Il 5 luglio 1946 lo stilista francese Louis Réard lancia a Parigi presso la "Piscine Molitor" un nuovo e audace costume da bagno femminile composto da due pezzi assai succinti: il bikini.
Non trovando nessuna modella parigina disponibile a sfilare con il provocante indumento, Louis Réard per la presentazione del suo modello è costretto a ingaggiare una ballerina/spogliarellista del Casino de Paris, la diciannovenne Micheline Bernardini.
In dubbio sul nome da attribuire alla sua "esplosiva" creazione lo stilista si ispira ai test nucleari americani in corso in quei giorni nell'atollo di Bikini.
In men che non si dica la sensazionale moda si diffonde sui litorali del Mediterraneo. Per qualche tempo Spagna e Italia proibiscono l'utilizzo di questo scandaloso costume da bagno sulle pubbliche spiagge.
Benché io fossi ancora piccola, ricordo bene che negli anni '50, sulla spiaggia di Rimini, esuberanti bellezze dalle forme generose e dai costumi succinti erano a rischio d'ammenda da parte di zelanti Vigili preposti a pattugliare la spiaggia misurando i centimetri di pelle scoperta. Una legge, infatti, vietava di mostrare l’ombelico perché la sua vista offendeva il comune senso del pudore.
In dubbio sul nome da attribuire alla sua "esplosiva" creazione lo stilista si ispira ai test nucleari americani in corso in quei giorni nell'atollo di Bikini.
In men che non si dica la sensazionale moda si diffonde sui litorali del Mediterraneo. Per qualche tempo Spagna e Italia proibiscono l'utilizzo di questo scandaloso costume da bagno sulle pubbliche spiagge.
Benché io fossi ancora piccola, ricordo bene che negli anni '50, sulla spiaggia di Rimini, esuberanti bellezze dalle forme generose e dai costumi succinti erano a rischio d'ammenda da parte di zelanti Vigili preposti a pattugliare la spiaggia misurando i centimetri di pelle scoperta. Una legge, infatti, vietava di mostrare l’ombelico perché la sua vista offendeva il comune senso del pudore.
Che costumino!!!! grazie Krilù per queste curiose info
RispondiEliminaBuona giornata estiva! Bacino
Ai sentito! la figliola del Baeri L'hanno messa in dù pezzi!!
RispondiEliminaPoerina...... ho quando c'è il trasporto..... Vecchia battuta che circolava fra i contadini.
..e come sempre qui da te si assaporano curiosità ed aneddoti spesso sconosciuti.
RispondiEliminabacioneeee
Ciao Carla,
RispondiEliminapensavo che il bikini così succinto fosse un po' più giovane, ma effettivamente per vederlo in giro così com'è nella foto c'è voluto parecchio tempo.
Ti rinnovo il mio invito per sabato 7 presso il terminal delle navi da crociera di Porto Corsini,
un grande abbraccio,
Marina
Certo che era succinto bene! Sembra uno di quelli di oggi...
RispondiEliminaE' uguale a quelli di oggi...io non me lo sono potuta mai mettere causa ciccia :( ciao, Arianna
RispondiEliminal'Italia perbinista non poteva non farsi sentire!
RispondiEliminaMeno male che le femministe hanno tirato dritto,non mollando la presa!
Baci
Non si poteva vedere l'ombelico...e ora?...Il topless e il tanga!!!
RispondiEliminaE pensare che ancora 50 anni fa i bikini sulle spiagge liguri erano una rarità!
RispondiEliminaKrilù eccomi qua, sono tornata...tra impegni che mi tenevano occupata anche la notte e la salute traballante, non ce l'ho fatta a collegarmi nei giorni passati, spero di poter riprendere il mio ritmo:) Mi auguro che la tua salute ti lasci trascorrere le giornate serenamente, ti abbraccio forte e grazie ancora per il tuo pensiero ♥
RispondiEliminaMa guarda! Mi sveli qualcosa che non conoscevo. Ricordo solo che i primi due pezzi, molto più castigati del bikini, si portavano con una sorta di gonnellino sopra.
RispondiEliminaPerò questa "mutanda" è proprio bruttarella...non trovi?
RispondiEliminaMa pensa... Sembra passato tantissimo tempo da allora e ora i costumi sono molto molto più piccini :-) altro che ombelico scoperto....
RispondiEliminaGrazie a tutti voi che avete letto e commentato questo post. Mi fa piacere che questa "curiosità" sulla nascita del bikini moderno l'abbiate trovata interessante e/o vi abbia strappato un sorriso, anche se in realtà un costume femminile composto da due pezzi era già raffigurato negli antichi mosaici della villa romana del Casale a Piazza Armerina (Enna).
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