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sabato 30 ottobre 2010

Ritorno all'ora solare

Terminato il periodo di applicazione della cosidetta "ora legale", alle 3,00 di stanotte 31 ottobre ritorna in vigore l'ora solare. Dovremo quindi spostare gli orologi indietro di un'ora, alle 02.00.


Alcune curiosità riguardanti l'applicazione dell' ora legale in Italia:
- venne adottata per la prima volta dal 3 giugno al 30 settembre 1916;
- non fu mai applicata negli anni che vanno dal 1921 al 1939 e dal 1949 al 1965;
- il periodo in cui rimase in vigore più a lungo, fu dal 14 giugno 1940 al 2 novembre 1942.

Definitivamente reintrodotta dalla legge n. 503/65, viene ora regolarmente applicata a partire dal 1966.
Inizialmente il periodo in cui l' ora legale entrava in vigore andava da maggio a settembre ma, spostato più volte nel corso degli anni, attualmente, in ossequio alle direttive della Unione Europea, va dall'ultima domenica di marzo all'ulìtima domenica di ottobre.

giovedì 28 ottobre 2010

La festa di Halloween

Sempre pronti come siamo ad accogliere qualunque moda o usanza proveniente d'oltreoceano, come poteva la festa di Halloween non prendere piede anche da noi?
Ed infatti sempre più numerose sono le località italiane dove, nella notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre, vengono organizzate feste e party a tema horror, così come sono sempre più i grandi e i piccini, impegnati in questi giorni nei preparativi per celebrare degnamente Halloween, intagliando zucche e ideando costumi quanto più possibile orripilanti.

Diversamente da quanto molti credono, questa festa che giunge dall'America non ha però origini americane bensì europee, in quanto affonda le sue radici negli antichi riti pagani delle popolazioni celtiche che, in questa data celebravano il loro Capodanno (inizio della "stagione scura").



Ma sapete perché la zucca intagliata a forma di faccia ghignante è legata alla notte di Halloween e ne è diventata il simbolo?

Racconta la leggenda, di un irlandese di nome Jack O'Lantern (Giacomo della Lanterna), noto per la sua propensione alle bevute e per il suo brutto carattere, che nella notte di Halloween, in un pub incontrò il diavolo intenzionato a prendersi la sua anima. Dopo aver invitato il diavolo a bere con lui, Jack gli propose una scommessa: gli chiese di salire su di un albero e se non fosse più riuscito a scendere doveva promettere di non cercarlo più per almeno 10 anni e Jack lo avrebbe aiutato a tornare a terra.
Il diavolo, divertito, salì sull'albero e Jack disegnò alla base del tronco una croce. Così il diavolo non riuscì a scendere. Jack cancellò la croce, il diavolo scese e mantenne la sua promessa. Quando dopo 10 anni tornò a reclamare l'anima di Jack, questi riuscì a cavarsela con un nuovo trucco e questa volta il diavolo dovette promettere che non l'avrebbe mai più cercato.
Quando Jack morì, a causa dei suoi innumerevoli peccati, non venne accettato in Paradiso ma non potè venire accettato nemmeno all'inferno a causa del suo patto con il diavolo, che lo cacciò lanciandogli un tizzone ardente.
Jack si servì di questo tizzone per illuminare la strada e, per farlo durare più a lungo lo riparò dentro una rapa cava che stava mangiando.
Si racconta che da allora Jack vaghi per l'eternità senza un rifugio, illuminando la strada con la sua rapa.

Per commemorare questa leggenda, in Irlanda nella notte di Halloween si esponeva la rapa intagliata con le fattezze di Jack O'Lantern, con una candela all'interno.
Quando, a causa della carestia che aveva colpito la loro terra a metà del diciannovesimo secolo, gli irlandesi emigrarono in massa in America, esportarono questa loro usanza, sostituendo le rape con le enormi zucche tipiche di quei luoghi.
E da allora la zucca è diventata il simbolo di Halloween.


martedì 26 ottobre 2010

Carlo Collodi

120 anni fa, il 26 ottobre 1890 moriva suicida a Firenze Carlo Lorenzini, scrittore e giornalista, diventato famoso con lo pseudonimo di Carlo Collodi, e noto soprattutto come autore del romanzo "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino".

Vittima, come tanti intellettuali del suo tempo, della disillusione post-unitaria, Collodi appare diviso, nella sua storia personale e nella sua opera, tra due atteggiamenti dialetticamente contrapposti: di impegno e di rifiuto, di aggressività e di rinuncia. Duplicità che si esprime anche nella sua opera letteraria, oscillante tra l'esercizio caricaturale e l'evasione nel fiabesco.

Se sul versante dell'evasione nel fiabesco si colloca la parte più conosciuta oltre che quantivamente e artisticamente più rilevante dell'opera di Collodi, cioè quella che comprende le opere per l'infanzia, fra cui "Le avventure di Pinocchio", meno nota è la sua vena caricaturale, di cui, se permettete, mi piacerebbe farvi conoscere questo divertente brano tratto da
«Gli ultimi fiorentini»:


Il Granduca e le feste fiorentine

Ritratto dell' ultimo Granduca, veduto di dietro: Due ginocchi ripiegati che uscivano di sotto a un soprabito nero, e sul bavero del soprabito una testa che ciondolava di qua e dì là, come se fosse una testa da potersi levare e rimettere a piacere.
In quei tempi preistorici, il Granduca era la salsa e il condimento di tutti i divertimenti pubblici: e la salsa e il condimento, pare incredibile, si divertivano anche loro. Misteri della cucina tedesca!
Palio dei cocchi, col Granduca,
Corse dei fantini, col Granduca,
Corse dei barberi, col Granduca,
Fuochi artificiali, col Granduca,
Concerti musicali, col Granduca, e
Servizi di Chiesa, col Granduca.
Il "Servizio di Chiesa" per chi non lo sapesse, era una specie di solennità melo-mimo-religiosa, in cui si vedeva il buon Granduca, che nella sua qualità di primo Ministro di Dio in Toscana, andava con grande scialo a rendere pubblico omaggio al suo Principale, esposto sull' altar maggiore della chiesa, intanto che i soldati, schierati in piazza sotto la pioggia o sotto i colpi di sole, pur di far qualcosa, bestemmiavano tranquillamente il principale e il Ministro.
Quando poi, nel giorno successivo, la Gazzetta officiale di Firenze parlava del Granduca intervenuto a questa solennità, lo dipingeva sempre "circondato dall'amore de' suoi buoni sudditi" frase appetitosa, perché, per una certa analogia di suono, rammentava ai buoni sudditi l' immagine del bove arrosto circondato dalle sue patatine.
I fiorentini d' una volta erano appassionatissimi per le feste e per i divertimenti pubblici: ma dopo l' arrivo della capitale provvisoria, pensarono bene di prendere a nolo un po' di serietà posticcia; e se qualche volta avevano proprio voglia di ridere e di stare allegri, lo facevano in pelle in pelle, tanto da non svegliare la generosa bile de' loro nuovi ospiti, che per prosopopea teatrale e per burbanzosa severità di sopracciglio, potevano misurarsi coi migliori artisti drammatici della scuola di Morrocchesi e di Domeniconi. Che peccato! Quanti padri nobili e quanti tiranni da teatro diurno, rapiti senza pietà al palcoscenico, e seppelliti irreparabilmente nelle alte sfere politiche e governative!
Fra tutte le feste pubbliche fiorentine, la più bella e la più famosa era quella di San Giovanni.
Oramai sta scritto nei Calendari ecclesiastici e civili d'ogni lingua che San Giovanni Battista è il Santo patrono della città di Firenze; o almeno cosi se lo figurano i fiorentini, comecché il Battista non siasi ancora degnato di far conoscere officialmente se abbia accettato o no, il nobile e delicato ufficio.
Che cosa sono i Santi patroni? Stando alle cronache del Paradiso, i santi patroni farebbero presso il trono dell'Altissimo a pro de' loro protetti, quello che su per giù fanno i nostri deputati per i loro elettori, presso il governo centrale.
C' è peraltro una differenza.
I santi, per quel poco o per quel molto che fanno, si contentano di un vespro o di una messa cantata: mentre fra i deputati ce n' è qualcuno, che, oltre la messa e il vespro, gradisce volentieri anche una candela di cera fine. Mio Dio! Si sa bene che in questo mondo non c'è sacerdozio senza i piccoli incerti di sagrestia.
Nelle grandi feste del San Giovanni, i divertimenti più belli erano i fuochi artificiali sul ponte alla Carraia, e la corsa dei Cocchi e dei Fantini, sulla piazza di Santa Maria Novella.
Tutti i contadini dei dintorni e della provincia, per godersi bene lo spettacolo dei razzi e delle girandole, entravano in città alle prime ore della mattina, e non volendo perder tempo, pigliavano subito il loro posto lungo le spallette del fiume. E in tutta la giornata non si muovevano più di li. La sferza spietata del sole canicolare per dodici ore continue li scottava, li cuoceva, abbrustoliva; ma loro, duri!
Che cos'era a quei tempi la fede! e segnatamente la fede dei contadini nelle promesse gioie dei razzi e delle girandole a colori!
Venuta intanto la sera, quegli ostinati credenti, mezzi arrostiti e mezzi morti dal caldo, dal sole, e dalla sete, cadevano appisolati per terra e se la dormivano saporitamente, durante tutto lo spettacolo dei fuochi artificiali. Finito poi lo spettacolo, qualche volta si svegliavano; e dopo aver dato, sbadigliando, un'occhiata alle nuvole di fumo rimaste per aria, tutti contenti come pasque, si rimettevano in viaggio per tornare alle loro case lontane.

domenica 24 ottobre 2010

Autunno: tempo di zucca


Tipico ortaggio autunnale, la zucca è la bacca di una pianta che appartiene alla vastissima famiglia delle Cucurbitacee ed è originaria dell'America Centrale.

Di vari colori, forme e dimensioni , la zucca è molto allegra e decorativa e, intagliata a forma di faccia ghignante è legata alla notte di Halloween di cui è diventata il simbolo.



In cucina viene impiegata in varie preparazioni sia salate che dolci per via del suo sapore dolciastro e nella gastronomia mantovana e ferrarese è l'ingrediente principe dei famosi tortelli di zucca.
La polpa è ottima anche come semplice contorno, fatta a pezzetti e cotta a vapore per 25 minuti, oppure tagliata a fette e cotta al forno per 20 minuti a 200°.

Le specie solitamente utilizzate in cucina sono la Cucurbita maxima e la Cucurbita moschata dette "zucche invernali" perché si raccolgono in autunno e, grazie alla loro grossa buccia, si conservano a lungo anche durante l'inverno, purché poste in luogo buio, fresco e asciutto.

Dal punto di vista nutrizionale, la zucca è una vera e propria miniera di vitamine, soprattutto Vit. A e Vit. C ed è particolarmente ricca di sali minerali, quali il calcio e il sodio.
Grazie al suo limitato apporto calorico (18 Kcal/100 g.) e alle sue spiccate proprietà diuretiche e rinfrescanti è molto indicata nelle diete dimagranti.




CREMA DI ZUCCA CON ERBA CIPOLLINA

Per 4 persone:
500 gr di zucca già pulita,
500 gr di patate sbucciate,
mezzo litro di latte caldo, *
1 cucchiaio di erba cipollina tritata (o anche secca),
un pizzico di noce moscata,
sale q.b.

Tagliare la zucca a pezzetti e sbucciare le patate.
Cuocere a vapore zucca e patate per circa 25 minuti, poi ridurle in purè. Metterle in una casseruola ed aggiungere parte del latte, l’erba cipollina e la noce moscata. Regolare di sale, e fare cuocere a calore moderato per circa 20 minuti, mescolando con un cucchiaio di legno in modo da amalgamare bene tutti gli ingredienti e aggiungendo gradualmente altro latte caldo fino a raggiungere la densità desiderata.
Servire la crema calda con parmigiano grattugiato ed eventualmente accompagnata da crostini.

* La dose di latte è indicativa, secondo il gusto personale. Per una crema più liquida, aumentarne la quantità.



FAGOTTINI DOLCI DI ZUCCA

Per 4 persone:
gr. 500 di pasta sfoglia (anche surgelata),
gr. 500 zucca gialla sbucciata,
gr 100 uva sultanina,
gr 50 pinoli,
gr. 300 marmellata di albicocca,
1 tuorlo d’uovo,
gr. 150 zucchero,
2 chiodi di garofano

Tagliare a pezzettini la zucca gialla, poi farla cuocere insieme ai pinoli, alla marmellata, all’uvetta e ai chiodi di garofano per 5 minuti.
Ritagliare dei quadrati con la pasta sfoglia e riempirli con il composto tiepido, poi chiudere la pasta in modo da formare dei fagottini, a forma di caramella.
Spennellarli con tuorlo d'uovo sbattuto e spolverizzare con lo zucchero.
Infornare in forno preriscaldato a 200° per circa 20 minuti, fino a quando saranno dorati.



MARMELLATA DI ZUCCA

Ingredienti:
Kg. 1 di polpa di zucca,
g. 350 di zucchero,
g. 15 di cannella,
1 limone biologico,
1 bicchierino di liquore,
1 pizzico di noce moscata.

Occorre una bella zucca dalla polpa gialla e soda.
Togliere la scorza e i semi alla zucca, e tagliare la polpa a pezzetti, poi metterla in una pentola d’acciaio e aggiungere lo zucchero. Incoperchiare e lasciare macerare per tutta la notte in un luogo fresco (almeno 12 ore).
Trascorso il tempo di macerazione, mettere la pentola sul fuoco, con una retina spartifiamma, e aggiungere il succo e la scorza grattugiata del limone, la noce moscata e la cannella. Fare cuocere a fuoco dolce per circa un’ora, poi togliere dal fuoco, passare al setaccio e infine aggiungere il liquore mescolando bene.
Invasare immediatamente nei vasetti di vetro. Chiudere con i coperchi e capovolgere i vasetti poi, quando si saranno raffreddati, metterli in una pentola con acqua fredda che li ricopra completamente. Portare ad ebollizione e fateli bollire per 20-25 minuti, poi spegnete e fate raffreddare il tutto.
Asciugate i vasetti di marmellata e poneteli in un luogo fresco, buio e asciutto.



SEMI DI ZUCCA TOSTATI

Anche i semi della zucca, salati e tostati, sono ottimi, da sgranocchiare come passatempo.
Sono chiamati bruscolini o brustoline.

Innanzitutto occorre sciacquare i semi di zucca sotto l'acqua fredda e ripulirli bene dai residui della polpa. Questa operazione sarà più facile se avete rimosso i semi dalla zucca, prima che la polpa si asciughi.
Stendere bene i semi di zucca in un unico strato su un foglio di carta da forno.
Cospargere di sale e tostare in forno a 160 gradi per circa 25 minuti, rimescolando e controllando ogni 10 minuti.
Lasciarli raffreddare prima di consumarli.
Ovviamente si mangia solo l'interno, eliminando la buccia esterna.


venerdì 22 ottobre 2010

Hanno detto: sulla poesia



Nell'ultimo decennio ho preso parte a diversi laboratori di scrittura, e ricordo che il primo laboratorio di scrittura poetica che frequentai, aveva come sottotitolo:

"Poesia è scrivere con la musica delle parole"

una frase che non ho mai dimenticato e che sempre ho cercato di mettere in pratica nella mia scrittura in versi.


Calliope, Musa della poesia epica


Ma vediamo ora come definiscono la poesia alcuni famosi personaggi della letteratura:


✿ La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ne impiega troppo.
(Charles Bukowski)

✿ La poesia è la musica dell'anima.
(Voltaire)

✿ La poesia aggiunge vita alla vita. E' una vita al quadrato.
(Mario Luzi)

✿ La vera poesia può comunicare anche prima di essere capita.
(Thomas Stearns Eliot)

✿ Si può imparare più su come scrivere poesia da Dante che da qualunque poeta inglese.
(Thomas Stearns Eliot)

✿ Non riuscirò mai a far capire alla gente che la poesia è l'espressione di una passione che si accende.
(Lord Byron)

✿ Poesia è l'impossibile fatto possibile.
(Federico Garcia Lorca)

✿ La poesia si trova dappertutto, ma solo pochi la vedono.
(Lèon-Paul Fargue)

✿ Poesia è trovare il sorriso e la lacrima celati in tutte le cose.
(Giovanni Pascoli)

✿ Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo.
(Giovanni Pascoli)

✿ La poesia non cerca seguaci, cerca amanti.
(Federico Garcia Lorca)

✿ La pittura è poesia muta e la poesia è pittura parlante.
(Pablo Picasso)

✿ La vita reale è soltanto un riverbero dei sogni dei poeti.
(Franz Kafka)

✿ Il poeta è un mondo racchiuso in un uomo.
(Victor Hugo)

✿ La casa della poesia non avrà mai porte.
(Alda Merini)


E voi, come definireste la poesia? Oppure, quale di queste affermazioni condividete?

giovedì 21 ottobre 2010

I miei hobby: Fotografia



Ho sempre pensato che la fotografia sia l´unico modo che l´uomo possiede, per fermare l´attimo fuggente.
Per questo motivo, ma senza grosse pretese perchè non sono che una dilettante, per anni mi sono divertita a fissare i momenti indimenticabili dell´infanzia e dell´adolescenza dei miei figli.

Ora che i miei soggetti preferiti non sono più disponibili a lasciarsi immortalare, ho spostato la mia attenzione su altri soggetti: monumenti e paesaggi, ma anche piante e fiori, abbinando così l'hobby della fotografia ad un'altra delle mie passioni: la botanica.



Peonie
(fotografate al Parco Sigurtà a Valeggio sul Mincio)



Tulipani
(fotografati a Villa Taranto sul Lago Maggiore)



Rododendri
(fotografati all'Isola Bella sul Lago Maggiore)


Ma sono soprattutto le vecchie fotografie color seppia o in bianco e nero ad esercitare su di me una irresistibile attrazione.
Quando ancora viveva la mia nonna materna, passavo interi pomeriggi a spulciare vecchie fotografie di parenti ormai defunti, che lei conservava in una borsa di velluto ricamato, chiusa da una preziosa cerniera di tartaruga. E il tutto aveva un vago sentore di antico che mi affascinava.
Pose fatte in studio, di impettiti signori col colletto duro e i capelli impomatati, pupetti ignudi stesi a pancia in giù sul classico vello di pecora, soldatini dal baldanzoso piglio militaresco in posa per la foto da mandare a casa, donne giovani e meno giovani rigorosamente in gran toletta, intere famiglie coi genitori seduti al centro attorniati da nugoli di figli di ogni età.




L'accesso ad Internet mi ha poi fatto conoscere i grandi autori della fotografia, quelli noti a livello mondiale, come Steve McCurry, Edward Steichen, Ansel Adams, Tina Modotti, Paul Strand, Gerda Taro, etc. e di poterne ammirare, anche se solo sul Web, gli splendidi scatti.



The Tetons and the Snake River
(foto di Ansel Adams, 1942)

lunedì 18 ottobre 2010

Campagna Nastro Rosa 2010



Questo è il link alla
Campagna Nastro Rosa 2010


Come tante blogger hanno deciso di fare oggi, anch'io coloro di rosa il mio blog, aderendo alla XVII edizione della Campagna Nazionale Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno.

Occorre fare tutto il possibile per sradicare questa piaga, perché in tutto il mondo occidentale il cancro alla mammella è il primo tumore femminile per numero di casi e la sua incidenza è in costante aumento.

Sconfiggere la malattia è possibile nella stragrande maggioranza dei casi, grazie soprattutto alla prevenzione e all’anticipazione diagnostica.


Per tutte le donne:




per quelle che hanno cura di sè stesse aderendo regolarmente ai programmi di prevenzione,







per quelle che hanno avuto la sfortuna di ammalarsi di tumore al seno, ma grazie alla diagnosi precoce hanno potuto sconfiggerlo,






per quelle che stanno ancora combattendo contro il male, alle quali auguro con tutto il cuore di uscirne vittoriose,







per quelle che non sapevano di questa possibilità, ma grazie alla Campagna Nastro Rosa adesso sanno,







fiori rosa a profusione,
che coloreranno di rosa
questa pagina speciale del mio blog.




Fin dal 1989 io eseguo regolarmente una mammografia di controllo periodica: l'ultima l'ho effettuata nel mese scorso e proprio tre giorni orsono mi è arrivato il referto che mi ha per il momento tranquillizzata.
Però una mammografia con esito normale non esclude la possibilità di insorgenza di alterazioni nel periodo d'intervallo fra una mammografia e quella successiva, perciò il consiglio che viene dato nei Centri appositi è quello di continuare a controllarsi regolarmente il seno mediante autopalpazione, rivolgendosi immediatamente al medico curante se si dovesse notare qualcosa di insolito come noduli o alterazioni della pelle o dei capezzoli.


Quindi, ragazze, mai abbassare la guardia e ...
vogliamoci bene, per amor nostro e dei nostri cari.


domenica 17 ottobre 2010

Poetico autunno

Autunno, stagione che da sempre ha ispirato i poeti, per la ricchezza dei suoi colori, per la soffusa malinconia delle sue nebbie.




Silenzio d'autunno

Silenzio
d'autunno, raggiante.
Grave impenetrabile luminosità.
Profilo
d'un poco di mondo bruno
contro un poco di cielo terso.
Vene
cariche di un'ultima dolcezza.
Forse di sole eterno.
Silenzio
d'autunno, tremendo.

(Sibilla Aleramo)

- ° -



Mattino d'autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C'è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.

(Federico Garcia Lorca)

- ° -



Autunno

Il vento ti ha lasciata un'eco chiara,
nei sensi, delle cose ch'hai vedute
- confuse - il giorno. All'apparir del sonno
difenderti non sai: un crisantemo,
un lago tremulo e una esigua fila
d'alberi gialloverdi sotto il sole.

(Sandro Penna)

- ° -



Veder cadere le foglie

Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d'accordo
con gli uomini e con me stesso.

Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d'ippocastani.

(Nazim Hikmet)

- ° -



Nebbia

E guardai nella valle: era sparito
tutto: sommerso! Era un gran mare piano,
grigio, senz'onde, senza lidi, unito.

E c'era appena, qua e là, lo strano
vocìo di gridi piccoli e selvaggi:
uccelli sparsi per quel mondo vano.

E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenzìosi eremitaggi.

Ed un cane uggiolava senza fine.

(Giovanni Pascoli)

- ° -



Foglie gialle

Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate?
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?

(Carlo Alberto Salustri - Trilussa)

-°-


E' possibile trovare una più ampia raccolta di poesie sull'autunno nel mio sito

Tutte le immagini contenute in questo post sono state reperite nel Web.

venerdì 15 ottobre 2010

La staffetta dell'amicizia

Aderisco con piacere a questa "staffetta dell'amicizia" e ringrazio Rita B. del blog A Bozzolo, per avermi passato il testimone (ma trattandosi di una staffetta dell'amicizia, poteva forse Thelma non passarlo a Louise?).

Ideato come "un gioco per conoscerci meglio", come ogni gioco che si rispetti ha le sue regole, che sono le seguenti:
1)- creare un post inserendo il logo della staffetta;
2)- postare le 8 domande sotto indicate;
3)- rispondere alle stesse sul proprio blog;
4)- passare la staffetta ad altri 10 blog, linkandoli.

Queste le domande da riportare:

1- quando da piccoli vi veniva chiesto cosa volevate fare da grandi, cosa rispondevate?

2- quali erano i vostri cartoni animati preferiti?

3- quali erano i vostri giochi preferiti?

4- quale e' stato il vostro piu' bel compleanno e perche'?

5- quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?

6- quale e' stata la vostra prima passione sportiva o non?

7- quale e' stato il vostro primo idolo musicale?

8- quale e' stata la cosa piu' bella chiesta ( ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale, Gesu' Bambino, Santa Lucia?

Queste le mie risposte:

1- Per tutto il tempo delle elementari ho sognato di diventare maestra, forse perchè adoravo la mia maestra, dallo spiccato accento toscano. Era di San Gimignano e in paese la chiamavano "la toscanina".

2- Cartoni animati? e che cos'erano?

3- Tiro al bersaglio con arco e frecce costruiti da me. L'arco era fatto con un ramoscello flessibile di vincastro, legato con uno spago, le frecce con canne palustri. I bersagli erano le galline della nonna che becchettavano sull'aia.
Per fortuna avevo una pessima mira...

4- Tutti i miei compleanni sono stati belli perchè essendo nata il giorno di Capodanno nessuno mai se ne scordava.

5- Sognavo che da grande avrei comprato una enorme Cadillac scoperta, tutta rosa.

6- Mai praticato sport: la mia prima passione, che tuttora coltivo, è stata la passione per la lettura.

7- Il mitico Elvis Presley, che ancora amo ascoltare.

8- Durante la mia infanzia, dove vivevo io, l'unico "personaggio" che portava doni era la Befana, alla quale non si usava chiedere nulla, solo aspettare con ansia e curiosità. Ma essendo una vecchietta poverella mi portava solo caramelle, boeri, mandarini e arance.
Ai più monelli portava anche carbone, ma mica il carbone commestibile di adesso: era proprio carbone vero preso dal camino!


Non nominerò esplicitamente i 10 blog cui passare il testimone, perchè rischierei di citare blogger già citati, che ovviamente non raccoglierebbero più l'invito.
Preferisco invece invitare i blogger che passeranno di qui e che vogliono farlo, ad aderire spontaneamente alla "staffetta dell'amicizia", seguendo le regole citate sopra.


giovedì 14 ottobre 2010

La ragnatela



Qualche tempo fa, Nina Grioli appassionata di fotografia conosciuta sul Web, mi fece omaggio di questa sua bella immagine abbinata ai miei versi, che ripropongo qui.



LA RAGNATELA


Sul melo del giardino

esili filamenti

tesi fra ramo e ramo

a tessere l'agguato

mille perle di brina

stamane han catturato.



In un merletto lieve

di fili di cristallo

la trappola mortale

s'è mutata.



© Carla Castellani



Vi invito a visionare su Youtube alcune delle belle creazioni fotografiche di Nina.

martedì 12 ottobre 2010

Mail art da ... Bozzolo

Una graditissima ed emozionante sorpresa, l'arrivo di questa bellissima mail-art, il cui stile inconfondibile già rivela che ne è artefice la pittrice naif bozzolese/mantovana Mariarita Brunazzi.

Ed ecco a voi, in tutto il loro splendore,
"Thelma e Louise a Bozzolo"

Un grazie di cuore a Thelma, non solo perchè è una stupenda STUPENDISSIMA opera d'arte naif, ma per quello che rappresenta per noi, Thelma e Louise, e per la nostra lunga e salda amicizia virtuale.

Leggendo i commenti che ci siamo scambiate in giro nei vari blog, forse qualcuno si sarà chiesto perchè ci rivolgiamo l'una all'altra come Thelma e Louise, quando sia i nostri nomi reali che i nostri nickname sono tutt'altra cosa.

Beh questa è una storia che risale all'ormai lontano 2004 ... perchè è stato allora che Thelma e Louise si sono incontrate sulle strade del Web.
Forse sarebbe carino se vi raccontassimo com'è successo, ma sarebbe sicuramente più divertente se a farlo fosse Thelma stessa, con la sua inconfondibile verve.
Chissà se ne avrà voglia?




Grazie Thelma!

sabato 9 ottobre 2010

I proverbi di ottobre

Anche i proverbi di ottobre, almeno quelli che conosco io, che sono nata e cresciuta in campagna, coniugano vita agreste, date di calendario e metereologia.



✿ Quando viene ottobre bello, leva il vino dal mastello.

✿ Ottobre, il vino è nelle doghe (cioè nei barili).

✿ Ottobre: vino e cantina dalla sera alla mattina.

✿ Quando a ottobre piove e tuona l'invernata sarà buona.

✿ Ottobre è bello ma tieni pronto l'ombrello.

✿ Per San Francesco la nespola nel cesto. (4 ottobre)

✿ A Santa Reparata ogni oliva inoliata. (8 ottobre)

✿ Per Santa Teresa prepara la tesa (cioè il cappello). (15 ottobre)

✿ Da San Gallo ara il monte e semina la valle. (16 ottobre)

✿ Se piove il giorno di San Gallo, prove per quaranta giorni senza fallo.

✿ Molle o asciutto, per S. Luca si semina tutto. (18 ottobre)

✿ Per San Luca la castagna si pilucca.

✿ Per San Luca, cava la rapa e metti la zucca.

✿ Per San Simone il gallo si fa cappone. (28 ottobre)

✿ Per San Simone la nespola ripone.

martedì 5 ottobre 2010

I capanni da pesca


Foto Krilù

Elemento tipico del territorio emiliano-romagnolo, i capanni da pesca caratterizzano il paesaggio dei corsi d'acqua e delle zone vallive della fascia litoranea, con le loro grandi reti protese sull'acqua.

Padellone, bilancione, capanno, sono i termini con cui vengono definite queste strutture che sono, da centinaia d'anni, parte integrante della tradizione e della cultura popolare locale.



Foto Krilù

Sorti come rudimentali strutture di ricovero, costruite con canne palustri o assi di legno e finalizzate alla pesca e alla caccia in valle che da sempre hanno rappresentato uno strumento di sussistenza per la popolazione locale, i capanni si sono trasformati nel tempo (soprattutto a partire dagli anni '50) in luoghi di svago e convivialità. Ormai la pesca è solo un optional, anche perchè la pescosità di queste acque è andata negli anni sempre più calando, ma ciò che conta qui è l'aspetto socializzante, fatto di giornate trascorse a contatto con la natura, di affollate e allegre tavolate, di accanite partite a carte.



Foto Krilù

Le grandi reti a bilancia (bilancioni o padelloni) che un tempo venivano faticosamente issate tramite argani azionati a mano vengono ora sollevate con sistemi automatizzati e le fatiscenti strutture originarie sono state sostituite, nel tempo, da costruzioni in muratura dotate di ogni comfort; una sorta di seconde case in multiproprietà, perchè raramente il capanno da pesca ha un solo proprietario. I "capannisti", si alternano nell’utilizzo del padellone, secondo turni prestabiliti, ne condividono i costi di gestione e si occupano della sua manutenzione, ognuno secondo le proprie capacità e disponibilità.



Foto Krilù



In quanto elemento fortemente caratterizzante del paesaggio vallivo e costiero, già a partire dall'Ottocento, i capanni da pesca sono sovente presenti nelle opere pittoriche, per lo più di artisti locali.



xilografia di
Giannetto Malmerendi
(Faenza 1893 - Cesena 1968)



Leonida Brunetti
(Forlì 1896 – 1970)



Giuseppe Mazzetti
(Ravenna, 1896 - Roma, 1979)



Teodoro Orselli
(Ravenna 1901 - 1971)



Litografia di Giulio Ruffini



Litografia di Basigli



Le immagini che seguono sono di pittori contemporanei e sono state reperite nel Web.



Nominativo dell'autore non trovato



Archildo Babini



Silvana Brunetti



Marisa Faccani



Graziano Pompili



Mauro Ruggeri


Il Parco del Delta del Po (istituito con la legge Regionale del 2 luglio 1988 n. 27) ha un'estensione di circa 60.000 ettari.
A partire, a nord, dal corso del Po di Goro si sviluppa sino a comprendere tutto il Delta storico, le foci di alcuni fiumi appenninici quali il Reno, il Lamone, i Fiumi Uniti, il Savio, il Bevano, le zone umide salmastre site lungo la costa adriatica e nell’immediato entroterra quali la Sacca di Goro, le Valli di Comacchio, le Piallasse ravennati, le Saline di Cervia, le zone umide interne di acqua dolce delle Valli di Campotto, Bosco della Mesola e le pinete storiche di S. Vitale e Classe.