Il mondo? Cos’è il mondo? Forse quello che vedo fuori dalle finestre della mia grande casa, quando sbircio fra le tendine di pizzo, o forse quello racchiuso entro queste mura, dove sono entrata piccolissima e da dove non sono più uscita?
Il mio mondo: questo mio rifugio dorato, dove vivo coccolata e viziata e dal quale mi rifiuto di uscire, anche quando - raramente - trovo aperta la porta di casa. Ho paura della confusione che intravedo oltre le tendine: strane scatole in movimento che si inseguono o si avventano ruggendo le une contro le altre, con occhi di brace, rumori assordanti, odore pestilenziale.
No, no, molto meglio per me rifugiarmi nell’ovattata tranquillità del mio comodo cesto imbottito di piume, dove ogni tanto mi raggiunge la carezza di una morbida mano e una voce gentile che mi mormora sciocche tenerezze.
Cosa può volere di più una micetta come me?
Il mio mondo: questo mio rifugio dorato, dove vivo coccolata e viziata e dal quale mi rifiuto di uscire, anche quando - raramente - trovo aperta la porta di casa. Ho paura della confusione che intravedo oltre le tendine: strane scatole in movimento che si inseguono o si avventano ruggendo le une contro le altre, con occhi di brace, rumori assordanti, odore pestilenziale.
No, no, molto meglio per me rifugiarmi nell’ovattata tranquillità del mio comodo cesto imbottito di piume, dove ogni tanto mi raggiunge la carezza di una morbida mano e una voce gentile che mi mormora sciocche tenerezze.
Cosa può volere di più una micetta come me?