare a seguire l'opera artistica di Carla Colombo, un'amica di vecchia data conosciuta in altro ambito virtuale e l'apertura del mio blog è stata del tutto casuale: volevo semplicemente vedere se, seguendo le istruzioni,  fossi riuscita ad attivare un blog, ci ho provato e ... incredibilmente ce l'ho fatta. Approntato il contenitore, mi sono trovata in imbarazzo sul contenuto.  Cosa metterci? ma soprattutto  cosa farmene di un blog, quando avevo già un mio sito ed un mio forum che ritenevo soddisfacessero appieno le mie esigenze di comunicazione? Qualcuno mi ha anche disapprovata, sottolineando che il blog rischiava di essere solo un  doppione dell'esistente. Forse in taluni casi è stato così, ma per me ha rappresentato anche una porta spalancata su un mondo nuovo, che mi ha messa in contatto con tanta gente che altrimenti non avrei mai conosciuto.

E quante belle persone ho incontrato! Alcune le ho anche conosciute  personalmente, altre mi  hanno accompagnato solo per un tratto di strada, subito però sostituite da nuovi arrivi, altre ancora sono rimaste presenze fedeli sin dall'inizio. Una corrente continua che va e viene con reciproca condivisione di competenze, saperi e capacità. Certo fra tanti incontri  era logico aspettarsi anche quell'unica esperienza negativa che però mi sono velocemente buttata alle spalle, proseguendo sulla mia strada, confortata dal sostegno di tanti.

Andando a sfogliare dall'inizio il mio eterogeneo blog (se lo definisco eterogeneo è perché non è un blog monotematico ma spazia fra i miei tanti interessi non escludendo qualche "momento di vita") mi piace ricordare  alcuni dei post per me più significativi, a cominciare dal primo datato 16/1/2010 che era un augurio di Buon anno e che penso nessuno abbia mai letto; infatti i miei primi post erano tutti desolatamente  ignorati.
Significativi eventi vissuti in  questi tre anni sono stati i due raduni blogger, quello di Bologna del 22/5/2011 e quello di Sant'Arcangelo di Romagna del 20/5/2012 che mi hanno offerto la piacevole occasione di approfondire  la conoscenza di alcuni degli amici conosciuti in rete.
Non sono mancati alcuni momenti di condivisione solidale che hanno coinvolto molti blog in una generosa gara a sostegno di Bruna e di Lucia.
Mi ha molto gratificato essere ospitata sul blog La vostra arte,  nello spazio che periodicamente Carla Colombo dedica ad artisti vari.
Con questo post Forse è ora che vi presenti il mio lupetto e con questo   Dalla finestra .... vi ho  perfino raccontato alcuni miei sofferti momenti di vita, dopo una lunga assenza dal blog per motivi di salute.
Ed infine, chiudo con le reminiscenze, citando il mio primo e finora unico Giveaway a sorpresa di qualche giorno fa, ideato per festeggiare questo 3° compliblog, e che ha visto prescelto dalla sorte l'amico Pino Palumbo.





Sfogliando il blog mi rendo ora conto  di quante volte ho mancato di rispondere ai vostri commenti che, vi assicuro, ho comunque sempre letto con attenzione e piacere, anche quando non dispongo di  forze sufficienti per rispondervi immediatamente, poi  ... sapete come succede, passato troppo tempo non mi pare più il caso di ritornare sul pregresso.
Ma avendo sempre potuto contare sulla vostra  comprensione sono certa che vorrete perdonare questo mio peccato di omissione che non è detto non abbia a ripetersi e per il quale in anticipo  chiedo venia.
Voglio sappiate che,  anche quando non vi sembro presente, leggere i vostri commenti e visitare  i vostri blog è diventato ormai il mio pane quotidiano e il mio principale aggancio con il mondo esterno, in questa mia precarietà di salute, e del vostro "esserci" Vi sono molto grata.


Augurandomi di poter godere della vostra compagnia per molto tempo ancora, a quanti in questi tre anni mi hanno offerto la loro attenzione, comprensione e, oso dire, anche amicizia e affetto, il mio riconoscente GRAZIE!

sabato 19 gennaio 2013

Italia a pezzi



POST ALL'UNISONO PER ESPRIMERE LA NOSTRA INDIGNAZIONE!
Questo vuol essere un post che unisce la nostra indignazione per quanto accade in Italia!
"Prendiamo l'Arte e ...mettiamola da parte!"
Sì per una volta facciamolo, facciamolo davvero...

Tutto nasce dal post di Carla Colombo del
14 gennaio 2013 dal titolo:
Bastaaaaaaaaaaa!



Cambiare si può 

Cambiare si deve 

Per questo aggancio anche il mio anello alla catena dei blogger che dicono
BASTA!


venerdì 18 gennaio 2013

Giveaway a sorpresa

Ho partecipato anch'io a qualche giveaway (o Blog Candy che dir si voglia), senza eccessiva fortuna a dire il vero,  ma non ne avevo mai indetto alcuno prima d'ora.
In occasione dei miei due precedenti compliblog ero talmente malandata e "fuori uso" che pensare di organizzarne uno era un'impresa  totalmente superiore alle mie forze.
Poi dopo aver letto che questi giochini a premio  hanno lo scopo di pubblicizzare il proprio blog e di rimpinguare il numero dei propri iscritti,  non ci ho pensato più perché ottenere lettori in questo modo non mi interessa; a me piace poter pensare che chi decide di seguirmi lo faccia perché gradisce gli argomenti che propongo o perché desidera coltivare una reciproca amicizia.

Però in occasione di questo mio 3° compliblog ho pensato a un modo per ringraziare chi abitualmente mi segue, organizzando un gioco  a sorpresa, cioè senza le solite regole di un normale giveaway, perché volevo che il mio piccolo dono  non andasse a qualcuno mai visto prima e che non vedrò mai più dopo, attirato qui solo dallo specchietto per le allodole di un giveaway preannunciato.
Ovviamente non essendomi possibile omaggiare tutti,  ho pensato di  affidare al caso la scelta di un solo nominativo, fra tutti coloro che, prima dell'ora di estrazione del lotto,  hanno lasciato un commento nel  post "Tre Compleanni" e non importa se hanno o non hanno indovinato le date giuste che comunque, ve lo riassumo,  erano le seguenti:
mio compleanno  = 1 gennaio
compleanno del blog = 16 gennaio
compleanno di mio marito = 28 gennaio

Le regole che mi ero preventivamente data e che ho seguito per l'attribuzione del  premio sono le seguenti:
- 1°  numero estratto sulla ruota di Genova (ho scelto questa ruota perché ha in comune con Gennaio la iniziale G); se il primo numero non fosse stato presente nell'elenco  sotto riportato, sarei passata al 2° e così via fino al 5° estratto, (augurandomi che su 5 numeri ce ne fosse almeno uno tale da poter identificare  il vincitore).
-  data di estrazione  del lotto di  giovedì 17 gennaio 2013 (scelta perché è la prima data utile successiva al compliblog);
- assegnazione a tutti i commenti di un numero in ordine di arrivo del commento stesso (per quelli ripetuti vale il primo):
1)  Gianna Ferri
2) Maite Rubert
3)  Alessandra
4)  Paola (di Ho fatto il composto)
5)  Paola (di Mondo di Paola)
6)  Carla
7)  Erika
8)  Milù
9)  Sara
10) Simo
11) Lella
12) Franz
13) Pino Palumbo
14) Tomaso
15) Enrico zio
16) Ambra
17) Pupottina
18) Fiori di zagara
19) Lufantasygioie
20) Ninfa
21) Sandra M.
22) Anna B.
23) Mery
24) Dony
25) Adriana
26) Romeo
27) Soffio
28) Rita B.
29) Marina Spada
30) Adriano Maini
31) RobbyRoby
32) Tito
33) Gattonero
34) Fantasie di Fata
35) Costantino
36) Rita

Estrazione n. 8 di giovedì 17 gennaio 2013 sulla ruota di Genova
1° estratto = 67
2° estratto = 71
3° estratto = 62
4° estratto = 68
5° estratto = 13

perciò, secondo i criteri che mi ero prefissata, il nominativo prescelto dalla sorte risulta essere quello di:

PINO PALUMBO

che invito a comunicarmi tramite e-mail (kriluforum@gmail.com) il suo indirizzo per l'invio di questo dono che spero gli sarà gradito, essendo lui stesso un cultore della poesia.




e a tutti coloro che pur inconsapevolmente hanno giocato con me dico:

GRAZIE DI ESSERCI



domenica 13 gennaio 2013

Tre compleanni


Nel mese di gennaio
in casa mia è tempo di compleanni:

il mio

quello di mio marito

quello del mio blog 



In ordine numerico vi suggerisco tre date e, se ne avete voglia, potrete tirare ad indovinare attribuendo quella giusta a ciascun compleanno.


1 - 16 - 28





venerdì 11 gennaio 2013

Foie gras

                                                                                                 
E pensare che mi piaceva il foie gras ... ma dato il suo alto costo ero solita acquistarne  solo una minuscola confezione in occasione delle festività natalizie.

Però, dopo aver letto sul n. 10/2012 di Consumatori, (il mensile dei soci Coop), le notizie che qui riporto, inorridita ho drasticamente deciso di eliminare per sempre dalla mia tavola natalizia le tartine al foie gras.

"Il foie gras (o fegato grasso) è ottenuto dall'alimentazione forzata di oche ed anatre, costrette ad ingerire negli ultimi 20-25 giorni del ciclo di ingrasso, da tre ad otto volte al giorno una razione di mais del peso di mezzo chilo (l'equivalente di 20 Kg. di pasta al giorno per una persona adulta del peso di 80 Kg.) attraverso un tubo metallico che gli viene infilato nella gola.
Questa tortura accellera l'insorgenza della malattia denominata steatosi epatica che fa ingrossare a dismisura il fegato, fino a dieci volte il normale volume.
Tale pratica, poiché considerata lesiva del benessere di questi animali, è illegale in quasi tutti i Paesi europei, e non solo.
In Europa il foie gras è ancora prodotto legalmente solo in 5 Paesi: Francia, Bulgaria, Spagna, Ungheria e Belgio.
La Francia, che è il maggior produttore ed esportatore, copre il 78,5% della produzione mondiale e ogni anno ne produce oltre 20.000 tonnellate: circa 700.000 oche e 37 milioni di anatre vengono macellate per la produzione del foie gras."

Vi invito a visitare questo eloquente sito: http://www.foie-gras.it/ , a visionare i video (sempre che ci riusciate) e, seguendo l'impulso della vostra coscienza, a firmare anche voi la petizione per l'abolizione di questa pratica tremenda.
E, perché no, a pubblicizzare  la petizione fra i vostri contatti su Facebook, Twitter e sui vostri blog.

martedì 8 gennaio 2013

A mia madre





A MIA MADRE


Aspetterò che il dolore si dilavi

diventando accorata tenerezza

e il tuo ricordo più non sia

un artiglio che dilania il cuore

ma un tocco lieve – come di carezza.


Forse allora saprò lasciarti andare

per proseguire – sola – il mio cammino

e taglierò il cordone ombelicale

che in dicotomia di sentimenti

mi fu rifugio e mi fu prigionia.


© Carla Castellani
(Krilù)



♡♡
Era l'8 gennaio 1999: sono passati 14 anni da quel giorno. Un lutto terribilmente difficile da elaborare ma oggi, per la prima volta da quando te ne sei andata, ho vissuto questo triste anniversario con accorata tenerezza e tanto, tanto rimpianto ma finalmente libera da quell'artiglio che per lunghi anni, giorno per giorno, mi ha straziato il cuore e l'anima.
Ora,  potrai riposare in pace mia dolce, adorata Mami' .
♡♡

sabato 5 gennaio 2013

La "mia" Befana

In molti Paesi,  in particolare in quelli di area mediterranea,  per tradizione popolare il 6 gennaio giorno dell' Epifanìa è anche la festa della Befana, figura folkloristica rappresentata da una vecchia piuttosto brutta e male in arnese,  che nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, cavalcando una scopa,  porta doni ai bambini buoni e carbone a quelli capricciosi. Caratteristica figura del folklore italiano, appartiene alle figure folkloristiche, dispensatrici di doni, legate alle festività natalizie. 





Non so se così fosse anche nel resto della Romagna, ma certamente nell'angolino di campagna romagnola dove ho trascorso la  mia infanzia né Gesù Bambino né Babbo Natale  sono mai arrivati nella notte di Natale a portare doni  ai bambini (né tanto meno agli adulti). 
Credo proprio che nemmeno sapessimo dell'esistenza di quel rubizzo personaggio con la barba bianca vestito di rosso che è Babbo Natale! Non parliamo poi di San Nicola e di Santa Lucia cui il folklore delega l'incarico di recare doni  ai bambini di altre regioni italiane.



Quando io ero piccola, dalle mie parti, l'unica a portare doni  ai bambini era solo la Befana, che ci veniva rappresentata  come una rattoppata vecchietta che, cavalcando una scopa, arrivava in volo nella notte, munita di un sacco pieno di doni e dolciumi per i bambini buoni ma anche di carbone per i bambini che erano stati cattivi. E se carbone c'era, era proprio carbone vero,  preso fra la cenere del focolare e non, come adesso, finto carbone di zucchero da sgranocchiare!
Ma erano sempre doni poverelli e di piccole dimensioni i doni che ci portava la Befana,  e tali da poter entrare nella calza appesa davanti al camino o accanto alla stufa. Si trattava prevalentemente di arance, mandarini, noci o nocciole,  caramelle, cioccolatini e boeri incartati nella loro luccicante carta rossa, tutte leccornie che fino al giorno prima avevano fatto bella mostra di sé come decorazioni sull'albero di Natale.  

Ma erano ugualmente doni molto graditi perché a quei tempi non era così frequente per i bambini potersi rimpinzare a piacere di dolciumi e l'unica frutta che si mangiava erano certe mele avvizzite, conservate per l'inverno nel fresco della cantina.
Certe volte nella calza si trovava anche un piccolo giocattolo o, per le femminucce, un oggettino sfizioso, come una spilla, un nastro, un pettinino. Ma nel dopoguerra la situazione economica delle famiglie era  ancora molto precaria e quindi anche  la Befana era poverella e più di tanto non poteva fare.

Era un personaggio che mi affascinava e che aspettavo con trepidazione e anche con un poco di timore: mi avrebbe portato doni o carbone? ma carbone nella mia calza non ce n'è mai stato. Ero davvero una bambina buona, o forse era la "mia" Befana ad essere molto indulgente? 
La sera che precedeva l'Epifania, prima di andare a letto con la raccomandazione di addormentarmi subito altrimenti la Befana non si sarebbe fermata,  appendevo una delle calze della mamma davanti alla stufa economica, perché in casa nostra non c'era un camino, e nel fare questo mi chiedevo come avrebbe potuto la Befana entrare in casa attraverso il tubo della stufa, che era così stretto.  Ma inspiegabilmente il mattino successivo la calza era piena, mentre l'albero di Natale era sparito.  "Lo ha portato via la Befana - mi spiegava la mamma - però ha messo nella tua calza tutte le buone cose  che c'erano appese".

Non ricordo come e quando ho smesso di credere alla Befana, però... che bello quando la nostra ingenuità di bimbi metteva ancora in moto la fantasia!


Colgo l'occasione per augurare
Buona Epifania a tutti