Nome botanico: Zizyphus jujuba Mill., Zizyphus sativa Gaertn., Zizyphus vulgaris Lam., Zizyphus zizyphus (L.) Karst
Famiglia: Rhamnaceae
Luogo d'origine: Asia. In Italia è presente fin dal tempo dei Romani.
Il giuggiolo è un alberello caducifoglio, dall'aspetto piuttosto contorto, con rami irregolari e spinosi, che può raggiungere un'altezza di 6-7 metri.
E' molto decorativo, oltre che per il fogliame lucente e la chioma leggera, anche per la copiosa produzione di lucidi frutti autunnali, commestibili.
E' pianta longeva e quindi ha una crescita molto lenta.
Vuole terreno fresco e fertile, ben letamato. Resiste al freddo nelle regioni a clima mite.
La sua propagazione avviene per divisione dei polloni di base, in inverno.
E' preferibile sistemare la pianta in posizione soleggiata e riparata dai venti.
E' molto decorativo, oltre che per il fogliame lucente e la chioma leggera, anche per la copiosa produzione di lucidi frutti autunnali, commestibili.
E' pianta longeva e quindi ha una crescita molto lenta.
Vuole terreno fresco e fertile, ben letamato. Resiste al freddo nelle regioni a clima mite.
La sua propagazione avviene per divisione dei polloni di base, in inverno.
E' preferibile sistemare la pianta in posizione soleggiata e riparata dai venti.
I fiori sono piccoli, giallastri e stellati e appaiono alle ascelle fogliari in radi gruppetti.
I frutti, chiamati giuggiole, sono drupe simili ad un' oliva con buccia lucente e marrone. Contengono un grosso nocciolo ed hanno una polpa di colore verde tenue, di sapore dolce e gradevolmente acidulo.
Se non vengono raccolte a maturazione, rimangono sulla pianta molto a lungo, cominciando a seccare senza cadere.
Ne esistono diverse varietà, anche a frutto rotondo o a frutto molto grosso.
Oltre che per il consumo fresco, le giuggiole possono venire utilizzate per marmellate, sciroppi, confetture, gelatine, canditi, dolci, bevande liquorose.
Questa pianta è ancora abbastanza diffusa nella mia Romagna, ma in passato non poteva assolutamente mancare nelle aie dei contadini dove di solito, veniva piantata proprio accanto al muro della casa.
Ricordo ancora le scorpacciate di giuggiole che facevo da bambina, raccolte direttamente dall'albero.
Ma ancora adesso ne sono molto golosa: come le ciliegie, una tira l'altra ... e non mi fermerei più. Le mie preferite sono quelle più morbide, quasi appassite, che sono dolcissime.
Se non vengono raccolte a maturazione, rimangono sulla pianta molto a lungo, cominciando a seccare senza cadere.
Ne esistono diverse varietà, anche a frutto rotondo o a frutto molto grosso.
Oltre che per il consumo fresco, le giuggiole possono venire utilizzate per marmellate, sciroppi, confetture, gelatine, canditi, dolci, bevande liquorose.
Questa pianta è ancora abbastanza diffusa nella mia Romagna, ma in passato non poteva assolutamente mancare nelle aie dei contadini dove di solito, veniva piantata proprio accanto al muro della casa.
Ricordo ancora le scorpacciate di giuggiole che facevo da bambina, raccolte direttamente dall'albero.
Ma ancora adesso ne sono molto golosa: come le ciliegie, una tira l'altra ... e non mi fermerei più. Le mie preferite sono quelle più morbide, quasi appassite, che sono dolcissime.
Avrete certamente sentito il termine d'uso comune "andare in brodo di giuggiole", quale sinonimo di "gongolare di gioia".
Ma, vi siete mai chiesti da cosa deriva?
Il brodo di giuggiole è un antico liquore, una specie di sciroppo liquoroso molto dolce, a base di giuggiole, che le famiglie contadine di un tempo riservavano ad occasioni speciali.
La ricetta per il brodo di giuggiole, oltre all'ingrediente principale, che sono le giuggiole mature ma leggermente appassite, prevede anche mele cotogne, uva bianca e scorza di limone.
Su Internet si trovano varie ricette, che però sono diverse fra di loro perciò, non conoscendo la ricetta originale e non avendone mai sperimentata alcuna, evito di riportarle qui.
Ma, vi siete mai chiesti da cosa deriva?
Il brodo di giuggiole è un antico liquore, una specie di sciroppo liquoroso molto dolce, a base di giuggiole, che le famiglie contadine di un tempo riservavano ad occasioni speciali.
La ricetta per il brodo di giuggiole, oltre all'ingrediente principale, che sono le giuggiole mature ma leggermente appassite, prevede anche mele cotogne, uva bianca e scorza di limone.
Su Internet si trovano varie ricette, che però sono diverse fra di loro perciò, non conoscendo la ricetta originale e non avendone mai sperimentata alcuna, evito di riportarle qui.
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Tutte le fotografie presenti in questo post sono state reperite nel Web e sono di proprietà dei loro autori.
E' la prima volta che vedo le giuggiole! Buona domenica, Arianna
RispondiEliminaSai Arianna, che non sei la prima persona a dirmelo?
RispondiEliminaHo infatti riscontrato che le giuggiole non sono molto conosciute, nonostante si tratti di un tipo di frutta autoctona. Forse conosciamo meglio la frutta esotica?
Ciao!
sei sempre piacevolmente sorprendente. Krilù mi farebbe piacere ritrovarti nel mio nuovo blog dedicato alle mie momorie, c'è un premio per tutti i miei lettori. bacino ciao!!!!
RispondiEliminaMa le sai sempre tutte tu Krilu'!!!
RispondiEliminaHo sentito parlare delle giuggiole, ma come spesso succede non ho mai approfondito.
Ecco fatto..ora lo hai fatto tu per me!
ciaoo cara Kri..a presto.
Ogni volta con una novità.Io le ho provate e sono davvero buoneeeeeeeee
RispondiEliminaUn bacio fede :)
Sei già proiettata nella prossima stagione?
RispondiEliminaTi invito sul mio blog dei premi.
E tu sei sempre molto carina Graziella.
RispondiEliminaScusa la mia disattenzione ma mi ero lasciata sfuggire la nascita di questo tuo secondo blog.
Ha fatto bene ad avvertirmi. Arrivoooo...
Kiss.
Vuoi dire che pur conoscendole non le hai mai assaggiate, Carla?
RispondiEliminaUna lacuna che devi colmare, poi, magari non ti piacciono ... eheh
Evviva Fede, almeno c'è qualcuno che le ha assaggiate!! ahah
RispondiEliminaBacio ricambiato.
Si Stella, o meglio, sono proiettata verso una scorpacciata di giuggiole. :D
RispondiEliminaGrazie dell'invito: arrivoooo!
Ciao caraaaaaa!!!
RispondiEliminaLe "giuggiole"?
MAI sentite...ma conosco il proverbio..."andare in brodo di giuggiole"!!;o)
Gra"ssssssss"ie delle spiegazioni!
Ciau"s". NI
Ciao Louise! Io ai tempi bozzolesi andavo a comprarle con una mia compagna di scorribande,dal fruttivendolo e ce le mangiavamo passeggiando per le vie e chiacchierando di cose lievi! Ne ho un bellissimo ricordo! Baci tua Thelma
RispondiEliminaGIà...mai assaggiate!
RispondiEliminaSono perdonabile?
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Kri..scusa se ti scrivo qui, ma ho l'impressione che le mail non ti arrivino !?
Sono ferma con la tua personale. Ho memorizzato solo due pagine...e poi ho necessità di una risposta...
Bacio ciaooo
Ciao NI, sono strabiliata eheh eccone un'altra che non conosce le giuggiole ... non credevo davvero che fossero tanto rare.
RispondiEliminaAllora sono contenta di averne propagato la conoscenza.
Ciaoooooo
Evviva! Se Louise conosce le giuggiole, poteva Thelma non conoscerle?
RispondiEliminaBuonanotte piccina.
Non sai che ti sei persa, Carla. Poi magari va a finire che quando le assaggerai neanche ti piaceranno... :D
RispondiEliminaPer la mail, hai ragione, non l'avevo proprio ricevuta. Ma quella successiva si, e ti ho pure risposto.
Buonanotte Carletta.
Come mi piacciono le giuggiole!!!Ne faccio delle scorpacciate!!! ma non conoscevo tutte queste notizie, molto interessanti!!!
RispondiEliminaCiao Alessandra. Essendo tu romagnola come me, mi sarei ... scandalizzata (?!?!) se mi avessi detto di non conoscerle!!!! Sono contenta comunque di averti fornito notizie inedite.
RispondiEliminaA presto.
Mi ricordano l'infanzia dalla nonna. Tramite il G.A.S. di cui faccio parte ne riceverò 10 chili giusto venerdì prossimo...CHE BUONE!!
RispondiEliminaCiao Sandra, allora buona scorpacciata di giuggiole!!!
RispondiEliminami piacciono da impazzire,meno male che ho 2 amiche che possiedono questi alberelli.sono piccoli ma fanno frutti in quantità.non ho capito cosa sono i polloni di base scusa l'ignoranza,mi vuoi aiutare così lo metto anche nel mio giardino.grazie
RispondiEliminaCiao Cristina e benvenuta.
RispondiEliminaIl giuggiolo è una pianta molto pollonifera, cioè alla base del tronco emette tanti piccoli rametti (i polloni di base, appunto).
Per la sua propagazione, a novembre si scelgono i polloni basali più vigorosi, cercando di prelevarli con una parte del loro apparato radicale; si piantano in vaso e solo quando sono ben radicati si mettono a dimora nel terreno, scegliendo possibilmente una zona riparata.
In un vivaio o garden ben forniti puoi anche trovare le pianticelle già pronte per essere messe a dimora.
Ciao!
ti ringrazio krilù,proverò a fare quello che mi hai detto.se non dovesse riuscire la cosa la comprerò.però vuoi mettere farlo io e vederla crescere con la conntentezza di esserci riuscita e comprarla già radicata?incrocia le dita.ciao e grazie
RispondiEliminala perfezione da te è sempre di casa. brava KRILù, complimenti.
RispondiEliminaMaurizio
Ciao!!ho letto ora la tua inserzione e l'ho trovata davvero utile!!stavo cercando il nome di questo frutto in italiano, perchè io ho origini albanesi e là è molto diffuso con il nome di "kimca" oppure "ide" ;) mi piace moltissimo, ma non riesco maia mangiarlo qnd vado giù a trovare i miei nonni, perchè al solito vado ad agosto!! A milano non li trovo però!! :(
RispondiEliminaCiao Mariza e benvenuta nel mio blog. Lieta di esserti stata utile e torna quando vuoi.
RispondiEliminaMolto gentile Maurizio. Anche se con un ritardo spaventoso, causa vicissitudini varie che fino ad oggi mi hanno vista poco presente sul blog, desidero ringraziarti per il tuo gradito commento.
RispondiEliminaNoi in Albania li usiamo sono buonissime
RispondiElimina