Vi piacciono le castagne? a me moltissimo! ed era un rito e un'avventura, la giornata che un tempo, con mio marito e i figli, dedicavamo all' "andare a castagne".
Si partiva all'alba, coi bambini ancora semi-addormentati, e attraverso la Statale Tosco-Romagnola si raggiungeva il Passo del Muraglione, per scendere in Toscana dove il proprietario di un grande castagneto ci permetteva di raccogliere tutte le castagne che volevamo, facendocene pagare la metà.
Si entrava nel bosco che faceva ancora buio ma già il castagneto era brulicante di figure chine, intente a cercare la posizione più ricca di castagne, magari aiutandosi con una pila.
A sera eravamo, oltre che carichi di castagne, ubriachi di ossigeno e di fatica, ma la giornata trascorsa all'aria aperta e il pic-nic nel bosco vestito dei colori autunnali, era vissuta dai miei bimbi, ma anche da noi, come una vera festa.
Il castagno (Castanea sativa) è una pianta di origine antichissima, essendo tra le latifoglie che fecero la loro comparsa sulla terra nel Cenozoico, popolando di foreste vastissime regioni.
La sua zona di diffusione originaria è molto estesa, comprende infatti l'intero bacino del Mediterraneo, i litorali atlantici dell'Europa meridionale e dell'Africa settentrionale, l'arco alpino, l'Asia Minore, spingendosi fino a lambire il Mar Caspio.
Presente nella dieta dell'uomo fin dalla preistoria, ha rappresentato, per moltissimo tempo, la principale fonte di alimentazione delle popolazioni residenti nelle aree montane.
La definizione di "albero del pane" gli è stata attribuita poichè dai suoi frutti si ricava la farina di castagne, elemento base dei piatti poveri di un tempo.
Prima della scoperta dell'America, quando in Europa non esistevano ancora nè le patate nè il mais, materia prima della polenta, la castagna era infatti l'alimento che più di ogni altro preservava dalla fame e permetteva di superare i periodi di carestia. Questo non soltanto grazie alla sua abbondanza e alla sua facilità di conservazione allo stato essiccato, ma anche alle sue virtù nutrienti e al senso di sazietà che dà il suo consumo.
Le castagne sono un tipico prodotto autunnale: cadono spontaneamente dall'albero e la loro raccolta avviene generalmente nel mese di ottobre. Deve essere effettuata giornalmente, perchè le castagne non possono rimanere sul terreno, dove possono essere intaccate da funghi e vermi.
I metodi tradizionali di conservazione delle castagne sono:
- la ricciaia: le castagne ancora avvolte nel loro riccio, vengono disposte in cumuli nel bosco e coperte di foglie, ricci e terra. Le pioggie, o in mancanza di esse le innaffiature, permettono di mantenere un'umidità costante e la loro conservazione per buona parte dell'inverno.
- la curatura, che consiste nell'immergere i frutti in acqua a 15°C per una settimana e successiva asciugatura. In questo modo le castagne possono essere conservate per alcuni mesi.
Volendo si possono anche surgelare, meglio se arrostite e già sgusciate, e durano in freezer circa 6 mesi.
Oltre che ad essere consumate semplicemente arrostite sul fuoco o nel forno (caldarroste) o bollite in pentola con alloro, le castagne secche sbucciate e la farina di castagne vengono utilizzate in cucina per la preparazione di minestre, pietanze e dolci.
Le castagne sono una miniera di risorse nutrizionali: sono infatti ricche di zuccheri, fibre, proteine, aminoacidi, lipidi, sali minerali (potassio, fosforo, zolfo, magnesio, calcio, ferro) e diverse vitamine del gruppo B (B1 e B2) ma anche C e PP.
Una curiosità: contengono più potassio delle banane.
Sono un frutto atipico, poichè ricche di carboidrati complessi (amido) come i cereali.
Inoltre, essendo ricche di fibre influiscono favorevolmente sulla motilità intestinale, sulla microflora batterica e sulla riduzione della colesterolemia.
Il contenuto di acqua è relativamente modesto, si aggira intorno al 50%.
Hanno un elevato contenuto calorico: 160 Kcal ogni 100 g. di prodotto edibile.
Queste caratteristiche, unite all'ottima digeribilità rendono la castagna un alimento ideale anche per gli sportivi.
Poichè durante la cottura buona parte dell'amido, presente nelle castagne, si riduce in zuccheri semplici, responsabili anche del tipico sapore dolciastro, sono sconsigliate per chi soffre di diabete.
La farina di castagne, che viene usata per la preparazione di creme, minestre, gnocchi e polenta, sopperisce ai fabbisogni di carboidrati anche nei soggetti che presentano intolleranza ai cereali.
In Italia esistono moltissime varietà di castagne. Tra le più pregiate quelle del Mugello, di Castel del Rio (Imola), di Marradi, di Cuneo.
La differenza fra castagne e marroni consiste in un innesto. Infatti le castagne sono il frutto dell'albero selvatico ed hanno forma, dimensione e sapore molto variabili, anche se prodotte dallo stesso albero, mentre i marroni sono prodotti dall'albero coltivato e selezionato ed hanno caratteristiche standardizzate. I marroni sono da sempre considerati più pregiati per le maggiori dimensioni, la pellicola interna più facilmente asportabile, il sapore più dolce e delicato. Vengono usati sorattutto in pasticceria per ricette come i marron glacé, confetture, gelati e altre prelibatezze.
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