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venerdì 14 maggio 2010

Che animale sei? Storia di una pennuta

Consigliatomi da un'amica, ecco un delizioso libro per ragazzi (ma non solo). Una storia tenera, buffa, dolcissima, che ho letto con vero piacere.
L'autrice narra, utilizzando la formula della favola (animali con caratteri umani come protagonisti e intento educativo e morale), la scoperta di sè attraverso gli incontri con gli altri.



Titolo:
CHE ANIMALE SEI?
Storia di una pennuta

Autore: Paola Mastrocola
Disegni: Franco Matticchio
Editore: Ugo Guanda
Anno: 2005



Trama:
Quando uno nasce, non sa chi è. E se non c'è nessuno che glielo dice, la vita diventa una bella complicazione. Lei, per esempio, non sapeva chi era, perchè quando era nata, la notte di Natale, rotolando giù dal camion di Jack il Camionista, si era ritrovata completamente sola e aveva scambiato per sua madre una pantofola di pelo. Una calda pantofola accogliente, dentro la quale si era accoccolata sognando di non essere ancora nata. In fondo, era contenta di avere questa mamma. E tutto sarebbe rimasto per sempre così, se non avesse avuto il desiderio di conoscere il mondo e sulla sua strada non avesse continuamente incontrato qualcuno che le chiedeva: "Che animale sei?" "Una pantofola" aveva risposto a George Castor e lui l'aveva guardata stupefatto. "Un castoro" aveva detto a Poltron Stel e lui aveva preso a volteggiarle intorno nel suo mantello nero. Finché un giorno, dopo tanti incontri e tante avventure, si ritrovò alla scuola della maestra Tolmer, che aveva una profonda convinzione, e cioè che tutto a questo mondo passa, anche le domande. E lì scoprì la verità. Fine della storia? Neanche per sogno. Perchè sapere chi siamo è bello, è un pensiero che ci dà sollievo. Ma nel nostro mondo, una volta entrati, non è detto che ci sentiamo davvero bene. Occorre molta immaginazione, e qualche buon amico, e magari un Lupo Solitario che si innamora di te ...




7 commenti:

  1. Se la mia Elsa fosse più grande correrei a comprarglielo.Ciao Krilù un abbraccio

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  2. Potrai sempre comprarglielo quando sarà più grande, oppure leggerglielo tu stessa, come fosse una favola.
    Ti auguro una serena notte Graziella.

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  3. io non ho nipoti...ma me lo terrò a mente...chissà...:-)
    Kri..incomincia a pensare per la tua vetrina sul blog...c'è tempo...ma il tempo passa veloce.

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  4. il libro sicuramente pensato per lettori giovani e per mamme lo trovo interessantissimo e sarà una mia prossima compera appena posso essere più libera da impegni!
    Mi sembra di ottima metafora adatto a un pubblico anche adulto che ha voglia di fare un tuffo in racconti con filosofia semplicemente utile!!! Per accompagnarci nell'infante che è dentro di noi spesso soffocato...per questo ci sorprendiamo poco ...siamo troppo presi troppo indaffarati!!! Ciao simpaticissima

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  5. Neemmeno io ho nipoti, Carletta, però l'ho letto per mio piacere. E quando l'ho riportato indietro in Biblioteca, ho preso un altro libro della Mastrocola: "La gallina volante".
    Parbleu ... che io sia regredita ai tempi dell'infanzia? ahahah

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  6. Ciao Bruna, se avrai occasione di leggerlo sono certa che lo troverai lieve e ... tenero.

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  7. Anche io ho letto questo libro e mi è piaciuto molto, anche se in un alcuni pezzi molto noioso.. solo che non ho potuto leggere la fine del libro per vari motivi.. qualcuno potrebbe spiegarmela?

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Vi prego di scusarmi se non sempre riuscirò a rispondervi e Vi ringrazio fin d'ora per la gradita visita e per i commenti che vorrete eventualmente lasciarmi.