Entra anche tu NEL MONDO DI KRILU',
un viaggio nel mio mondo che potrai continuare visitando anche
il mio sito

sabato 26 gennaio 2013

27 Gennaio: Giornata della Memoria


Il 27 gennaio 1945 veniva liberato dalle truppe alleate, il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz, situato nei pressi della cittadina polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz).
Nel 1979 quel che resta di quel famigerato luogo è stato proclamato dall'UNESCO "patrimonio dell'umanità", tragico monumento a perenne ricordo della follia umana..

Della Giornata della Memoria ho già parlato diffusamente qui e qui ma anche quest'anno non posso non ricordare l'Olocausto e lo farò tramite questi angoscianti versi, con cui Salvatore Quasimodo, ad alcuni anni dala liberazione di Auschwitz,  ne rievocava tutto l'orrore.


AUSCHWITZ

Laggiù, ad Auschwitz, lontano dalla Vistola,
amore, lungo la pianura nordica,
in un campo di morte: fredda, funebre,
la pioggia sulla ruggine dei pali
e i grovigli di ferro dei recinti:
e non albero o uccelli nell’aria grigia
o su dal nostro pensiero, ma inerzia
e dolore che la memoria lascia
al suo silenzio senza ironia o ira.

Tu non vuoi elegie, idilli: solo
ragioni della nostra sorte, qui,
tu, tenera ai contrasti della mente,
incerta a una presenza
chiara della vita. E la vita è qui,
in ogni no che pare una certezza:
qui udremo piangere l’angelo il mostro
le nostre ore future
battere l’al di là, che è qui, in eterno
e in movimento, non in un’immagine
di sogni, di possibile pietà
E qui le metamorfosi, qui i miti.
Senza nome di simboli o d’un dio,
sono cronaca, luoghi della terra,
sono Auschwitz, amore. Come subito
si mutò in fumo d’ombra
il caro corpo d’Alfeo e d’Aretusa!

Da quell’inferno aperto da una scritta
bianca: "Il lavoro vi renderà liberi"
uscì continuo il fumo
di migliaia di donne spinte fuori
all’alba dai canili contro il muro
del tiro a segno o soffocate urlando
misericordia all’acqua con la bocca
di scheletro sotto le docce a gas.
Le troverai tu, soldato, nella tua
storia in forme di fiumi, d’animali,
o sei tu pure cenere d’Auschwitz,
medaglia di silenzio?
Restano lunghe trecce chiuse in urne
di vetro ancora strette da amuleti
e ombre infinite di piccole scarpe
e di sciarpe d’ebrei: sono reliquie
d’un tempo di saggezza, di sapienza
dell’uomo che si fa misura d’armi,
sono i miti, le nostre metamorfosi.

Sulle distese dove amore e pianto
marcirono e pietà, sotto la pioggia,
laggiù, batteva un no dentro di noi,
un no alla morte, morta ad Auschwitz,
per non ripetere, da quella buca
di cenere, la morte.


(Salvatore Quasimodo)

 (da Il falso e vero verde, 1954)


14 commenti:

  1. Bel post per non dimenticare......il male è sempre in agguato,bisognerebbe sempre parlarne per far capire dove può arrivare la malvagità umana e per far si che non accada più...
    Buona domenica.

    RispondiElimina
  2. anche nelle parole di Quasimodo c'è tutto l'orrore di questa immane strage di innocenti
    ti abbraccio

    RispondiElimina
  3. Grazia, Carla: non conoscevo questa poesia nonostante ami molto Quasimodo. Non dimentichiamo, ma non dimentichiamo nemmeno le tragedie avvenute nel passato e che avvengono tutt'oggi per colpa delle guerre...

    RispondiElimina
  4. Sono passata per un abbraccio e per condividere con te questa giornata del ricordo.
    Grazie Krilù
    Rita

    RispondiElimina
  5. Non si può e non si devono dimenticare quegli orrori...

    Abbraccio Kry.

    RispondiElimina
  6. una giornata molto importante!!!! ottima scelta la poesia di Quasimodo.
    Ciao, buona settimana

    RispondiElimina
  7. "Se comprendere è impossibile,
    conoscere è necessario"
    Primo Levi

    RispondiElimina
  8. Per non dimenticare mai,grazie per questo post.
    Buona serata cara Krilù.

    RispondiElimina
  9. Versi tristi che è bene rileggere. Un caro saluto.

    RispondiElimina
  10. Doveroso il ricordo. Di questi tempi e sempre:soffia un'aria strana e gli orrori contro l'essere umano non sono certo solo un ricordo in tante parti del mondo.

    RispondiElimina
  11. Carissima Carla,
    molti anni fa sono stata a visitare il campo di concetramento di Auschwitz, ho visto quel che resta, le baracche, le camere a gas, ma quello che più mi è rimasto impresso sono stati quei contenitori pieni di capelli, di occhiali, di protesi.
    Non si accontentavano di uccidere e torturare, fare esperimenti, dovevano sfruttare tutto di quei poveri esseri umani.
    Ti ringrazio per aver lasciato il tuo commento, spero di sentirti presto.
    Un grande abbraccio,
    Marina

    RispondiElimina
  12. Questi campi orrendi avrebbero voluto distruggere l'uomo nella sua dignità ,ma non ci sono risciti per merito di tante eroiche creature che sono morte con dignità.Buona notte

    RispondiElimina
  13. Mai dimenticare simili atrocità.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  14. Franz, Gabe, Lella, Rita, Gianna, Marina Salomone, Valerio, Achab, Erika, Sandra, Marina Spada, Cettina, Cavaliere,
    anche se con un vergognoso ritardo voglio e devo ringraziarvi per la condivisione di un comune sentire, su questo post.

    RispondiElimina

Vi prego di scusarmi se non sempre riuscirò a rispondervi e Vi ringrazio fin d'ora per la gradita visita e per i commenti che vorrete eventualmente lasciarmi.