Imponenti cattedrali verdi con tronchi altissimi protesi verso il cielo e spesso così fitti che la luce a fatica si fa strada fra i loro rami. Così appaiono allo sguardo ammirato del visitatore le millenarie foreste del Casentino, giunte integre fino ai giorni nostri grazie alla cura che di esse ebbero i monaci che per secoli, fin dal 1012, furono custodi e oculati gestori di questo immenso patrimonio naturale.
Il "Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Falterona e Campigna" copre un'area di circa 36.000 ettari, equamente suddivisa tra Romagna e Toscana, interessando le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze.
Attraversato da una rete sentieristica di circa 600 Km, percorribili a piedi, in mountain-bike o a cavallo ed in inverno con le racchette e gli sci da escursionismo, il Parco, eccelle dal punto di vista naturalistico come una delle aree forestali più pregiate d'Europa, il cui cuore è costituito dalle Foreste Demaniali Casentinesi, all'interno delle quali si trova la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, istituita nel 1959, luogo incantato il cui accesso è precluso a chiunque se non per motivi di studio e ricerca e dove la natura è oggi quanto di più simile alla selva originaria.
Il territorio del Parco, per l'elevata estensione boscata e la scarsa densità antropica, è contraddistinto da una grande ricchezza e varietà faunistica tra cui spicca la più importante popolazione di lupi dell'Appennino settentrionale, nonché cinque specie di ungulati (cinghiali, caprioli, daini, cervi e mufloni).
Vi sono state inoltre censite 97 specie di avifauna nidificante, 13 specie di anfibi e 12 specie di rettili, oltre ad una ricchissima entomofauna che nel legno morto dell'ambiente forestale trova riparo e sostentamento.
Vi sono state inoltre censite 97 specie di avifauna nidificante, 13 specie di anfibi e 12 specie di rettili, oltre ad una ricchissima entomofauna che nel legno morto dell'ambiente forestale trova riparo e sostentamento.
Tra le imponenti essenze arboree che ammantano questi pendii prevalgono il castagno, il faggio e l' abete bianco. Vi si trovano altresì, a seconda dell'altitudine, l' acero di monte, il carpino nero, il frassino, l'olmo, il tiglio, l'orniello, il cerro, la roverella, solo per citarne alcune.
Sono oltre mille le specie erbacee finora censite nel territorio del Parco.
Situato nel cuore dell'abitato, a Badia Prataglia, si trova l' "alboreto Siemoni", istituito nell' 800 dall'ingegnere forestale Carlo Siemoni. Chiamato nel 1837 dal Granduca Leopoldo II di Lorena per risollevare le sorti delle foreste del Casentino, Karl Siemon fece piantare ed acclimatare in questo parco-giardino diverse specie di essenze arboree esotiche e ancora oggi alcuni di questi secolari esemplari sono lì a ricordare l'opera dell'ingegnere boemo.
Accoglienti radure, sentieri che s'addentrano nei boschi, corsi d' acqua che scendono a balzi sulle affioranti rocce di arenaria a testimonianza della presenza di un antico fondo marino.
Ma non è solo la natura a rendere pregevole il territorio delle Foreste Casentinesi: i centri abitati compresi nella sua area sono ricchi di storia e di testimonianze artistiche ed architettoniche. Oltre a Pievi e Castelli vi si trovano anche due poli di grande importanza spirituale: il Santuario della Verna, dove San Francesco nel 1224 ricevette le Stimmate, e il complesso monastico di Camaldoli con il Sacro Eremo che, fondato da San Romualdo nel 1012, celebra quest'anno il suo Millenario.
Ma di questo vi ho già parlato nel precedente post.
Ma di questo vi ho già parlato nel precedente post.
Splendido Appennino!
RispondiEliminaLo hai goduto proprio questo bellissimo angolo dell'Appennino e noi lo godiamo con te. ciaoo Kri
RispondiEliminaARRIVARE IN CIMA A POGGIO SCALI ED ESSERE ATTORNIATI DA CENTINAIA DI FARFALLE. O DA MONTE FALCO VEDERE LE EVOLUZIONI DI UN'ACQUILA SU' IN ALTO E SOTTO UN MONDO FANTASTICO. GRAZIE CRILU'PER AVERMELO RICORDATO.
RispondiEliminaNon sono mai stata in questi magnifici luoghi, grazie per le belle foto e le spiegazioni, chissà che un giorno non riesca a visitarli anch'io!! Buon Ferragosto!
RispondiEliminaCarmen
meraviglioso reportage!!! Alla Verna ero già decisa ad andare nella prossima primavera per visitare l'antica farmacia dei frati ma, tutto sommato, ora mi attira fare un periodo di diversi giorni per godere maggiormente di questo parco naturale!!! Ben tornata!!!
RispondiEliminastupendo il post, amo andare per sentieri nel parco delle foreste Casantinesi ...tanta pace , bellezza e natura !!!
RispondiEliminaciao..che belle foto e bella la descrizione... non conosco il luogo ma è stupendo...ciao..luigina
RispondiEliminabuon ferragosto.
La natura è sempre incantevole! Buon ferragosto Carla!
RispondiEliminabellissime foto,hai il click perfetto.
RispondiEliminadev'essere un'incanto questo luogo.
Buon ferragosto
Dei posti magnifici e l'imponenza di questi giganti verdi è uno spettacolo.
RispondiEliminaBuon Ferragosto, cara Krilù!
le tue foto mi fanno pensare ad una favola per ragazzi da inventare... il titolo già lo so! Ti aspetto da me.
RispondiEliminaHo già voglia di partire!
RispondiEliminaSembra una foresta incantata! Che pace deve esserci lì!
RispondiEliminaChe belli questi posti. Per me sono anche ricordi di passeggiate sia da ragazzina che da più grande. Con i genitori e poi con le amiche. In questa zona ci sono posti incantevoli e da lasciare senza parole.
RispondiElimina