Un romanzo di formazione che mi ha proiettata nel passato, nel mio passato, perché è proprio nel tempo e nei luoghi di cui parla il romanzo che io ho vissuto la mia adolescenza. E di personaggi "ruspanti" e un po' bislacchi, simili a quelli raccontati in questo romanzo, e di momenti di vita paesana che oggi potrebbero apparire alquanto improbabili, io ne ho incontrati e vissuti per davvero.
Sarà per questo che l'ultimo romanzo di Eraldo Baldini mi è tanto piaciuto?
Un racconto che per la maggior parte del libro fa sorridere e perfino ridere ma che, verso la fine, sfocia nel dramma.
Sarà per questo che l'ultimo romanzo di Eraldo Baldini mi è tanto piaciuto?
Un racconto che per la maggior parte del libro fa sorridere e perfino ridere ma che, verso la fine, sfocia nel dramma.
Titolo:
L'uomo nero e la bicicletta blu
Autore:
Eraldo Baldini
Editore:
Einaudi - Stile Libero Big
anno 2011
Trama:
La storia, raccontata in prima persona da Gigi, un ragazzino di dieci anni, si dipana nella Romagna ancora povera dei primi anni '60. Gigi ha un sogno: la lucente bicicletta blu con le finiture cromate, che lo tenta da una vetrina. E per racimolare i soldi necessari all'acquisto dell'oggetto dei suoi desideri si inventa mille lavori, impelagandosi nelle più astruse avventure e disavventure.
Con questo romanzo Baldini ci conduce in un mondo rurale affollato di figure comiche, di personaggi talvolta sgangherati, di campioni di una secolare civiltà contadina, rimasta sempre uguale a sé stessa, che comincia appena ad avvertire le scosse del mondo moderno, con le prime missioni spaziali, la televisione e il cinema in technicolor: il Morto, dato per defunto dopo l'alluvione e, anche se ricomparso, sempre ufficialmente morto; la Rospa, decollata sulla rampa d'ingresso di casa a seguito di un'esplosione e atterrata sul tetto del pollaio, a bordo della sua sedia a rotelle. La Tugnina, che in ogni fiaba che racconta, perfino in quella di Cenerentola, ci infila l'Uomo Nero, che alla fine si mangia tutti.
Finché l'arrivo in paese di Allegra, bella e così diversa, perché appartenente ad un ceto sociale più elevato, gli farà conoscere i primi palpiti del cuore.
Ma a Gigi, che ha il dono di trasfigurare il mondo con le sue storie, a Gigi che si nutre di astuzie in un mondo crudo e insieme pieno di magia, toccherà in sorte di capire che l'Uomo Nero non esiste solo nelle fiabe.
La storia, raccontata in prima persona da Gigi, un ragazzino di dieci anni, si dipana nella Romagna ancora povera dei primi anni '60. Gigi ha un sogno: la lucente bicicletta blu con le finiture cromate, che lo tenta da una vetrina. E per racimolare i soldi necessari all'acquisto dell'oggetto dei suoi desideri si inventa mille lavori, impelagandosi nelle più astruse avventure e disavventure.
Con questo romanzo Baldini ci conduce in un mondo rurale affollato di figure comiche, di personaggi talvolta sgangherati, di campioni di una secolare civiltà contadina, rimasta sempre uguale a sé stessa, che comincia appena ad avvertire le scosse del mondo moderno, con le prime missioni spaziali, la televisione e il cinema in technicolor: il Morto, dato per defunto dopo l'alluvione e, anche se ricomparso, sempre ufficialmente morto; la Rospa, decollata sulla rampa d'ingresso di casa a seguito di un'esplosione e atterrata sul tetto del pollaio, a bordo della sua sedia a rotelle. La Tugnina, che in ogni fiaba che racconta, perfino in quella di Cenerentola, ci infila l'Uomo Nero, che alla fine si mangia tutti.
Finché l'arrivo in paese di Allegra, bella e così diversa, perché appartenente ad un ceto sociale più elevato, gli farà conoscere i primi palpiti del cuore.
Ma a Gigi, che ha il dono di trasfigurare il mondo con le sue storie, a Gigi che si nutre di astuzie in un mondo crudo e insieme pieno di magia, toccherà in sorte di capire che l'Uomo Nero non esiste solo nelle fiabe.
L'Autore:
Eraldo Baldini, studioso di Antropologia Culturale ed Etnografia, ha esordito scrivendo diversi saggi in quei campi specifici. All'inizio degli anni '90, coniugando queste sue conoscenze antropologiche con il gusto della narrativa si è poi dedicato alla scrittura di racconti horror ispirati alle leggende e superstizioni locali: è di lì che è iniziata la sua carriera di scrittore il cui stile noir è stato definito "gotico rurale". Fino a quest'ultimo romanzo dove il male non ha nulla di sovrannaturale o di arcaico ma è il male fine a sé stesso, quel male che quasi quotidianamente incontriamo nelle pagine dei giornali.
Oggi Eraldo Baldini è non solo romanziere affermato in Italia e all’estero, ma anche sceneggiatore, autore teatrale e organizzatore di eventi culturali.
Eraldo Baldini, studioso di Antropologia Culturale ed Etnografia, ha esordito scrivendo diversi saggi in quei campi specifici. All'inizio degli anni '90, coniugando queste sue conoscenze antropologiche con il gusto della narrativa si è poi dedicato alla scrittura di racconti horror ispirati alle leggende e superstizioni locali: è di lì che è iniziata la sua carriera di scrittore il cui stile noir è stato definito "gotico rurale". Fino a quest'ultimo romanzo dove il male non ha nulla di sovrannaturale o di arcaico ma è il male fine a sé stesso, quel male che quasi quotidianamente incontriamo nelle pagine dei giornali.
Oggi Eraldo Baldini è non solo romanziere affermato in Italia e all’estero, ma anche sceneggiatore, autore teatrale e organizzatore di eventi culturali.
dev'essere interessante.....ed è sicuro:l'uomo nero non esiste solo nelle fiabe,ma nella realtà ha tante forme.
RispondiEliminabuona serata
Conosco gli scritti di Baldini, lo aspetterò in biblioteca a san miniato dove già ci sono i libri di Baldini Appena lo vedrò nella bacheca delle novità lo leggerò. Stamattina ho preso il libro di Corona.
RispondiEliminaOttima recensione del libro, Krilù.
RispondiEliminaTi abbraccio forte forte.
Krilu..un ottimo consiglio. grazie.
RispondiEliminaCiao Krilù con queste poche parole di questo libro mi hai portato in quel mondo di vita campagnola che adoro.
RispondiEliminami hai invogliato a cercarlo,un abbraccio
RispondiEliminaDa quello che scrivi, è un libro da non perdere. Immagino l'atmosfera nella quale navighi leggendolo e mi piace moltissimo.
RispondiEliminaDeve proprio essere un possente, intenso racconto di "Com'eravamo" dalle tue parti, con palesi tonalità riscontrabili anche nel resto del Paese.
RispondiEliminainteressante ..grazie!
RispondiEliminaGio'
http://remenberphoto.blogspot.com/
Wow!!!! molto interessante!
RispondiEliminaciao, buona settimana!
E'ambientato in un mondo che in qualche misura mi appartiene.
RispondiEliminaLo leggerò.