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lunedì 28 novembre 2011

Proverbi di novembre in dialetto romagnolo

Mese dopo mese abbiamo sfogliato quasi tutto il calendario ed eccoci arrivati a novembre, il mese in cui freddo, nebbie, maltempo, rendono più disagevole la vita nelle campagne.
E sono proprio questi gli aspetti meteo maggiormente evidenziati dal proverbi di novembre.




Nuvëmbar piuvòs, câmp frutuòs.
Novembre piovoso, campo fruttuoso.

Dopo la semina la pioggia è preziosa per ottenere un buon raccolto.

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Nuvëmbar e' trema tot, dizëmbar e' sples l'ân.
Novembre trema tutto, dicembre seppellisce l'anno.

In novembre arriva il freddo e in dicembre l'anno finisce.



Se par nuvëmbar t'an e arê , tot l'ân t' saré tribulê.
Se per novembre non hai arato, tutto l'anno sarai tribolato.

Qui si ribadisce l'opportunità di effettuare l'aratura in ottobre.



Pr i Sânt i guânt.
Per i Santi i guanti.

Par tot i Sânt fura la caparela e i guânt.
Per tutti i Santi fuori il mantello e i guanti.


In questo periodo (1 novembre) inizia la stagione fredda, quindi è opportuno coprirsi bene.



Se e' de di Sânt e' sol u j sta, un bon invèran e' va.
Se il giorno dei Santi il sole ci sta, un buon inverno va.

Se in questo giorno ci sarà il sole, si prevede un buon inverno.



Par Sân Marten tot i bech i cor ben.
Per San Martino tutti i becchi corrono bene.

Par Sân Marten vôlta e zira, tot i bech i va a la fira.
Per San Martino, gira e rigira, tutti i becchi vanno alla fiera.

Quella di San Martino (11 novembre) era la notte che chiudeva il periodo dell'antico Capodanno celtico. In questa notte in Romagna, dove la matrice etnoculturale celtica è rilevante, i becchi (cioè i mariti traditi) correvano in giro, inseguiti e beffeggiati in una sorta di condanna rituale e sociale.



Par Sân Marten u s' sbagàja.
Per San Martino si trasloca.

Par Sân Marten i mânda via i cuntaden.
Per San Martino, mandano via i contadini.

Fê Sân Marten.
Fare San Martino.

A San Martino (11 novembre), terminato l'anno agrario, scadevano i contratti di mezzadrìa, perciò era questo il periodo in cui venivano effettuati i traslochi delle famiglie contadine dal vecchio ad un nuovo podere. Ancora oggi in Romagna "fare San Martino" è sinonimo di traslocare.



Par Sân Patarniân e trema la coda a e' cân.
Per San Paterniano trema la coda al cane.

Per San Paterniano (13 novembre) il freddo già si fa sentire.



Se ' piov par Sân Grigôri, tot nuvëmbar l' e un dimôni.
Se piove per San Gregorio, tutto novembre è un demonio.

Se e piov par Sân Grigôri, tot l'inveran l' e un dimôni.
Se piove per San Gregorio, tutto l'inverno è un demonio.


Anche il giorno di San Gregorio (17 novembre) è considerato un giorno che "segna" il tempo meteorologico, estendendo il suo raggio di previsione a seconda dei casi al mese di novembre ma anche a tutto l'inverno.



Par Sânta Catarena o che e' neva o che e' brena o che e' tira la curena.
Per Santa Caterina o nevica o brina o tira il libeccio.

Par Sânta Catarena o nev o paciarena.
Per Santa Caterina o neve o fanghiglia.

Per Santa Caterina d'Alessandria (25 novembre) ci troviamo in stagione invernale per cui è prevista neve o perlomeno vento e pioggia.



Int i bur d' Sânt' Indré o lona o lanterna s' t' at vu sicurê e' pè.
Nelle tenebre di Sant'Andrea o luna o lanterna se vuoi rendere sicuro il piede.

Le ultime tre notti di novembre, che erano considerate le più buie dell'anno, erano chiamate "buio di Sant'Andrea" (30 novembre).

sabato 26 novembre 2011

13° Premio di Poesia Anteas - Varese 2011




Oggi tramite posta mi è pervenuto questo riconoscimento di "Opera Segnalata", insieme alla antologia che contiene tutte le poesie concorrenti alla 13ª edizione del Premio di Poesia Anteas di Varese.
Mi sarebbe tanto piaciuto poter assistere alla cerimonia di premiazione del concorso che ha avuto luogo il 18 novembre 2011 a Luino (VA) nella suggestiva cornice del Lago Maggiore, anche perché avrei potuto approfittare dell'occasione per incontrare alcuni amici/amiche in zona, ma le mie condizioni di salute me lo hanno purtroppo impedito. Peccato!!
Però non vi nascondo che questo piccolo riconoscimento mi ha fatto tanto piacere.



Questa è la poesia con cui ho partecipato al concorso e che è stata segnalata dalla Giuria.



FUOCHI D'AMORE


Una tranquilla insenatura
accogliente e sicura
è il cavo delle tue braccia
cui sempre volge
la prua della mia vita
guidata dal bagliore
dei falò che sulla riva
accendesti per me.

Ed è verso quei fuochi
che nel tempo alimenti
con dedizione e amore
che la mia rotta traccio
verso l’approdo sicuro
del tuo tenero abbraccio.

© Carla Castellani

♥ ♥ ♥

martedì 22 novembre 2011

Nonostante tutto ... si va avanti

Fin dal mio rientro dall'ospedale ero fermamente decisa a rispondere singolarmente ad ognuno degli amici e delle amiche che, nei mesi scorsi, si sono preoccupati per la mia salute e che, tramite e-mail, telefonate e commenti qui sul blog mi hanno confortata e incoraggiata in questo brutto periodo.
Purtroppo ancora non ci sono riuscita poiché il mio stato di salute è tuttora alquanto instabile e anche dedicarmi al PC, che pure rappresenterebbe un piacevole diversivo, mi costa un notevole affaticamento.


Perciò tramite questo post voglio rivolgere un ringraziamento globale a tutti voi che mi avete espresso la vostra amichevole solidarietà, con messaggi che mi hanno profondamente commossa e infuso forza e determinazione a continuare senza cedimenti nella mia lotta contro questa belva feroce .

Passando velocemente in alcuni blog (ma ancora non ce l'ho fatta a visitare tutti i blog che seguo) ho appreso di diversi altri blogger che sono angustiati da gravi problemi personali o di famiglia. Ne sono molto dispiaciuta e a loro esprimo tutta la mia vicinanza e comprensione.

E a tutte le amiche e gli amici che sono presi di mira dalla sorte, voglio dedicare questo pensiero, espresso dal filosofo Seneca, perché penso possa essere d'aiuto e incoraggiamento sia a loro che a me:

L'uomo che non ha mai subito colpi non resiste a nessun urto, chi invece ha dovuto lottare continuamente contro le situazioni dolorose fa il callo al dolore, non cede a nessuna sventura e, anche se cade, continua a lottare in ginocchio.

mercoledì 16 novembre 2011

Proverbi di ottobre in dialetto romagnolo

Il tempo scorre a grandi passi. Siamo già oltre metà novembre ed io ancora non ho pubblicato i proverbi di ottobre. Meglio che mi affretti, se voglio completare questa carrellata di proverbi romagnoli entro l'anno, così come mi ero ripromessa di fare.



Vinificazione, aratura e semina. Con un occhio al calendario e un occhio al clima, ecco le principali attività in cui erano impegnati i contadini romagnoli nel mese di ottobre.



Quând e' ven utòbar bël, chêva e' ven d' int e' mastël.
Quando viene ottobre bello, togli il vino dal mastello.

Terminata la vendemmia, questo è il mese che viene dedicato alla vinificazione.



Utòbar che e' ven, cavel ch' i va.
Ottobre che viene, capelli che vanno.

Nei cambi di stagione la caduta dei capelli è più abbondante.



Par Sân Franzesch la nespla int e' zezt.
Per San Francesco la nespola nel cesto.

Par Sân Patroni e Sân Franzesch chi c' n' a panira e' druva e' zezt.
Per San Petronio e San Francesco chi non ha paniere adoperi il cesto.

Per San Francesco o San Petronio (4 ottobre) si raccolgono le nespole.



Se e' piov e' de d' Sân Gal, e' piov cvarânta de che un va un fal.
Se piove il giorno di San Gallo, piove per quaranta giorni senza fallo.

Quând l' e bon temp e' de d' Sân Gal, u s' semna nench in fond al val.
Quando è buon tempo il giorno di San Gallo, si semina anche in fondo alle paludi.

Par Sân Gal, se u s' in somna un ster, u s' in coj un car.
Per San Gallo, se se ne semina uno staio se ne raccoglie un carro.

Anche il giorno di San Gallo (16 ottobre) è considerato importante per le previsioni meteorologiche. Il bel tempo in questo giorno viene interpretato come buon presagio per un'ottima riuscita della semina.



S' e' piov e' de d' Sân Loca, chi n' a simnê aglopa.
Se piove il giorno di San Luca, chi non ha seminato può far fagotto.

O mol o sot, par Sân Loca i semna tot.
O bagnato o asciutto, per San Luca seminano tutti.

Par Sân Loca la castâgna la s' sploca.
Per San Luca la castagna si pilucca.

Sân Loca da la balusa in boca.
San Luca dalla ballotta (castagna) in bocca.

Se piove il giorno di San Luca (18 ottobre) si prevede una cattiva riuscita della semina e comunque, asciutto o bagnato che sia il terreno, è tempo di seminare.
E' anche tempo di castagne.



Par Sân Simòn staca al vachi d' e' tmòn; staca al vachi, ataca i bu: tira via piò che t' pu.
Per San Simone stacca le vacche dal timone, stacca le vacche, attacca i buoi: tira via più che puoi.

Par Sân Simòn ataca i bu a e' tmòn.
Per San Simone attacca i buoi al timone.

Per San Simone (28 ottobre) era bene aver già finito di arare il terreno dove seminare, perciò i ritardatari dovevano affrettarsi, sostituendo alle più lente vacche i potenti buoi.

domenica 13 novembre 2011

"Fantasia" Walt Disney (1940)


Il 13 Novembre 1940 fa il suo debutto nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti "Fantasia", il celebre film d'animazione musicale della Walt Disney Production.

Frutto della collaborazione fra Walt Disney, autore del soggetto e Leopold Stokowski che dirige la Philadelphia Orchestra, è stato il primo film stereofonico della storia del cinema.

Riuscito tentativo di "musica visualizzata", "Fantasia" in sette episodi abbina alle immagini animate, otto famosi brani musicali.




"Toccata e fuga in Re minore" di Johann Sebastian Bach
L' episodio è basato principalmente su un gioco di luci e di ombre.




Suite da "Lo Schiaccianoci" di Pëtr Il'ič Čajkovskij
In questo episodio viene descritto il cambio delle stagioni, con fatine, pesci, funghi e fiori danzanti.





"L'Apprendista Stregone" di Paul Dukas
Topolino indossato il cappello magico dello stregone finisce in un mare di guai.




"La Sagra della Primavera" di Igor Stravinsky
Questo episodio descrive la storia della Terra dalla formazione del pianeta, alla nascita delle prime creature viventi e dei dinosauri, fino alla loro estinzione.




"Sinfonia Pastorale" di Ludwig Van Beethoven
E' un episodio dedicato interamente alla mitologia greca, con coppie di centauri, cavalli alati e divinità.




"La Danza Delle Ore" di Amilcare Ponchielli
Struzzi, ippopotami, elefanti e coccodrilli si esibiscono in un divertente e frenetico balletto.




"Una Notte sul Monte Calvo" di Modest Petrovič Musorgskij
Nella profonda notte di un villaggio, si desta il demone Chernabog che chiama a sè, in una ridda satanica, scheletri, fantasmi , streghe, arpie e gli spiriti del cimitero, ma il suono delle campane mette in fuga i sinistri personaggi e con




l' "Ave Maria" di Franz Schubert si conclude la scena e il film.

venerdì 11 novembre 2011

Hanno detto: sugli specchi

Dal mito di Narciso che ammirando il suo volto riflesso in una pozza d'acqua s'innamorò di sé stesso alle favole di Lewis Carrol (Alice) e dei Fratelli Grimm (Biancaneve); da oggetto di credenze e superstizioni popolari a forma di divinazione (catottromanzia); da strumento di vanità a mezzo di introspezione e conoscenza di sé stessi; lo specchio e l'azione dello specchiarsi può avere, a seconda dei casi, valenze negative o positive.




❀ Se una donna si guarda spesso allo specchio, può darsi che non sia tanto un segno di vanità, quanto di coraggio.
(Mark Twain)

❀ Sarebbe opportuno che gli specchi riflettessero un po', prima di rimandare le immagini.
(Jean Cocteau)

❀ Il mio migliore amico è lo specchio, quando io piango lui non ride mai.
(Jim Morrison)

❀ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.
(Jim Morrison)

❀ Ogni anima è uno specchio vivente dell'universo.
(Gottfried Wilhelm Leibniz)

❀ Gli occhi sono lo specchio dell'anima.
(Marco Tullio Cicerone)

❀ La satira è una sorta di specchio dove chi guarda scopre la faccia di tutti tranne la propria.
(Jonathan Swift)

❀ L'universo è lo specchio in cui possiamo contemplare solo ciò che abbiamo imparato a conoscere in noi.
(Italo Calvino)

❀ Bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio; e noi siamo l'eternità, e noi siamo lo specchio.
(Kahlil Gibran)

❀ Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.
(Albert Einstein)

domenica 6 novembre 2011

Foto d'autore: Macduff Everton

Famoso per le sue splendide foto panoramiche a colori, Macduff Everton è un fotografo del National Geographic, che vive a Santa Barbara, in California.
Le sue opere sono nelle collezioni di molte istituzioni pubbliche e private, tra cui la Bibliothèque Nationale di Parigi, il British Museum di Londra, l'International Center of Photography di New York, il Museo de Arte Moderno di Città del Messico, e il Museo d'Arte Moderna a New York.

Questo l'indirizzo del suo sito: http://www.macduffeverton.com/





Spring Wildflowers, Diablo Range - California





Bering sea, Kamchatka, Siberia (Russia)





Palapa, Belize





Dawntaj Mahali, India





Dawn, Taj Mahal, India





Fishermen, Isla Providencia, Colombia







Dusk, Hong Kong






Field of rape, Oxfordshire - England





Brooklin Bridge, New York city - New York





Butterfly Net Fishermen, Janitzio, Lake Patzcuaro, Michoacan - Mexico

giovedì 3 novembre 2011

Proverbi di settembre in dialetto romagnolo

Visto l'apprezzamento che finora i miei affezionati lettori hanno espresso per questi proverbi romagnoli emersi dai miei ricordi d'infanzia, proseguirò con la pubblicazione dei mesi ancora mancanti, in modo da completare l'intero anno.





Nel mese che segna il passaggio fra l'estate e l'autunno, nelle campagne romagnole riprendeva intensa l'attività dei contadini impegnati nella vendemmia e nella raccolta dei frutti autunnali.
E, come sempre, i proverbi prestavano grande attenzione alle previsioni meteorologiche legate al calendario.



D'satëmbar l'e long e' de quânt la not.
In settembre è lungo il giorno quanto la notte.

In questo mese il giorno e la notte sono più o meno della stessa durata e nel giorno in cui ha luogo l'equinozio d'autunno si equivalgono perfettamente.


A la lona setembrena sët lon agl' i s'inchena.
Alla luna settembrina sette lune si inchinano.

Si trae il presagio che le condizioni meteorologiche che caratterizzano la prima lunazione di settembre domineranno anche le sette lune successive.


S' e' piov la prema dmenga d' satëmbar, e' piov tot e' mes.
Se piove nella prima domenica di settembre, piove tutto il mese.

Ancora un esempio di previsione meteorologica.


In satëmbar i figh i cmenza a pendar.
In settembre i fichi cominciano a pendere.

Satëmbar, uva e figh: la pânza la s' tira e e' cul e' rid.
Settembre, uva e fichi: la pancia si gonfia e il culo ride.

E' questo il mese in cui maturano uva e fichi. Mangiarne troppi può causare problemi intestinali.


Quând la zghêla la cânta d' satëmbar, no cumprê de grân da arvëndar.
Quando la cicala canta in settembre, non comprare grano da rivendere.

Se in settembre la cicala canta ancora, significa che l'estate è stata bella, quindi i raccolti non hanno avuto problemi e c'è abbondanza di grano. Si sconsiglia quindi la speculazione di fare scorta di grano per rivenderlo nel momento di scarsità.


Se e' piov e' de d' Sân Gurgon, e' piov cvarânta de e una stmâna.
Se piove il giorno di San Gorgonio (9 settembre) piove per quaranta giorni e una settimana.

Ancora un pronostico meteorologico.


Se Sân Michìl u s' bâgna agl' jel, e' piov sena a Nadêl.
Se San Michele si bagna le ali, piove fino a Natale.

Se e' piov par Sân Michìl, cruv i pajr.
Se piove per San Michele, copri i pagliai.

Par Sân Michìl la mela l' e' int e' panir.
Per San Michele la mela è nel paniere.

Par Sân Michìl la zezla l' e' int e' panir.
Per San Michele la giuggiola è nel paniere.

L'Arcangelo Michele nell'iconografia è rappresentato con le ali. Se piove nel giorno di San Michele (29 settembre) si prevede un lungo periodo di maltempo, perciò è opportuno riparare i pagliai dalla pioggia.
E' anche il periodo in cui si raccolgono mele e giuggiole.

martedì 1 novembre 2011

Il Piave mormorava ...

Nei primi giorni di queste mie sofferte vacanze estive, quando ancora mi illudevo di poter ricavare dal mio soggiorno in montagna gli abituali benefici, ho azzardato qualche puntatina in alcune località dei dintorni, fra cui Sappada.
Già da tempo desideravo ritornare alle sorgenti del Piave, raggiungibili in auto attraverso una strettissima strada asfaltata che, lasciata la Statale nei pressi di Cima Sappada, risale la Val Sesis inerpicandosi fra boschi e prati fin sotto le pendici meridionali del Monte Peralba, luogo d’origine del “fiume caro alla Patria”. C'è da augurarsi però di non incrociare un altro automezzo (cosa pressoché impossibile in piena estate), perché allora bisogna impegnarsi in una serie di difficoltose manovre per cercare uno spazio sufficiente a consentire il contemporaneo passaggio di due veicoli.

Mentre scattavo qualche foto ho pensato a Tomaso, simpatico ed arzillo amico virtuale del blog Passato e presente ormai da moltissimi anni emigrato in Svizzera ma nato in una delle tante vallate attraversate dal fiume Piave.
.

Sorgenti del Piave
Perciò, sperando di farti cosa gradita, mio caro “vecio alpin” Tomaso, è con grande affetto e simpatia che voglio regalarti questa immagine, che rappresenta il luogo da cui trae origine il tuo fiume.



Sulla via del ritorno, nel tratto terminale del percorso, dove la stretta stradina non è più a doppio senso di marcia ma diventa a senso unico prima di riallacciarsi alla Statale, si può ammirare questo pittoresco antico mulino, ormai in disuso, lambito dalle acque del Piave.



Antico Mulino a Cima Sappada


Particolare dell'antico mulino di Cima Sappada