L'estate è finalmente arrivata e chi ama la montagna già pregusta la ripresa delle attività estive, dalle semplici passeggiate nei boschi per i meno atletici, alle escursioni per vie ferrate, alla conquista di nuove pareti rocciose.
Incamminiamoci dunque per raggiungere le alte vette ma, mentre ci avviamo verso la meta che ci siamo prefissi, proviamo a guardarci intorno, osservando con occhi più attenti non solo le cime ma anche la vegetazione che ci circonda e che incuranti calpestiamo.
Partendo dal fondovalle e risalendo lungo le pendici di una montagna, potremo notare un susseguirsi di paesaggi diversi, i cui limiti variano con l'altitudine, il clima, l'esposizione al sole, il tipo di terreno.
Incamminiamoci dunque per raggiungere le alte vette ma, mentre ci avviamo verso la meta che ci siamo prefissi, proviamo a guardarci intorno, osservando con occhi più attenti non solo le cime ma anche la vegetazione che ci circonda e che incuranti calpestiamo.
Partendo dal fondovalle e risalendo lungo le pendici di una montagna, potremo notare un susseguirsi di paesaggi diversi, i cui limiti variano con l'altitudine, il clima, l'esposizione al sole, il tipo di terreno.
Al fondo valle troviamo i boschi di latifoglie, querceti caducifogli montani e castagneti, che al giungere del freddo si spogliano delle foglie.
Spesso al castagno si accompagnano altre specie come il cerro, il carpino nero, il sorbo domestico.
Al di sopra di questo “piano basale”, con una larga zona in comune ricca di faggi, si stendono le foreste di conifere (che sulle Alpi hanno la più ampia diffusione) e formano il “piano montano”.
Dapprima troviamo le aghifoglie sempreverdi, come l’abete bianco, l’abete rosso (che rappresenta una delle più tipiche caratteristiche del paesaggio alpino), il pino silvestre (con formazioni limitate ad alcune valli alpine caratterizzate da clima caldo d’estate e rigido d’inverno), il pino nero.
Le foreste di abeti sono spettacolari per i tronchi dritti e slanciati e per l’ombra cupa e la frescura che vi regna.
Dapprima troviamo le aghifoglie sempreverdi, come l’abete bianco, l’abete rosso (che rappresenta una delle più tipiche caratteristiche del paesaggio alpino), il pino silvestre (con formazioni limitate ad alcune valli alpine caratterizzate da clima caldo d’estate e rigido d’inverno), il pino nero.
Le foreste di abeti sono spettacolari per i tronchi dritti e slanciati e per l’ombra cupa e la frescura che vi regna.
Più sopra le aghifoglie decidue: pino montano, larice, pino cembro. I lariceti sono boschi aperti e luminosi, spesso si tratta di veri prati alberati dall’aspetto tranquillo e riposante. Spettacolari sono gli ultimi cembri che si spingono a colonizzare i ghiaioni.
Inizia poi il “piano cacuminale” (da cacumen = cima) con la zona delle brughiere di arbusteti nani (mirtillo rosso, mirtillo nero, rododendro, brugo, erica, pino mugo, semprevivo, azalea delle Alpi, ginepro nano, che è la specie legnosa che si spinge alle più alte quote (fino a 3.500 m.).
Salendo ancora scompaiono anche gli alberi e gli arbusti nani, soppiantati dagli alti pascoli, forse il paesaggio più tipicamente alpino. Sono pendii verdi di praterie fiorite, rotte da balze rocciose, percorse da gelidi ruscelli; pascoli magri di minute graminacee, di filiformi festuche, oppure prati umidi costellati di gialle arniche, di campanule azzurre, di genziane e nigritelle, soldanelle e botton d’oro.
Inizia poi il “piano cacuminale” (da cacumen = cima) con la zona delle brughiere di arbusteti nani (mirtillo rosso, mirtillo nero, rododendro, brugo, erica, pino mugo, semprevivo, azalea delle Alpi, ginepro nano, che è la specie legnosa che si spinge alle più alte quote (fino a 3.500 m.).
Salendo ancora scompaiono anche gli alberi e gli arbusti nani, soppiantati dagli alti pascoli, forse il paesaggio più tipicamente alpino. Sono pendii verdi di praterie fiorite, rotte da balze rocciose, percorse da gelidi ruscelli; pascoli magri di minute graminacee, di filiformi festuche, oppure prati umidi costellati di gialle arniche, di campanule azzurre, di genziane e nigritelle, soldanelle e botton d’oro.
Nelle combinazioni delle specie esistono nette differenziazioni tra il substrato calcareo e quello siliceo. I tappeti erbosi calcarei sono composti da Sesleria varia e da Carice sempreverde, cui si associa una miriade di piante multicolori (astro alpino, aquilegia azzurra, sulla di monte, camedrio alpino).
Molto più monotoni sono i tappeti erbosi su substrato siliceo in cui è caratteristica la Carice curvula, a cui sono associate anemone primaverile, raponzolo emisferico, dente di leone elvetico, varie specie di primule e il raro giunco di Jacquin.
Sopra gli ultimi prati sassosi giungiamo alla zona che si potrebbe pensare senza vita vegetale. Invece anche lassù, sui detriti e sui depositi lasciati dai ghiacciai, la vita non si arrende: vi troviamo infatti una “vegetazione pioniera” fra cui le sassifraghe, la stella alpina, l’eliantemo, il ranuncolo dei ghiacciai (che è stato visto fino a 4.200 m.), la silene acaule.
Infine, ancora più in alto, c’è il regno delle tallofite: licheni, muschi, alghe.
Nelle nostre escursioni non dimentichiamo che molte delle specie vegetali che incontriamo sono protette perciò, per non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge per i trasgressori, lasciamole stare dove sono.
E se anche non fossero protette, perché estirparle, per poi arrivare a fondo valle con un floscio mazzolino che non ha più l’attrattiva che ci ha spinto a raccoglierlo e che invariabilmente viene abbandonato nel primo cestino dei rifiuti o, peggio ancora e più frequentemente, sull’asfalto del parcheggio?
Se proprio vogliamo portarci a casa un fiore che ci ha particolarmente colpito, usiamo la macchina fotografica, immancabile nelle nostre escursioni, che ci consentirà di conservarne immutati nel tempo il colore e la forma ed anche il ricordo di quel particolare momento.
Facciamo nostro il motto: “Godere la natura e rispettare l’ambiente”.
Quando ammiriamo la maestosità di un bosco, lo straordinario cromatismo di un prato montano fiorito o una piantina abbarbicata ad una roccia, ricordiamo che oltre che bella, ogni pianta è utile, avendo una propria funzione insostituibile nel piano della natura.
Gli ambienti naturali, così come si sono andati formando attraverso miliardi di anni di vita e di evoluzione, godono di uno stato di equilibrio: il mondo inorganico, il mondo vegetale e il mondo animale sono strettamente interdipendenti e “in armonia” tra di loro. Colui che di questo “stato armonico” usufruisce, deve preoccuparsi di non distruggerne il prezioso equilibrio, per poter essere definito a pieno titolo amico della montagna.
Molto più monotoni sono i tappeti erbosi su substrato siliceo in cui è caratteristica la Carice curvula, a cui sono associate anemone primaverile, raponzolo emisferico, dente di leone elvetico, varie specie di primule e il raro giunco di Jacquin.
Sopra gli ultimi prati sassosi giungiamo alla zona che si potrebbe pensare senza vita vegetale. Invece anche lassù, sui detriti e sui depositi lasciati dai ghiacciai, la vita non si arrende: vi troviamo infatti una “vegetazione pioniera” fra cui le sassifraghe, la stella alpina, l’eliantemo, il ranuncolo dei ghiacciai (che è stato visto fino a 4.200 m.), la silene acaule.
Infine, ancora più in alto, c’è il regno delle tallofite: licheni, muschi, alghe.
Nelle nostre escursioni non dimentichiamo che molte delle specie vegetali che incontriamo sono protette perciò, per non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge per i trasgressori, lasciamole stare dove sono.
E se anche non fossero protette, perché estirparle, per poi arrivare a fondo valle con un floscio mazzolino che non ha più l’attrattiva che ci ha spinto a raccoglierlo e che invariabilmente viene abbandonato nel primo cestino dei rifiuti o, peggio ancora e più frequentemente, sull’asfalto del parcheggio?
Se proprio vogliamo portarci a casa un fiore che ci ha particolarmente colpito, usiamo la macchina fotografica, immancabile nelle nostre escursioni, che ci consentirà di conservarne immutati nel tempo il colore e la forma ed anche il ricordo di quel particolare momento.
Facciamo nostro il motto: “Godere la natura e rispettare l’ambiente”.
Quando ammiriamo la maestosità di un bosco, lo straordinario cromatismo di un prato montano fiorito o una piantina abbarbicata ad una roccia, ricordiamo che oltre che bella, ogni pianta è utile, avendo una propria funzione insostituibile nel piano della natura.
Gli ambienti naturali, così come si sono andati formando attraverso miliardi di anni di vita e di evoluzione, godono di uno stato di equilibrio: il mondo inorganico, il mondo vegetale e il mondo animale sono strettamente interdipendenti e “in armonia” tra di loro. Colui che di questo “stato armonico” usufruisce, deve preoccuparsi di non distruggerne il prezioso equilibrio, per poter essere definito a pieno titolo amico della montagna.
© Carla Castellani
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°
Questo mio articolo è stato pubblicato su:
GAM Gruppo Amici della Montagna
Anno XV N.2 del maggio 2000
Tutte le immagini di questo post sono state reperite sul Web
e sono pertanto di proprietà dei loro autori.
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Questo mio articolo è stato pubblicato su:
GAM Gruppo Amici della Montagna
Anno XV N.2 del maggio 2000
Tutte le immagini di questo post sono state reperite sul Web
e sono pertanto di proprietà dei loro autori.
Un articolo molto dettagliato,descrizioni perfette, raccomandazioni importanti.
RispondiEliminaE foto di tanti fiorellini che rendono uniche le nostre montagne.
Costantino, amo di pari amore le montagne, le piante e la natura e a suo tempo scrivere questo articolo, che ora ho riproposto qui, fu per me un vero piacere.
RispondiEliminaCiao Krilù, post interesante che mi riporta ai tempi in cui arivavo a piedi fino ai tremila e più e osservavo la natura e la vedevo cambiare paso paso,
RispondiEliminasi capisce che tu ami la montagna,
ti auguro una buona domenica,
Tiziano.
Una perfetta e ricca lezione sul paesaggio montano. Anch'io amo la montagna, la sua maestosità, i suoi profumi e gli angoli che scopri ad ogni passo sempre nuovi, sempre diversi.
RispondiEliminaApprezzo la montagna da quando ci sono gli anticicloni del caldo, Krilù.
RispondiEliminaBaci freschi, freschi.
Ciao Tiziano, mi fa piacere che si capisca quanto amo la montagna. Anche se oramai devo purtroppo accontentarmi solo del ricordo delle escursioni fatte in passato ho continuato a viverla con gioia e ad amarla di viscerale amore.
RispondiEliminaGrazie per il tuo commento e buona domenica.
Ciao Ambra, mi è sempre piaciuto guardarmi intorno durante le mie escursioni, abbinando al piacere di vivere la montagna la mia passione per la botanica.
RispondiEliminaCiao Gianna, allora tu sei una "montanara" che cerca frescura eh eh?
RispondiEliminaEccellente articolo! Complimenti Carla per il tuo scrivere ma soprattutto perchè hai esaltato il tuo amore per i monti
RispondiEliminaUn abbraccio
Ciao, sono passata ad invitarti ad un post di massa; se passi da me e leggi questo articolo capirai il perché
RispondiEliminahttp://iltemporitrovatodiantonella.blogspot.it/2012/07/timbuctu.html?
> utm_source=BP_recent
stanno distruggendo qualche cosa che appartiene al patrimonio dell’umanità, ma nessuno ne parla, se vuoi aiutaci a spargere la voce e a sollevare un “polverone”.
Oggi leggi l’articolo sul mio blog poi, se ti va invita quante più persone puoi a leggerlo inviando loro questo commento, poi, sempre se ti va, martedì 10/07 passa da me, copia il post che pubblicherò e mettilo sul tuo blog,se lo facciamo tutti insieme e ci aiutate a spargere la voce aumentiamo la portata e possiamo far sapere a tutti quello che sta succedendo , perciò , se potete fate girare questo commento. L’intento è quello di creare un fenomeno di massa che permetta di far trapelare la notizia il più possibile, nel nostro piccolo vogliamo dare un contributo, se ti va aiutaci anche tu. Collabora con me in questa opera di sensibilizzazione Audrey autrice del blog Borderline.
Antonella
Un articolo di un incanto unico, tanta competenza e tanta passione vi sono confluite!
RispondiEliminaBel reportage botanico! Ciao, Arianna
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminamolto bello questo articolo. Mi ha colpito molto. Io adoro la montagna.
L'ambiente va sempre rispettato.
La montagna mi fa sognare, che bello passeggiare nei boschi, bello il verde e i fiori, le montagne sono maestose e poi ci sono gli animali, le mucche.....quanta pace. Evviva la montagna. Anche i laghi sono fantastici.
Wow!!! trovo interessantissimo questo riassunto della vegetazione montana!!!! fantastiche le foto!!!
RispondiEliminaciao buona settimana!!!
una descrizione perfetta e minuziosa.
RispondiEliminaHo avuto l'impressione di stare al tuo fianco!
baci
Immagini e descrizioni stupende.
RispondiEliminaSalutoni e buon inizio di settimana.
Sempre brava, Krilù.
RispondiEliminaGrazie per questa appassionante lezione.
Ciao:)
Lara
Che magnifica escursione, sottobraccio a te!
RispondiEliminaGrazie Simo. L'amore per la natura ci accomuna.
RispondiEliminaTi auguro una buona settimana, anche se purtroppo sarà certamente una settimana bollente.
Arrivo Antonella.
RispondiEliminaAdriano grazie per il tuo sempre gradito apprezzamento, che mi onora.
RispondiEliminaGrazie Arianna, la botanica è una delle mie passioni, qui unita all'amore che nutro per la montagna.
RispondiEliminaMi fa piacere che questo articolo ti sia piaciuto, Robby. So quanto anche tu ami la montagna.
RispondiEliminaGrazie per il tuo gradito commento Marina.
RispondiEliminaBuona settimana anche a te, Minosse permettendo ;)
Grazie Lu, mi fa molto piacere rivederti di nuovo in giro per blog.
RispondiEliminaUn abbraccio ed un sorriso
Grazie della visita e del commento, Cavaliere.
RispondiEliminaTi auguro una buona settimana.
Troppo gentile Lara, ho solo cercato di fare del mio meglio, perché per me questo è un argomento doppiamente appassionante.
RispondiEliminaGrazie Sandra. Purtroppo oramai solo escursioni virtuali per me, ma quanto era bello e gratificante individuare le piante nel loro ambiente naturale!
RispondiEliminaUn bacio.
Dove c'è da leggere, io ci sono.
RispondiEliminaSe quello che vado a leggere è scritto bene, preciso, dettagliato, piacevole, io ci sono.
Se quello che vado a leggere è ben contornato da immagini stupende, io ci sono.
Passando da Lucia, ho svicolato dopo la lettura della poesia, per venire a curiosare. Non te l'ho ancora detto, ma io ci sono.
Un caro saluto.
Ciao Carla, piacere di conoscerti...provengo dal blog di Lucia di Lufantasygioie che postando quella tua meravigliosa poesia 'A mia madre' m'ha incuriosita tantissimo...ringrazio Lucia per avermi fatto conoscere il tuo bellissimo blog e da oggi sono una tua nuova lettrice :) A presto! Agnese.
RispondiEliminaps: fotografie meravigliose e post molto dettagliato... "La Natura..l'Arte perfetta..semplicemente uno Spettacolo" A presto! Agnese.
Ciao Carla, piacere di conoscerti. Ho scoperto il tuo blog grazie a Lucia :)
RispondiEliminaMi sembra molto interessante il tuo blog, e scritto con grande garbo.
Un caro saluto
Ire
A me piace molto la montagna che però è molto lontana da dove io vivo. Mi hai fatto ricordare quando l'anno scorso ho fatto un bel viaggio in Sudtirolo.
RispondiEliminaGrazie per tutti i consigli.
Buona estate, cara Krilù!!
Ci vorrebbe proprio una piccola escursione, per i fiori,la vegetazione... ed il fresco!
RispondiEliminami hai fatto venir voglia di fare una passeggiata tra i boschi, con te però che mi illustri tutta la flora che incontriamo!!! Che nostalgia della montagna!
RispondiEliminaChe immagini stupende Krilù
RispondiEliminascorrendole e leggendo alcune tue frasi mi sembrava di passeggiare lì tra quel paradiso!
Ciao e a presto
Complimenti per questo articolo Krilù, ci credo sia stato pubblicato! E' davvero molto bello e dettagliato e leggendolo ho imparato diverse cose interessanti...non immaginavo ad esempio che le aghifoglie decidue si trovassero più in alto dei sempreverdi. Sarà che da anni la "mia" montagna è quella fatta di prati e boschi di abeti. Bella comunque a qualunqua altezza si vada la montagna! Questo tuo post mi ha fatto sentire finalmente un pò di fresco...basta solo farsi suggestionare un pò dalle foto. Ciao!
RispondiEliminaciao Krilu' . Il tuo amore per la montagna e la natura tutta è davvero viscerale ed in questa tua precisa e minuziosa descrizione traspare tutto.
RispondiEliminaUn bacio...non ti vedo in giro...spero che sia tutto ok, ma con sto caldo...(?)
.... bacio grande
ciao...
RispondiEliminaci sei?Sei in pausa..in vacanza?...
Tutto ok?
Noi aspettiamo un tuo cenno.
Baci
Bravissima, articolo molto curato e dettagliato. Come una semplice passeggiata in montagna può trasformarsi in un gratificante momento culturale.
RispondiEliminaUna volta facevo delle bellissime gite in montagna, andavo pure sul Rocciamelone diverse volte all'anno.
Ora ho un problema al ginocchio causa cartilagine consumata, grazie anche alle tante maratone fatte.
Posso camminare tranquillamente , ma soffro la discesa nello sconnesso.
Pensa che a fine giugno sono stato a Firenze e sono salito sul campanile di Giotto senza grossi problemi, oltre 400 scalini.
Ciao Carla, grazie e buona settimana.
Mi sembra di passeggiare tra le mie montagne leggendo le tue descrizioni e guardando le tue bellissime fotografie!!!
RispondiEliminaIl mare è bellissimo e lo adoro, ma quando torno dalle vacanze e rivedo le montagne mi si riapre il cuore!